Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Netanyahu mostra un altro video del 7 ottobre Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 30 agosto 2025 Pagina: 12 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Attacco finale a Gaza Bombe anche sugli Huthi. E Netanyahu mostra un altro video del 7 ottobre»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/08/2025, a pag. 12, con il titolo "Attacco finale a Gaza Bombe anche sugli Huthi. E Netanyahu mostra un altro video del 7 ottobre", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Netanyahu mostra un nuovo video inedito delle atrocità di Hamas del 7 ottobre. La promessa è che atrocità simili non si ripetano mai più, solo la sconfitta completa di Hamas può mettere in sicurezza i civili israeliani. Intanto, a Gaza, l'IDF recupera il corpo di Ilan Weiss, ostaggio assassinato dai terroristi.
Immagini crude, che non saranno diffuse in Israele, ritraggono l’orrore del 7 ottobre: una famiglia israeliana, a Netiv Ha’asara, massacrata dalle belve di Hamas. Un papà e un figlio uccisi da una bomba lanciata dentro una stanza, altri due ragazzini insanguinati costretti a scappare. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sara hanno incontrato giovedì sera Sabine Taasa, la donna che ha perso suo marito e il suo bambino. Netanyahu ha ringraziato Taasa per aver approvato la pubblicazione delle immagini «per mostrare al mondo che Israele non permetterà a Hamas di ripetere le atrocità del 7 ottobre» e che continuerà a lavorare «per sconfiggerlo e riportare a casa tutti gli ostaggi».
Venerdì, intanto, Israele ha riportato a casa le salme di due ostaggi. Il kibbutz Be’eri ha annunciato che il corpo di Ilan Weiss, rapito il 7 ottobre 2023, è stato recuperato dalla Striscia di Gaza e riportato a casa.
Weiss, che era a capo della squadra di pronto intervento del kibbutz Be’eri, aveva lasciato la sua casa per combattere contro i terroristi ed era caduto in battaglia quello stesso giorno. Fino all’86esimo giorno di guerra era stato classificato come disperso, mentre in precedenza, al 50esimo giorno di guerra, sua moglie Shiri e sua figlia Noga erano state restituite in uno scambio di ostaggi.
Assieme alla salma di Weiss, 56 anni, le Israeli Defense Forces (Idf) hanno recuperato i resti di un altro ostaggio rapito nel “sabato nero” d’Israele ma non ancora identificato.
Il capo di Stato Maggiore delle Idf, il generale Eyal Zamir, ha dichiarato: «Il recupero dei corpi degli ostaggi uccisi da Hamas è uno sforzo morale continuo che continueremo a perseguire con determinazione. Non ci fermeremo né ci daremo pace finché tutti i nostri rapiti non saranno tornati, con ogni mezzo possibile». I resti di Weiss sono stati recuperati dalla Striscia di Gaza centrale.
Con il recupero delle ultime due salme 48 persone restano ancora nelle mani di Hamas ma non più di 20 sono considerate ancora in vita. Sempre nella Striscia di Gaza centrale ieri le Idf hanno eliminato Mahmoud Abu Zubeida, responsabile delle politiche Isis a Gaza e nel Sinai come anche in Giudea e Samaria. Dal canto suo Hamas ha cominciato ad accusare l’accresciuta pressione militare israeliane: «Tuteleremo le vite dei prigionieri nella misura in cui possiamo, rimarranno nei luoghi di battaglia, esposti agli stessi rischi».
Le Idf hanno anche rivendicato di aver eliminato alcuni leader di primo piano degli Huthi. Riportando fonti militari, il Times of Israel ha scritto che «si è trattato di un attacco complesso basato sulle informazioni di intelligence relative all’incontro» tra il capo dell’esercito degli Huthi e il ministro della Difesa. Sale intanto la tensione fra Israele e la Turchia: il governo di Ankara ha chiuso il suo spazio aereo a velivoli israeliani per protestare contro la guerra a Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. «Abbiamo interrotto completamente i nostri scambi commerciali con Israele. Non permettiamo alle navi turche di raggiungere i porti israeliani. Non permettiamo ai loro aerei di entrare nel nostro spazio aereo». La Turchia aveva già interrotto i rapporti commerciali diretti con Israele a maggio dello scorso anno, chiedendo un cessate il fuoco permanente e l’immediato ingresso di aiuti umanitari a Gaza.
Nel 2023 i due Paesi avevano realizzato scambi commerciali per un valore di 7 miliardi di dollari. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha più volte definito genocidio le azioni di Israele Lo scorso novembre le autorità turche hanno negato il permesso all’aereo del presidente israeliano Isaac Herzog di entrare nello spazio aereo turco per recarsi a un vertice internazionale in Azerbaigian. Oltreoceano, invece, si continua a pensare al dopo-Hamas. E mentre in tanti si affrettano a riconoscere un ruolo futuro per l’Autorità palestinese (Anp), il Dipartimento di Stato ha bloccato il visto che avrebbe permesso al presidente dell’Anp Abu Mazen di recarsi all’Assemblea generale dell’Onu a New York a settembre chiedendo a Olp e l’Anp di ripudiare il terrorismo e di non incitarlo come pure di cessare «i tentativi di aggirare i negoziati attraverso campagne di lawfare internazionale, inclusi appelli alla Cpi e alla Corte Internazionale di Giustizia».
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