Non mi ha convinto l’accostamento tra i “neonazisti in Germania e gli
assalti dei campi rom in Italia”. Non sono d’accordo perché non
ritengo che occorra accodarsi all’ondata di parole in libertà in
relazione ai primi provvedimenti sull’immigrazione e l’ordine pubblico
del governo e in relazione alla questione rom. Si sente di tutto:
“prove di pulizia etnica”, “parlamento attuale che fa schifo”,
“governo di razzisti”, “fascisti al governo”, “sono tornate le leggi
razziali”, “clima da pogrom”, “rom come gli ebrei”, “umanità divisa in
due parti inconciliabili nel modo di essere”, “abolire ogni contiguità
con questo versante inconciliabile”. Soprattutto, non mi piace questa
ondata di parallelismi a ruota libera con ebrei, shoah, lager e pogrom.
Pierluigi Battista concede che Il Foglio ha avuto qualche ragione a
denunciare le allucinazioni della “Nuova Apocalisse” e l’isteria di
chi equipara i Cpt ai Lager e chiama “rastrellamenti” le azioni di
polizia. Però… Però – e non a torto –denuncia lo spettacolo disgustoso
della caccia all’uomo di stampo camorristico e l’incapacità delle
forze dell’ordine di opporvisi. Invoca il ripristino della “maestà
della legge” e denuncia il rischio di attaccare i gruppi anziché i
singoli, che potrebbe “essere la fonte di una nuova apocalisse”.
Anche se mi pare assai lontana questa nuova apocalisse – l’Italia è un
paradiso di tolleranza di fronte alla Spagna che in pochi anni ha
espulso mezzo milione di clandestini e che ci fa la lezione mentre
campeggiano nei suoi negozi cartelli che decretano “vietato l’ingresso
ai cani e ai romeni” (ricorda qualcosa?) – non esito a dichiararmi
assolutamente d’accordo sulla condanna più energica di questa resa
dello stato, di questo crollo della legalità, di questo spettacolo
indegno di zone intere del paese intere in preda della malavita che
impone il controllo del territorio secondo le sue modalità
sbeffeggiando le forze dell’ordine.
D’accordo. E pienamente d’accordo anche nel dire che in uno stato che
si rispetti si sanzionano i singoli e non i gruppi.
Però, ora un “però” lo dico io, e con molta indignazione. Non
certamente nei confronti di Battista che è uno dei pochi commentatori
limpidi e inappuntabili. Ma nei confronti dello stuolo di tartufi che
stanno sommergendo la stampa di commenti sulla Nuova Apocalisse e
tutti basati sul confronto con pogrom, ebrei, lager – da cui la
pertinenza di questo tema nel sito Informazione Corretta.
Dov’erano in questi anni queste persone mentre la sciagurata visione
della legalità della sinistra ci conduceva in questa situazione? Una
sinistra che rivela ancora e sempre quella visione perfettamente
descritta da Solgenitzin in Arcipelago Gulag: nutrire un amore
speciale per i criminali e i delinquenti. Dov’erano? Quando mai hanno
scritto articoli indignati sulla vita che deve condurre una buona
parte della popolazione italiana a causa della condizione di
illegalità in cui è stato ridotto il paese dalla sciagurata politica
buonista nei confronti dell’immigrazione clandestina soprattutto in
questi ultimi due anni? Due anni che hanno reso purulente ferite già
drammatiche.
Dov’erano e perché tacevano?
Vivo in un quartiere decoroso con molto verde intorno. Suprema
disgrazia, perché questo verde è occupato da centinaia – centinaia –
di clandestini che fanno il bello e il cattivo tempo, vivendo in
favelas in cui non si sa quel che accade, ogni sorta di attività
illegale, e che hanno sottratto il territorio al controllo della
“maestà della legge”. L’altro giorno ho tentato di avanzare di qualche
metro in questa zona con la mia famiglia e siamo fuggiti terrorizzati
dalla visione di gente minacciosa ben protetta da cani aggressivi.
Provate a parlare con gli abitanti del quartiere e ne sentirete delle
belle. E perché? Perché la “maestà della legge” è da anni una
barzelletta, una frase che è soltanto ridicolo pronunziare. È un
intero territorio sottratto alla legalità. E parlo di una situazione
assolutamente “tranquilla”. Avete idea di quel che accade in certe
periferie romane? Avete idea di quel che accade vicino all’università
o al policlinico di Roma, dove ieri una collega ha dovuto difendersi
con tutte le forze contro uno scippo di giovani rom?
Sono vicende che non finiscono sui giornali. Ma sarebbe bene fermarsi
a riflettere che, per un’anziana ottantenne, finire per terra travolta
da uno scippo e subire la frattura del femore – e nessuno ne sa niente
perché è un evento minimo tra tanti – è un dramma terribile che rovina
l’esistenza e non è meno grave di quel che è accaduto individualmente
a Napoli a ciascuno dei rom cacciati. Casomai, lo è molto di più. O
vogliamo indulgere all’ideologia secondo cui i veri reati sono quelli
collettivi e quelli che colpiscono la singola persona non meritano
interesse? Non c’è bisogno di ricordare quale sia questa ideologia.
Potrei continuare con un’infinità di esempi della condizione indegna
in cui vaste zone del paese sono state ridotte dal buonismo di chi è
sempre pronta a deridere chi richiede la legalità e a trattarlo da
fascista. Potrei continuare ma mi fermo qui. Ma sono indignato e
scandalizzato da questa indecente ondata di ipocrisia, di tartufismo
generalizzato, da questo profluvio di retorica falsa e strumentale.
Tanto più sono indignato in quanto questo profluvio si avvale di
parallelismi scandalosi: Napoli come il pogrom di Kishinev, i Cpt come
i lager. Che certa gente dica questo, non mi sorprende: lo fanno da
sempre. Da sempre usano indegnamente la memoria della Shoah, dei
lager, di Auschwitz quando fa loro comodo, usano gli ebrei come
strumento di propaganda. I Cpt come i lager… Sono io che ho ricordato
al Foglio l’indecente vicenda di un film sulle leggi razziali del 1938
patrocinato dal Comune di Roma che terminava con un fotogramma di una
persona dietro le finestre munite di sbarre di un Cpt con la
didascalia “la storia si ripete”. Alla presentazione di questo film mi
levai indignato dicendo che ero, oltre che intellettualmente,
personalmente offeso: avrei desiderato con tutte le forze che la quasi
totalità della mia famiglia fosse finita in un Cpt anziché ad
Auschwitz! Invece, e come se non bastasse, mi sono sentito fare la
lezione da “autorità” politiche e funzionari statali di cui tralascio
il nome. Ed ora Napoli come il pogrom di Kishinev. Non voglio neppure
provare a contestare questi paragoni. Penso che qualsiasi persona
dotata di un minimo di ragione e di senso morale dovrebbe provare
vergogna a doverlo fare.
Ma quel che ancor più mi scandalizza è che persone che conoscono, o
per ragioni personali o per cultura storica, queste vicende abbiano
concesso qualcosa a questo genere di paragoni. I quali producono una
confusione infame in cui tutte le vacche sono grigie. Perché allora
Campi rom di Napoli = Lager = Cpt; Hitler = Berlusconi; Leggi razziali
fasciste = decreti Maroni (anche se non si sa neppure cosa
conterranno) = Bossi-Fini; pogrom di Kishinev = rastrellamenti della
polizia nei campi rom a Roma.
Bene, scusate, questi “rastrellamenti” me li auguro con tutto il
cuore, per il ripristino della “maestà della legge” e nel quadro di
una riscossa generalizzata contro l’illegalità, in un nome di una sana
guerra contro i criminali, e contro chi li preferisce alla “gente
perbene che “vuole la pace” e che merita di “finir sottoterra”, come
si diceva all’inizio di un quarantennio che non finisce più.
E mi auguro con tutto il cuore che le persone davvero in buona fede
riflettano a fondo prima di scrivere ancora con leggerezza sul tema.
La “maestà della legge” non ha una faccia sola e l’abuso delle parole
“pogrom” e “lager” va lasciato alle strumentalizzazioni ipocrite dei
nipoti di Stalin. Attenzione, perché, se si accettano le equazioni
precedenti, poi non si potrà aprir bocca quando verrà proposta
l’equazione Gaza = Auschwitz. Dalle prime discende l’ultima e quando
ci si renderà conto di aver avallato una menzogna accettando per
conformismo altre menzogne sarà vano stracciarsi le vesti.
A questo link, la pagina della rassegna di Informazione Corretta che contiene l'accostamento tra "neonazisti in Germania e gli
assalti dei campi rom in Italia"http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=24611
http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90