Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gattuso se ne frega del PD 'Italia-Israele si giochi' Cronaca di Alessandro Gonzato
Testata: Libero Data: 02 settembre 2025 Pagina: 9 Autore: Alessandro Gonzato Titolo: «Gattuso se ne frega del Pd si «Italia -Israele giochi»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/09/2025, a pag. 9, il commento di Alessandro Gonzato intitolato: "Gattuso se ne frega del Pd si «Italia -Israele giochi»".
Alessandro Gonzato
Gennaro "ringhio" Gattuso, allenatore della Nazionale, dimostra buon senso e vuole che la partita Italia-Israele si giochi. Era il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, spalleggiato dal PD, che vorrebbe il boicottaggio della partita che si gioca nella sua città.
Boicottare la partita di calcio tra Italia e Israele non servirebbe a niente, e infatti una parte del Pd lo propone. Un’altra parte, guidata da Mauro Berruto – ex allenatore della nazionale maschile di pallavolo e ora onorevole schleiniano – vorrebbe di più, l’esclusione di Israele da tutte le competizioni internazionali, come la Russia. La parte rimanente – ecco l’ultima pensata dem – la partita tra Italia e Israele in programma il 14 ottobre vorrebbe posticiparla, e il pasdaran stavolta è Alberto Felice De Toni, il sindaco di Udine, sede dell’incontro valido per le qualificazioni ai Mondiali della prossima estate. De Toni, ovviamente, è di centrosinistra: «Non fomentiamo le polemiche», ha tenuto a sottolineare, «non è proprio il caso. Israele non è stato escluso dalle manifestazioni sportive, ma di fronte a un dramma che non ha eguali negli ultimi ottant’anni», ha spiegato, «giocare sarebbe inopportuno». Come ha detto il sindaco? «Non fomentiamo le polemiche». Già. De Toni è andato avanti: «Un anno fa ci sono state manifestazioni di dissenso» – a Udine si è giocata anche Italia-Israele valida per la Nations League – «non potranno essercene tra un mese e mezzo». La trovata del sindaco oltre che inutile sarebbe dannosa: continuare a rinviare la partita, dato che nessuno può sapere per quanto continuerà la guerra tra Israele e Hamas, potrebbe portare alla sconfitta a tavolino dell’Italia, il che probabilmente ci escluderebbe dai Mondiali per la terza volta consecutiva, solo che nelle due precedenti è avvenuto per demeriti sportivi, e non ideologici.
LA RISPOSTA
L’allenatore dell’Italia, Gennaro Gattuso, quando giocava era soprannominato “Ringhio”, per via della grinta. Ieri Gattuso non ha ringhiato contro il sindaco di Udine, ma se n’è semplicemente fregato della propaganda anti Israele: «Io sono un uomo di pace e mi fa male al cuore vedere civili e bambini colpiti. Noi però», ha puntualizzato l’allenatore, «facciamo un mestiere, anche la federazione sta lavorando tantissimo per trovare soluzioni e fare una gara perfetta a Udine dal punto di vista della sicurezza. Il nostro dovere è fare il nostro lavoro, ma spero si arrivi a una soluzione di pace non solo in Israele». E ancora: «Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare».
La sinistra spera di no. Poco tempo fa era stata la dem Laura Boldrini a rilanciare la proposta di Berruto, sottoscritta con una raccolta firme da oltre quaranta onorevoli del Pd: «Italia-Israele del 14 ottobre non dovrebbe disputarsi, e Israele dovrebbe essere escluso dalle competizioni sportive a causa del genocidio in corso a Gaza». La Boldrini sogna di ripetere le gesta di Pak Doo-ik, il centrocampista nordcoreano nella vita professore di educazione fisica che ci eliminò dai Mondiali del’66.
Ieri, dopo l’uscita del sindaco di Udine, fonti del Viminale hanno riferito che la partita si può giocare regolarmente. Dalla Federcalcio poi è trapelata la possibilità di azioni concrete – non la fuffa mediatica della sinistra – per aiutare la popolazione di Gaza: una delle ipotesi che circola è quella di contribuire alla Uefa Foundations for Children che ha organizzato alcune iniziative in occasione della finale di Supercoppa europea tra Paris Saint-Germain e Tottenham che si è svolta a proprio a Udine il 13 agosto. Il sindaco friulano invece ha preferito scaricare ogni responsabilità: «Lo stadio è gestito dall’Udinese, la decisione di ospitare i match della Nazionale è della Figc, la partita è organizzata dalla Uefa. Come Comune», ha proseguito De Toni, «siamo al terzo livello, chiamati a occuparci di ordine pubblico con il coordinamento della Prefettura», che peraltro non ha mai sconsigliato di far disputare l’incontro.
SCONTRO E SPARATE
Il centrodestra è partito al contrattacco. Maurizio Gasparri, capo dei senatori di Forza Italia, ha detto che «ha ragione Gattuso» e che «lascia veramente sgomenti l’irresponsabilità con cui il sindaco, finendo oggettivamente per alimentare tensioni, si è schierato sulla sponda di coloro che, nemici di Israele, finiscono per camminare accanto ai fautori dell’antisemitismo». Per Sara Kelany, deputato di Fdi, la sortita del sindaco è «un altro tassello al triste quadro delle sinistre che soffiano in modo incosciente sul fuoco pro-Pal. Annullare un evento sportivo», ha evidenziato Kelany, «sarebbe un gesto discriminatorio nei confronti di tutto il popolo ebraico e non è il modo per parlare di pace». Verso sera, all’orario dell’aperitivo, è arrivato il momento dell’ambientalista Angelo Bonelli: «Chiedo al governo Meloni di annullare questa partita». Per protesta il Bonelli, in versione Byron Moreno – il pingue arbitro ecuadoriano giustiziere degli “azzurri” di Trapattoni contro l’altra Corea – potrebbe irrompere a Montecitorio e darci dentro con fischietto e cartellini. Intanto il movimento “Possibile” festeggia perché, annuncia, la propria raccolta firme contro la partita ha superatole ventimila, un risultato possibile anche grazie all’Uomo Tigre e Sandokan che hanno aderito via mail da questo computer. La Perla di Labuan non è ancora convinta.
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