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L’inferno di Treblinka 19/08/2010 -

Vasilij Grossman
L’inferno di Treblinka
Adelphi

Pagine durissime che aprono uno squarcio nella più terribile fabbrica della morte nazista nel primo reportage sui campi di sterminio apparso nel 1944. Nel campo n. 2 di Treblinka tra il giugno del 1942 e l’agosto del 1943 furono uccise tre milioni di persone: ebrei, oppositori del Reich, in arrivo dai ghetti polacchi e poi da Bulgaria, Austria e Germania occidentale. Corrispondente di guerra di grande popolarità l’autore scrisse L’inferno di Treblinka nell’ autunno del 1944, subito dopo la liberazione del campo, fondandosi su decine di testimonianze di prima mano: i pochi superstiti, gli abitanti che vivevano nei dintorni e le stesse guardie.
Un piccolo libro di immenso pregio: da leggere per non dimenticare.


Vasilij Grossman
Vita e destino
Adelphi

L’autore, nato all’inizio del ‘900 in Ucraina da una famiglia di origine ebrea, è il primo dissidente sovietico, precursore di Solženicyn. e questo suo romanzo possiede un respiro storico, oltre a una straordinaria e meticolosa umanità, che ricorda da vicino l’immenso capolavoro di Tolstoj, Guerra e pace. Terminato nel 1960, dopo quasi dieci anni di lavoro, il testo incorre nelle maglie della censura e solo dopo molte peripezie compare per la prima volta nel 1980 in Francia. Vita e destino non è solo un appassionante affresco storico dei lager nazisti e dei gulag staliniani ma è anche una bruciante riflessione sul male del quale l’autore svela con implacabile acutezza la natura, che è menzogna e cancellazione della verità mediante la mistificazione più abietta: quella di ammantarsi di bene, un bene astratto e universale nel cui nome si compie ogni atrocità e ogni bassezza.

Vasilij Grossman
Tutto scorre
Adelphi

Ivan Grigor'evic torna a Mosca dopo trent'anni di deportazione in Siberia. Grossman scrisse fra il 1955 e il 1963 questo libro, che è il suo testamento e come nel grandioso "Vita e destino", non cambiò molto nel suo stile scabro e aspro ma vi infuse l'inconfondibile tono della verità. Con lucidità e fermezza, prima di ogni altro parlò qui di argomenti intoccabili: la perenne tortura della vita nei campi, ma anche l'altra tortura, più sottile, di chi ne ritorna e riconosce la bassezza e il terrore negli occhi imbarazzati di parenti e conoscenti; lo sterminio sistematico dei kulaki; la delazione come fondamento della società. Su tutto questo Ivan Grigor'evic riflette, mentre vaga alla ricerca di un modesto lavoro e si adatta a una nuova vita di servitù.

Vasilij Grossman - Il’ja Erenburg
Il libro Nero.
Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945
Rizzoli

Dopo la controffensiva dell’Armata rossa, scrittori e intellettuali ebrei tra i quali gli autori di questo saggio, raccolsero in un “libro nero” le testimonianze sulla soluzione finale nei territori sovietici occupati dai tedeschi e in alcune regioni della Polonia: racconti di sopravvissuti alle stragi e ai lager, resoconti di eroici quanto disperati tentativi di rivolta stilati dai superstiti oltre agli appunti, alle lettere e alle pagine di diario di chi sapeva di dover morire. Con l’accusa di mistificazione ideologica il libro fu dapprima censurato e poi distrutto. Grazie alla figlia di Erenburg, che ne aveva salvato una copia, viene ripubblicato dopo cinquant’anni in un’edizione integrale che ha il merito di riportare alla luce i passi oscurati dalla censura staliniana oltre che di restituire all’ascolto le parole di altre innumerevoli vittime della più grande “pulizia etnica” del nostro secolo.

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Il cinema israeliano contemporaneo 04/01/2010 -

Il cinema israeliano contemporaneo
a cura di Maurizio G. De Bonis, Ariel Schweitzer, Giovanni Spagnoletti
Marsilio

Ormai da circa dieci anni, il cinema israeliano è ospite fisso delle maggiori manifestazioni cinematografiche internazionali e riscuote sempre maggiore interesse anche in ambito critico.
Questo studio approfondito su una cinematografia “nuova ed emergente”, è il primo volume pubblicato sull’argomento nel nostro paese e analizza il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado in poco tempo di dar vita a un significativo cinema d’autore dalle caratteristiche critico-innovative. Il tutto evidenziando le tematiche che attraversano la società israeliana: dal problema del conflitto con il mondo arabo-palestinese alla condizione della donna, dai rapporti tra religione e laicità dello Stato ai temi della violenza e della guerra. Si tratta, dunque, di un testo importante per gli studiosi ma anche per quel pubblico curioso che non vuol fermarsi alle apparenze e alle notizie superficiali ma che intende invece affrontare tematiche altrimenti sconosciute.

Viva Israele 10/08/2009 -

Magdi Allam
Viva Israele.
Dall'ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia
Mondadori

In questo libro autobiografico Magdi Allam, giornalista e saggista che da anni si occupa di eventi politici, economici e culturali dell’area mediorientale, parla alle coscienze di tutti; dietro l'intransigenza con cui si tutela il diritto di Israele all'esistenza e alla pace c'è la fermezza con cui si protegge la nostra società dai pericoli di infiltrazione e legittimazione dell'ideologia della morte. In queste pagine l’autore racconta il suo lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura e della morte alla civiltà della verità, della libertà e della pace fino a maturare il convincimento che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincide con la difesa del diritto di Israele ad esistere.

Shimon Peres. La biografia 21/01/2010 -

Michael Bar Zohar
Shimon Peres. La biografia
UTET


Storico e biografo di Ben Gurion, Bar Zohar affida ai lettori una straordinaria biografia di Shimon Peres. Avvalendosi dei diari, delle lettere e dei documenti personali, lo storico israeliano racconta, con la sua piena collaborazione, la vita del Presidente della Repubblica d'Israele. Premio Nobel per la Pace nel 1994, due volte Primo Ministro d'Israele, intellettuale e filosofo, Peres ha contribuito alla costruzione della potenza militare d'Israele ed è diventato un uomo di pace che cerca di spegnere il fuoco della violenza e del fanatismo in Medio Oriente. Sfidando tutte le previsioni, ha progettato la campagna di Suez, ha costruito il reattore nucleare israeliano ed è stato la mente direttiva dell'operazione di Entebbe.
Questo saggio ci restituisce il percorso compiuto da un leader spesso definito “perdente” e invece destinato a identificarsi con questi primi sessant’anni della tormentata vicenda israeliana.

L’uomo del gulag 22/03/2010 -

Juanusz Bardach, Kathleen Gleeson
L’uomo del gulag
NET

Janusz Bardach è un giovane ebreo polacco che si arruola nell'Armata Rossa quando i Nazisti occupano il suo paese. Nel 1941 inizia ad avere dei dubbi sulla sua scelta, viene arrestato con una falsa accusa e condannato a morte, pena commutata in dieci anni di lavori forzati a Kolyma, la "Siberia delle Siberie", un luogo di morte dove l'unica legge era la sopravvivenza del più forte. Bardach riesce a sopravvivere grazie alla sua forza di volontà, ma anche attraverso l'aiuto di altri prigionieri e dei medici del campo, uomini ancora capaci di provare dei sentimenti. Un libro sorprendente, che offre uno sconcertante spaccato della società sovietica ai tempi di Stalin e una profonda riflessione sulla natura crudele dell'uomo e la forza, l'istinto e la volontà di sopravvivenza.

Atlante storico del popolo ebraico 26/11/2009 -

Eli Barnavi
Atlante storico del popolo ebraico
A cura di Elena Loewenthal
Zanichelli

Questo atlante opera di una squadra di storici di professione diretti da Barnavi, rigoroso nei contenuti ma alieno dal gergo accademico, abbraccia la “storia universale” degli Ebrei: dalla Genesi ai giorni nostri, da Ur e Babilonia a New York e Tel Aviv. Il volume organizzato con testi, carte e illustrazioni è un utile strumento per chi voglia acquisire una conoscenza a tutto campo della storia del popolo ebraico.

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