lunedi` 13 maggio 2024
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Peggio della guerra 11/10/2010 -

Daniel J. Goldhagen
Peggio della guerra
Mondadori


Storico di fama mondiale l’autore analizza in questo saggio il tema del genocidio, delle sue origini e delle sue dinamiche. La tesi di Goldhagen è che le politiche di sterminio di massa non derivino da una sorta di decadenza morale e culturale degli assassini, bensì traggano origine da razionali calcoli politici. Lo storico racconta il processo di disumanizzazione che precede il genocidio, indaga i più grandi genocidi del Novecento analizzandone le ragioni più profonde, le caratteristiche peculiari, i metodi di attuazione.
Un duro atto di accusa verso il sistema politico mondiale e un accorato appello civile.

L’inferno di Treblinka 19/08/2010 -

Vasilij Grossman
L’inferno di Treblinka
Adelphi

Pagine durissime che aprono uno squarcio nella più terribile fabbrica della morte nazista nel primo reportage sui campi di sterminio apparso nel 1944. Nel campo n. 2 di Treblinka tra il giugno del 1942 e l’agosto del 1943 furono uccise tre milioni di persone: ebrei, oppositori del Reich, in arrivo dai ghetti polacchi e poi da Bulgaria, Austria e Germania occidentale. Corrispondente di guerra di grande popolarità l’autore scrisse L’inferno di Treblinka nell’ autunno del 1944, subito dopo la liberazione del campo, fondandosi su decine di testimonianze di prima mano: i pochi superstiti, gli abitanti che vivevano nei dintorni e le stesse guardie.
Un piccolo libro di immenso pregio: da leggere per non dimenticare.

I giusti d'Italia 12/08/2010 -

Israel Gutman – Bracha Rivlin – Liliana Picciotto
I giusti d’Italia
Mondadori

Lo Yad Vashem, il più grande memoriale del mondo per le vittime della Shoah, attribuisce il titolo di “giusto” ai non ebrei che durante la seconda guerra mondiale hanno soccorso ebrei in grave difficoltà senza alcun vantaggio personale ma, al contrario, rischiando in prima persona. Ancora oggi, ad ogni nuovo giusto vengono consegnati una medaglia e un diploma d'onore, durante una cerimonia che si svolge sia a Gerusalemme che nel paese d'origine. In questa opera di grande rilievo storico e umano sono raccolte le storie di questi uomini e di queste donne che hanno salvato non solo la vita di molti ebrei, ma anche la dignità umana e l'onore dei loro compatrioti.

Il labirinto di carta 13/09/2010 -

Anna Maria Hàbermann
Il labirinto di carta
Proedi

L’autrice, medico e pianista, ricostruisce in maniera magistrale il passato di quella parte della sua famiglia che durante la Seconda Guerra Mondiale viveva in Ungheria, un passato tragico che il padre le aveva tenuto nascosto per proteggerla da avvenimenti troppo dolorosi per essere raccontati. E per riscattare dall’oblio la vita di quei familiari ungheresi del cui affetto era stata privata perché uccisi nei campi di sterminio, inizia un viaggio struggente a ritroso nella memoria avvalendosi anche di documenti storici per dare un senso agli enigmi e alle verità nascoste del suo passato. L’opera della Habermann è una testimonianza di enorme valore, oltre che un documento imperdibile che scuote la coscienza e fa riflettere sulla tragedia dell’ebraismo ungherese.

Il testimone inascoltato 26/07/2010 -

Yannick Haenel
Il testimone inascoltato
Guanda


In piena seconda guerra mondiale Jan Karski è un militare di stanza in Polonia attivo nella Resistenza che viene contattato dai leader di due organizzazioni ebraiche. Dopo aver assistito nel ghetto di Varsavia agli orrori e alla miseria a cui il popolo ebraico fu costretto a piegarsi, decide di accettare l'incarico propostogli dalle due organizzazioni, ovvero quello di diventare testimone e messaggero della Shoah.
Per più di due anni viaggerà in tutta Europa e negli Stati Uniti per raccontare ai grandi della Terra il dramma dello sterminio nazista degli ebrei. Resterà pressoché inascoltato e dopo la fine del conflitto deciderà di ritirarsi a vita privata consegnando le sue memorie in un libro pubblicato nell’immediato dopoguerra. Partendo da quei ricordi Haenel  trasporta in forma romanzata il racconto di un'esistenza realmente vissuta, che non fu inutile al mondo. Il libro dello scrittore francese è un modo per tenere viva una memoria che rischia di restare obliata dagli anni e dall’indifferenza.

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