Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Olbia, caccia al turista israeliano. Dopotutto era «un sit in pacifico» Commento di Iuri Maria Prado
Testata: Il Riformista Data: 03 settembre 2025 Pagina: 4 Autore: Iuri Maria Prado Titolo: «Olbia, caccia al turista israeliano. Dopotutto era «un sit in pacifico»»
Riprendiamo dal RIFORMISTA del, 03/09/2025, a pagina 4, il commento di Iuri Maria Prado dal titolo "Olbia, caccia al turista israeliano. Dopotutto era «un sit in pacifico»".
Iuri Maria Prado
Insulti a Israele e caccia al turista israeliano, a Olbia. Solita manifestazione di antisemitismo, camuffata da "denuncia del genocidio"
La gazzarra etno-razzista andata in scena l’altro giorno all’aeroporto di Olbia non era degna di fare troppa notizia. Si trattava dopotutto della tranche regionale di una pratica - la caccia all’ebreo camuffata da denuncia del genocidio - ormai invalsa in tutto il Paese. In questo caso è toccato a dei turisti provenienti dallo Stato ebraico, accolti all’uscita dell’aeroporto sardo da una turba che gridava “assassini” e mostrava cartelli con la scritta “Fuck Israel”. La stampa locale non poteva tuttavia disinteressarsene, e così la notizia è stata coperta dal principale foglio del luogo, l’Unione Sarda, il quale si è premurato di spiegare che si è trattato (testuale) di “un sit in pacifico”. In effetti - bisogna ammetterlo senza riserve - non risulta che a quei turisti abbiano tirato sassi: e quegli strilli (“assassini”) e quei cartelli (“Fuck Israel”) con indiscutibile precisione descrivono la pacificità dell’evento. Anche la piattaforma rivendicativa, di cui l’Unione Sarda ha dato conto con britannica asciuttezza, conferma lo spirito equanime e sostanzialmente gandhiano di quella dimostrazione. Era in discussione - riporta il giornale sardo - la pretesa di quegli ebrei (testuale, ancora) di “rilassarsi e godersi le vacanze”, un’oltraggiosa sfrontatezza cui i dimostranti hanno opposto i loro composti “no al turismo sionista nell’Isola” e no al “turismo del genocidio”. Inutile dire che né a quei “pacifici” manifestanti, né all’Unione Sarda che ne ha descritto le gesta umanitarie, è venuto neppure il più vago sospetto di aver rispettivamente messo in pratica e legittimato ciò che chiunque dovrebbe chiamare col nome proprio: vale a dire una molestia discriminatoria nei confronti di chi ha l’unica colpa di appartenere al popolo di Israele. Uno spettacolo mica male nel Paese, il nostro, che scrisse le leggi razziali.
Per inviare la propria opinione al Riformista, cliccare sulla e-mail sottostante.