Rafah, esplode un blindato, morti otto soldati israeliani. Netanyahu: Andiamo avanti
Commento di Fiamma Nirenstein
Fiamma Nirenstein
Dopo otto mesi di duro scontro, Hamas sporge la testa dalle rovine di Rafah. Ieri mattina alle cinque un “Nagmash” un mezzo corazzato con dentro otto soldati tornava, parte di un corteo di alcuni autoveicoli simili, da un’operazione durata tutta la nottata, uno scontro molto duro con Hamas, di cui Rafah è la maggiore base. Quale sia stata la causa dell’esplosione non è del tutto chiaro, ma il risultato sono otto morti, fra cui il comandante druso Wassim Mahmoud: nel suo villaggio di Beit Jann, la sua famiglia, di generazione in generazione fedele al Paese e all’esercito, ha dovuto piangere l’addio al proprio figlio proprio durante la Festa del Sacrificio, il “Korban”. Per ora Israele non ha la possibilità di cedere, a meno di non consegnare a Hamas una vittoria. Quindi i suoi soldati, che ormai entrano ed escono nel servizio di riserva in modo che tortura la vita del Paese, si fanno coraggio: seguiteranno a combattere fino a che, in qualche modo, non si disegni una sconfitta di Hamas. Un nobile obiettivo per il mondo intero, che può portare all’unica vera pace.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024