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Il ragazzo che voleva dormire 27/06/2012 -

Aharon Appelfeld
Il ragazzo che voleva dormire
Guanda

Vincitore nel 1983 del Premio d'Israele per la letteratura, Appelfeld si conferma con il suo ultimo romanzo una delle voci più elevate del panorama letterario israeliano.
Erwin ha diciassette anni e alla fine della guerra si ritrova, dopo lunghe peregrinazioni per l'Europa, a Napoli, insieme a un gruppo di rifugiati come lui. Ha perso tutto: padre, madre, lingua, rapporti famigliari. L'unico modo per dimenticare l'orrore che ha vissuto, per lui, è dormire, rifugiarsi nel sonno non come fuga ma per ritrovare la famiglia che non c'è più, sognare di avere ancora una vita come prima che tutto crollasse... Eppure Erwin non è fragile. Riesce a seguire un durissimo allenamento fisico, quasi militare, sotto la guida del responsabile del campo, e a imparare l'ebraico. Erwin come gli altri ragazzi che sono con lui verrà portato in Israele, per poter iniziare una nuova vita, cambierà nome per segnare un nuovo inizio e si chiamerà Aharon...

 


Aharon Appelfeld
L’amore d’improvviso
Guanda

Negli anni ’70, in Israele, l’anziano Ernest Blumenfeld sta lavorando a un nuovo libro e la scrittura è l’occasione per rivedere il suo passato, la sua giovinezza profondamente radicata nella storia politica del XX secolo. Affiliato alla Lega dei giovani comunisti nella sua città natale di Czemowitz, Blumenfeld partecipa a numerose azioni contro gli ebrei, entra in seguito nell’Armata Rossa e viene inviato al fronte. Dopo il congedo, fugge in Italia, da dove raggiunge Israele. Accanto a Blumenfeld ormai anziano, c’è Irena, una giovane donna che lo assiste, un po’ governante, un po’ segretaria. A lei l’uomo rivolge l’ultimo anelito di passione platonica. Al di là dell’apparente banalità, Aharon Appelfeld dà a questa trama una grandezza biblica, poiché l’incontro di Ernest e Irena è un avvenimento che li supera e permette a ciascuno di accedere al senso più recondito della propria esistenza, divenuto infine decifrabile. Una vita politica scritta nella storia, quella di un secolo segnato dal totalitarismo e dalla distruzione dell’identità ebraica. Tra il vicino e il lontano, l’identificazione e l’alienazione, la vita quotidiana e la metafisica, Appelfeld inventa una letteratura di una forza e di un’originalità uniche.

Aharon Appelfeld
Un’intera vita
Guanda

Il nuovo romanzo dello scrittore israeliano scampato allo sterminio nazista e approdato in Palestina nel 1946 ha come protagonista una bambina di dodici anni e mezzo. Un giorno, al ritorno da scuola, Helga trova la madre pronta a partire per un viaggio che fin dall’inizio le appare sospetto. La sua straordinaria avventura comincia  dal dolore per una separazione e dal coraggio con cui rifiuta di accettarla. La madre è ebrea, se pure convertita, e la consapevolezza che questa diversità sia il problema, e che riguardi anche lei, si fa a poco a poco più chiara: per via degli insulti dei compagni e dell'isolamento crescente in cui li confina la comunità del piccolo paese dove vivono. Per Helga abbandonare la casa paterna e mettersi in viaggio verso i campi di prigionia alla ricerca della madre, vuol dire anche esplorare questa diversità.

Aharon Appelfeld
Paesaggio con bambina
Guanda

Uno sguardo doloroso e penoso sulla grande tragedia dell'Olocausto attraverso gli occhi di Tsili Krauss la figlia meno amata e più sola di una povera famiglia che vive in un paesino dell’Europa orientale. In fuga dalle persecuzioni i suoi genitori la lasciano a guardia della casa, e lei, fragile nel corpo e nella mente, passa inosservata agli aguzzini. Le pagine della vita nel bosco e dell'amore per Marek, che sembra venuto per caso come la notte e la pioggia, sono commuoventi e di grande letteratura. Le loro due esistenze diventano una sola: insieme troveranno conforto e forse una nuova ragione di vita.

Aharon Appelfeld
Badenheim 1939
Guanda

La vicenda si sviluppa in una località di villeggiatura dell’Austria nazista all’inizio della guerra. A Badenheim, come ogni anno, arrivano tanti ebrei austriaci in vacanza nella quiete di una cittadina che offre concerti, letture e spettacoli. Quando agli ebrei viene imposto di registrarsi presso un misterioso Dipartimento sanitario, molti si risentono, alcuni protestano, ma nessuno riconosce la minaccia. . Alla fine la piccola comunità forzata si avvierà docilmente verso la stazione. E nessuno, neanche davanti ai treni diretti in Polonia, sembrerà comprendere a fondo quale abisso stia per spalancarsi.

Aharon Appelfeld
Storia di una vita
Guanda

"La memoria custodisce ciò che sceglie di custodire. Come il sogno, anche la memoria cerca di attribuire agli eventi un qualche significato." L’autore in questo libro autobiografico accetta infine il confronto con la propria memoria. Impresa dolorosa che scortica l'anima perché la sua memoria nasconde l'esperienza di un'infanzia spezzata dall'orrore della Storia, nasconde la solitudine di un bambino costretto a vagare da solo per mesi nei boschi con l'incubo di essere riconosciuto, nasconde il suo peregrinare per mezza Europa fino all'arrivo in Israele e il suo difficile inserimento in una nuova realtà. -

Aharon Appelfeld
Notte dopo notte
Giuntina

Manfred abita nella pensione Precht, a Gerusalemme, con un gruppetto di amici. Sono tutti ebrei dell'Europa orientale sopravvissuti ai campi di sterminio. Insieme sognano di far rivivere la lingua yiddish, e con essa i loro cari, scomparsi nella Shoà. La vita scorre fra emozionanti serate di lettura e canto, mostre, discussioni e lunghe notti insonni, durante le quali la tragedia passata riaffiora in confessioni e incubi.

Aharon Appelfeld
Tutto ciò che ho amato
Giuntina

In questo romanzo ambientato nella Romania del 1938 l’autore fa parlare un bambino come se i bambini fossero capaci di una perfetta padronanza nel verbalizzare i sentimenti umani e lo fa con l'eccezionale disinvoltura di un grande scrittore, con la meravigliosa capacità di descrivere il mondo attraverso gli occhi puri dell'infanzia, occhi limpidi e visionari, di una visione dalle suggestioni oniriche, a volte incantevole, a volte inorridita di un orrore squisitamente espressionista.

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Il cinema israeliano contemporaneo 04/01/2010 -

Il cinema israeliano contemporaneo
a cura di Maurizio G. De Bonis, Ariel Schweitzer, Giovanni Spagnoletti
Marsilio

Ormai da circa dieci anni, il cinema israeliano è ospite fisso delle maggiori manifestazioni cinematografiche internazionali e riscuote sempre maggiore interesse anche in ambito critico.
Questo studio approfondito su una cinematografia “nuova ed emergente”, è il primo volume pubblicato sull’argomento nel nostro paese e analizza il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado in poco tempo di dar vita a un significativo cinema d’autore dalle caratteristiche critico-innovative. Il tutto evidenziando le tematiche che attraversano la società israeliana: dal problema del conflitto con il mondo arabo-palestinese alla condizione della donna, dai rapporti tra religione e laicità dello Stato ai temi della violenza e della guerra. Si tratta, dunque, di un testo importante per gli studiosi ma anche per quel pubblico curioso che non vuol fermarsi alle apparenze e alle notizie superficiali ma che intende invece affrontare tematiche altrimenti sconosciute.

Viva Israele 10/08/2009 -

Magdi Allam
Viva Israele.
Dall'ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia
Mondadori

In questo libro autobiografico Magdi Allam, giornalista e saggista che da anni si occupa di eventi politici, economici e culturali dell’area mediorientale, parla alle coscienze di tutti; dietro l'intransigenza con cui si tutela il diritto di Israele all'esistenza e alla pace c'è la fermezza con cui si protegge la nostra società dai pericoli di infiltrazione e legittimazione dell'ideologia della morte. In queste pagine l’autore racconta il suo lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura e della morte alla civiltà della verità, della libertà e della pace fino a maturare il convincimento che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincide con la difesa del diritto di Israele ad esistere.

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz 30/04/2012 -

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz
A cura di Carlo Angelino
Le Mani

Carlo Angelino presenta con una lucida ed esauriente prefazione le poesie di diversi autori che ripensano la Shoah attraverso i loro ricordi scritti come poesie, forma che dà maggiore forza alla testimonianza, commossa seppure impotente. Descrivono non solo il genocidio, ma anche le umiliazioni patite prima dell' estremo sacrificio, il meccanismo spaventoso della spoliazione, della raccolta ed inventario di tutto ciò che rimaneva nei campi di sterminio. La bellezza delle poesie non ci impedisce di pensare a ciò che accadde e che non dovrà mai più avvenire, malgrado i tentativi dei molti che voglio negare la storia.

Dizionario innamorato dell’ebraismo 21/08/2014 -

Jacques Attali
Dizionario innamorato dell’ebraismo
Fazi

Che strano oggetto culturale è mai un "dizionario innamorato"? Ancora più bizzarro se si considera che il destinatario dell'amore in questione è quell'ebraismo da molti "denunciato come dottrina degli assassini del Messia, come pratica degli usurai che sfruttano il mondo intero, dei cospiratori e degli assetati di sangue, pretesto di milioni di omicidi". Ma questo non è certo il punto di vista di Attali, nato in Algeria da genitori ebrei francesi e dedito allo studio di questa religione non solo per averla ereditata dalla sua famiglia, ma anche in risposta a un vivo interesse culturale. Quello che ci restituisce in questa serie di voci, da "Abele" a "Zohar", non è affatto un sapere enciclopedico o nozionistico, bensì il tentativo di interpretare e vivificare un'eredità personale e culturale dalla portata globale. Il mosaico che si compone voce dopo voce, tassello dopo tassello, ci offre un ritratto dell'ebraismo profondo e lontano dai luoghi comuni. Un ebraismo la cui storia millenaria, sintetizzata da Attali nelle pagine introduttive, è segnata dal confronto e dallo scambio con le altre civiltà e che diviene oggi, in forza della sua spiccata singolarità, un baluardo della resistenza a una certa globalizzazione. Da leggere tutto d'un fiato o da sfogliare saltando di voce in voce, questo dizionario è un percorso di autoconoscenza anche per chi dell'ebraismo è solo curioso.

Shimon Peres. La biografia 21/01/2010 -

Michael Bar Zohar
Shimon Peres. La biografia
UTET


Storico e biografo di Ben Gurion, Bar Zohar affida ai lettori una straordinaria biografia di Shimon Peres. Avvalendosi dei diari, delle lettere e dei documenti personali, lo storico israeliano racconta, con la sua piena collaborazione, la vita del Presidente della Repubblica d'Israele. Premio Nobel per la Pace nel 1994, due volte Primo Ministro d'Israele, intellettuale e filosofo, Peres ha contribuito alla costruzione della potenza militare d'Israele ed è diventato un uomo di pace che cerca di spegnere il fuoco della violenza e del fanatismo in Medio Oriente. Sfidando tutte le previsioni, ha progettato la campagna di Suez, ha costruito il reattore nucleare israeliano ed è stato la mente direttiva dell'operazione di Entebbe.
Questo saggio ci restituisce il percorso compiuto da un leader spesso definito “perdente” e invece destinato a identificarsi con questi primi sessant’anni della tormentata vicenda israeliana.

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