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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
04.09.2025 L’Iran ci riprova col nucleare
Cronaca di Carlo Nicolato

Testata: Libero
Data: 04 settembre 2025
Pagina: 4
Autore: Carlo Nicolato
Titolo: «L’Iran ci riprova col nucleare. Non è bastata la lezione Usa»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/09/2025, pag. 4, con il titolo "L’Iran ci riprova col nucleare. Non è bastata la lezione Usa", la cronaca di Carlo Nicolato. 

Carlo Nicolato
Carlo Nicolato

E se l'Iran stesse ricominciando con il suo programma nucleare? Lo denuncia l'Aiea, l'agenzia atomica internazionale, nel suo ultimo rapporto. Nonostante la Guerra dei 12 Giorni, l'Iran non ha imparato la lezione e a quanto pare ha abbastanza materiale rimasto per continuare a lavorare alla bomba. Per questo si parla di nuove sanzioni internazionali (che non basteranno).

Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica l’Iran non solo potrebbe aver mantenuto intatte le sue capacità di produzione ma negli ultimi giorni avrebbe perfino accelerato l’arricchimento dell’uranio fino e oltre al 60%, avvicinandosi alla percentuale necessaria per costruire la bomba tra l’85% e il 90%.
Lo scorso giugno, quando l’America aveva bombardato le centrali di arricchimento molti avevano avanzato l’ipotesi che in realtà le bombe sganciate, le micidiali GBU-57, non avessero raggiunto lo scopo, cioè in particolare a Fordow avessero scavato come previsto un cratere di 60 metri di profondità quando in realtà gli impianti si trovano a 90 metri. Secondo altri, a dispetto dei toni trionfanti del presidente Trump, l’Iran era stato previamente avvertito da Washington ed aveva potuto spostare l’uranio altamente arricchito, o almeno una parte di esso, in una località segreta. «Nessuno saprà per giorni» se Teheran abbia spostato parte del suo materiale nucleare prima degli attacchi americani sui siti iraniani, aveva ammesso il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista a CBS News, ma quei giorni non sono mai arrivati e ora l’Aiea lamenta di non poter verificare che cosa gli scienziati iraniani stiano combinando.
Lo stesso numero uno Rafael Grossi qualche settimana prima dell’attacco o aveva avvertito che Teheran si trovava a un livello di arricchimento «che non può più essere ignorato». Il Consiglio dei governatori dell’agenzia aveva quindi votato una risoluzione che condannava l'Iran per il «mancato rispetto» dei suoi obblighi nucleari, alla quale gli ayatollah avevano risposto con una parziale rottura con l’agenzia e con la minaccia che avrebbero aumentato l’attività di arricchimento dell'uranio. «La completa sostituzione delle macchine di prima generazione situate nel complesso di Fordow con macchine avanzate di sesta generazione porterà a un aumento significativo della capacità produttiva di materiale arricchito», disse l’organizzazione iraniana per l’energia atomica. Dopo i bombardamenti Teheran ha accusato l’Aeia di aver di aver passato informazioni a Israele e ha cessato del tutto la collaborazione con l’Agenzia impedendo ogni attività agli ispettori. Definendo «deplorevole» tale mossa l’Aiea ha sottolineato ieri che dal 13 giugno «non è più stata in grado di svolgere le attività sul campo necessarie per raccogliere e verificare le dichiarazioni dell'Iran utilizzate per stimare le variazioni delle scorte precedentemente segnalate». «Il ritiro dall'Iran di tutti gli ispettori dell'agenzia a causa delle preoccupazioni per la sicurezza derivanti dagli attacchi militari alle strutture nucleari iraniane era necessario, dato il quadro complessivo della situazione di sicurezza. La successiva decisione dell'Iran di sospendere la cooperazione con l'agenzia è profondamente deplorevole», si legge in un rapporto riservato dell'Aiea visionato dall'Afp. A quella data il totale di uranio arricchito era di 440,9 kg, con un aumento di 32,3 kg rispetto al 17 maggio.
In questi giorni Grossi sta cercando il modo per riprendere i contatti con Teheran mala situazione sembra molto complicata, soprattutto per un gravissimo irrigidimento della linea governativa, specie sotto il profilo del rispetto dei diritti umani. Michael Page, vicedirettore di Human Rights Watch per il Medio Oriente ha denunciato ieri che «da giugno la situazione dei diritti umani in Iran è precipitata in una crisi ancora più profonda. Le autorità prendono di mira e usano come capri espiatori dissidenti e appartenenti alle minoranze etniche per un conflitto col quale non hanno avuto niente a che fare. Il pugno di ferro contro una popolazione che sta ancora facendo i conti con le conseguenze della guerra è il segnale che sta incombendo una catastrofe dei diritti umani, soprattutto contro i gruppi più marginalizzati e perseguitati del Paese».

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