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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
04.09.2025 Gaza: parlamentari contro Netanyahu
Cronaca di Antonio Castro

Testata: Libero
Data: 04 settembre 2025
Pagina: 2
Autore: Antonio Castro
Titolo: «I compagni 'marinaretti' vogliono sbarcare a Gaza con la benedizione di Elly»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/09/2025, a pag. 2, con il titolo "I compagni 'marinaretti' vogliono sbarcare a Gaza con la benedizione di Elly" la cronaca di Antonio Castro.

L'appoggio dei parlamentari di sinistra alla Global Sumud Flotilla per Gaza va gonfiandosi e diventa attivismo. Nella tappa in Sicilia, sulle barche che proveranno a forzare il blocco navale israeliano per raggiungere Hamas, si imbarcheranno Benedetta Scuderi (europarlamentare verde di AVS), Marco Croatti (senatore del M5S), Arturo Scotto (deputato del Partito democratico) e Annalisa Corrado (europarlamentare Pd), e pure il presidente dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Yassine Lafram. Stanno tutti appoggiando un'azione illegale.

La crociera pro Pal degli onorevoli della gauche comincia con l’esclusione dei giornalisti. Si moltiplicano certo le adesioni a favore di telecamera. Verranno imbarcati in Sicilia Benedetta Scuderi (europarlamentare verde di AVS), Marco Croatti (senatore del M5S), Arturo Scotto (deputato del Partito democratico) e Annalisa Corrado (europarlamentare Pd), e pure il presidente dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, Yassine Lafram.
L’intento degli organizzatori di questa edizione della Flotilla (è la 33 esima volta che si tenta di violare via mare il blocco di Israele attivo dal 2007, da quando Hamas ha preso il potere nella Striscia) è di suddividere i “personaggi” che godono di popolarità (come Greta Thunberg), o di uno status politico che costringerà i rispettivi governi ad intervenire. Gli attivisti previsti sono 500. Altri “personaggi” forse si aggregheranno. Di certo fino a metà settembre si andrà avanti con annunci centellinati per tenere viva l’attenzione mediatica. È questo l’obiettivo.
Ieri la presentazione al Senato dell’iniziativa della sinistra è cominciata nella Sala Caduti di Nassirya. La senatrice del Movimento 5 Stelle, Alessandra Maiorino (vice presidente del gruppo M5S), aveva chiesto di poter presentare l’evento sostenuto da Pd, M5s e Avs nei locali di Palazzo Madama. Annunciando, nella nota alle redazioni, che «ospiteremo le attiviste e gli attivisti della Global Sumud Flotilla, la missione internazionale che cercherà di portare aiuti umanitari a Gaza rompendo l’assedio e il silenzio». L’intento di Maiorino era chiaro: far entrare «nelle Istituzioni italiane le voci che il governo italiano non vuole sentire e addirittura cerca di silenziare delegittimandole con le accuse più infami e feroci. Ma non saranno soli, perché con loro ci sono milioni di persone che, come noi, sostengono quanti sono disposti e disposte a sfidare il mare e le folli minacce di Israele per difendere il diritto alla vita di altri esseri umani e il diritto all’esistenza di un popolo».
Insomma, l’organizzazione ha previsto da tempo la strategia per garantirsi la migliore copertura mediatica dell’evento.
Qualche contrattempo c’è (come il precipitoso rientro in porto domenica dopo la partenza da Barcellona causa raffiche di vento a 30 nodi). Altri ritardi potrebbero accumularsi: dal previsto 7 settembre per salpare da Catania verso le acque internazionali a largo di Israele. Infatti la partenza potrebbe essere posticipata. «Il 7 settembre viene definita come una data “premilinare”», mettono le mani avanti dall’ufficio stampa della missione, poiché «ci sono molte variabili in gioco».
Certo riuscire a raggruppare una quarantina di equipaggi tra Catania e il sud della Sicilia non è cosa facile da coordinare. Tanto più che si tratta di imbarcazioni diverse, principalmente barche di piccolo cabotaggio, qualche motonave e tante imbarcazioni a vela. Per restare compatti l’intento è viaggiare a 4 nodi circa, così da dare supporto all’intera flotta senza lasciare indietro alcuno.
Di sicuro il pasticcio combinato ieri al Senato - non facendo entrare alla conferenza stampa al Senato la giornalista de Il Tempo- rischia di peggiorare il clima politico in Italia.
La vicenda avrà probabilmente conseguenze. Il presidente Ignazio La Russa ha già chiesto di «verificare». «Porremo il problema alla Conferenza dei capigruppo», sbotta Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, che non ci sta: «È una vergogna che il Senato diventi sede di censure staliniste». La segretaria del Pd Elly Schlein, fa spallucce e chiede a Giorgia Meloni «di garantire la sicurezza degli equipaggi». Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, sintetizza bene i paradossi dell’esclusione (giustificata con problemi di spazio). «E solidarietà alla libertà, alla democrazia e alla coerenza, ancora una volta calpestate dagli stessi che non perdono occasione per ergersi a paladini delle libere idee», scandisce.
Resta da vedere come gli attivisti verranno accolti. Angelo Bonelli (Avs) contesta come uno scandalo che nella base militare di Sigonella sia atterrato un C130 dell’Idf. Ma dimentica che la base siciliana dell’Aeronautica rientra Alliance Ground Surveillance della Nato.

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