Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Crosetto ascolta solo la campana dell’Unifil Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 04 settembre 2025 Pagina: 4 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «Crosetto ascolta solo la campana dell’Unifil»
Riprendiamo dal RIFORMISTA del, 04/09/2025, a pagina 4, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "Crosetto ascolta solo la campana dell’Unifil".
Iuri Maria Prado
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si lancia subito nell'accusa a Israele, per un incidente che ha coinvolto Unifil nel Libano meridionale (quattro bombe che non hanno provocato morti). Non aspetta neppure di sapere cosa ne pensino gli israeliani, li condanna e basta, senza neppure un'indagine. Un ministro che parla troppo e agisce male e che, in più occasioni ha attaccato Israele verbalmente, accusandolo di crimini che non ha commesso.
È possibile che abbia ragione il ministro della Difesa, Guido Crosetto, quando denuncia che l’altro giorno l’esercito israeliano avrebbe “attaccato” deliberatamente, e non per errore, il personale dell’Unifil, la Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite. Sarebbe tuttavia importante che il ministro – nell’apprestarsi a rivolgere le proprie rimostranze al suo omologo israeliano, come ha annunciato ieri – conducesse accertamenti tramite i propri uffici, anziché affidarsi alla versione dell’Unifil, che in troppe occasioni si è dimostrata tutto tranne che affidabile.
Unifil si è rivelata gravemente e reiteratamente incapace di assolvere alla propria missione e ha sempre preteso di eludere le proprie responsabilità, incolpando Israele e mai le formazioni foraggiate dall’Iran cui faceva da scudo. In violazione delle norme che ne disciplinavano i compiti, Unifil ha consentito che il Sud del Libano venisse sforacchiato di tunnel e infestato di milizie terroristiche che operavano indisturbate, tra i riposanti bivacchi di una “interposizione” che non interponeva nulla, se non la propria inutilità.
Questo, ovviamente, non significa che sia legittimo prendere di mira le forze dell’Unifil. Ma prima di avventurarsi in dichiarazioni improvvide circa un “attacco” di cui si sa poco – e che, per fortuna, non ha colpito nessuno – occorrerebbe un po’ di cautela. Si può anche fingere che, con la formale cessazione delle ostilità, quella sia improvvisamente diventata una zona tranquilla, ma resta appunto una finzione. Tanto più grave, considerando il fallimento, almeno fino a oggi, del programma onusiano diretto a stabilizzare l’effettività del potere legittimo libanese e delle forze regolari in quell’area.
Si può anche credere che l’esercito israeliano voglia deliberatamente abbattere il personale dell’Unifil, per carità. Ma allora bisognerà dire che, in questo caso, è stato quantomeno malaccorto, visto che – stando alla denuncia di Unifil – avrebbe sganciato quattro granate senza che nessuna andasse a segno. O forse l’ipotesi che i caschi blu non fossero l’obiettivo non è poi così peregrina.
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