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L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare? 21/02/2014 -

George Bensoussan
L’eredità di Auschwitz. Come Ricordare?
Einaudi

Tante (forse troppe) volte commemorando lo sterminio degli ebrei perseguito dal regime nazista concludiamo con un «Mai piú» pericolosamente sospeso, impreciso. L'immensa barbarie della shoah spesso ci ammutolisce, riduce le nostre parole a una balbettante invocazione e trascura di spiegare con chiarezza quanto accaduto. E, invece, ciò di cui la storia ha assoluto bisogno non è uno sterile «dovere della memoria» ma un dovere di rigore storico che insegni a chi ancora non sa come e quando quell'atrocità si è consumata.
Nell'Eredità di Auschwitz, Georges Bensoussan indaga con sguardo acuto e lucido non tanto la dinamica della shoah come fatto storico, quanto il modo in cui la civiltà occidentale ha gestito e gestisce la memoria dell'evento: una memoria spesso mistificante e conciliatrice, che tende ad attenuare il portato traumatico dell'accaduto, piuttosto che farsi responsabilità bruciante. Per eludere le trappole della retorica è necessario - secondo Bensoussan - iniziare a prendere in considerazione le questioni politiche che questa storia solleva, a cominciare dal problema del suo insegnamento alle generazioni presenti e venture, e ad adottare un approccio critico che potrebbe anche apparire impopolare: la shoah è stata un'aberrazione imprevista e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione?


Georges Bensoussan
Storia della Shoah
Giuntina

L’autore, uno dei maggiori storici del mondo contemporaneo, è tra i responsabili del parigino mémorial della Shoah. Qui ricostruisce il disegno della Germania nazista di cancellare dalla terra un intero popolo. Dal 1939 al ’45 il regime hitleriano riuscì ad eliminare circa sei milioni di ebrei. Solo la vittoria alleata gli impedì di completare un disegno criminale senza precedenti nella storia umana.

Georges Bensoussan
Juifs en pays arabes.
Le grand déracinement 1850-1975
Editions Tallandier


L’opera immensa dello storico francese si arricchisce di un elemento fondamentale. Con questo saggio Bensoussan, considerato fra i maggiori esperti di storia della Shoah, analizza le vicende che hanno contrassegnato il destino della sua famiglia e di centinaia di migliaia di altri ebrei del Mediterraneo. Con accuratezza lo storico riporta alla luce il dramma sempre taciuto degli ebrei che dal Marocco allo Yemen furono costretti a lasciare la propria terra o furono cancellati dall’odio di un mondo arabo poco incline alla convivenza. Libro di Storia oltre che miniera di documentazione quest’opera è un percorso appassionante per comprendere l’Europa, il Mediterraneo e il Medio Oriente. Atto di giustizia nei confronti di coloro che persero tutto e che ancora attendono un adeguato riconoscimento l’ultimo libro di Bensoussan è un testo di grande valore, da conoscere e diffondere.

Georges Bensoussan
Israele, un nome eterno.
Lo Stato di Israele, il sionismo e lo sterminio degli ebrei d’Europa
UTET

Sessant’anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, il peso della Shoah nella vita politica israeliana è più forte che mai e influenza l’atteggiamento e il comportamento di tutti. Israele è oggi percepito e riconosciuto come il centro mondiale dell’ebraismo. L’autore, uno dei massimi specialisti della Shoah e autore di una monumentale storia del sionismo, pur non negando l’esistenza di un legame intrinseco tra Shoah e Stato di Israele, dimostra in questo suo ultimo studio come la natura di tale relazione sia essenzialmente politica e non storica e come il primo evento non legittima né costruisce il secondo. Un’analisi lucida e appassionata, un saggio imperdibile.

Georges Bensoussan
Genocidio. Una passione europea
Marsilio

 Il nuovo saggio di Georges Bensoussan, professore di storia e membro del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Parigi, getta luce sulle origini culturali e politiche dell'antisemitismo, contestualizzandone lo sviluppo e dispiegando davanti agli occhi del lettore il milieu culturale di incubazione. Chi ha reso possibile la formazione intellettuale degli architetti dell'annichilimento? Chi furono i maestri dei medici nazisti? In quale brodo culturale sono stati immersi coloro che hanno concepito l'assassinio di massa? Convinti che la cultura fosse sinonimo di "progresso" e di "ragione", abbiamo occultato l'immensa storia dell'anti-illuminismo, quella parte della cultura europea che si dedicò a fare degli ebrei una questione. L'immaginario antiebraico non si limita a qualche figura conosciuta, ma pervade la storia dell'intera Europa. Chi potrebbe negare che l'antiebraismo, mutato in "antisemitismo", costituisca il sottofondo di questa catastrofe? Ma lo sfondo non esclude una cerchia più ampia: come poter capire le leggi di Norimberga prescindendo dagli statuti di 'limpieza de sangre' del XV secolo spagnolo? Come poter capire il comportamento genocida dell'autunno 1941 senza correlarlo al programma "T4" nazista di soppressione dei malati mentali? Gli anni 1880-1914 sono stati la matrice di una disumanizzazione della società che la Grande Guerra avrebbe esacerbato con una morte di massa. Privata del suo terreno di coltura, la storia senza precedenti ma non senza radici della Shoah rischia alla lunga di apparire come un incidente nella "marcia continua del progresso". Consigliamo la lettura di questo libro straordinario, rivelatore della nostra storia, perché “addentrarsi in quegli abissi non serve a celebrare il passato ma a impedire che il futuro, sia pure in forme diverse, possa ripetersi”.

Georges Bensoussan
STORIA DEL SIONISMO.UNA STORIA POLITICA E INTELLETTUALE 1860-1940 Einaudi

In questo saggio l’autore ripercorre fin nei minimi particolari il cammino del movimento di rinascita ebraico e, da uomo di sinistra, risponde alle accuse che da anni sente rimbalzare, tra le file de mondo cui appartiene. "Sionista. L'aggettivo suona come un insulto. Il termine oggi è talmente svalutato che la realtà cui si applica ha finito per sparire sotto i sedimenti della stigmatizzazione e persino, come in certe occasioni internazionali, della demonizzazione. Alla realtà di una fede e di una cultura, il discorso antisemita ha risposto con fantasie tremende (l'omicidio rituale, tra l'altro), soffocando nella paura un oggetto di conoscenza. Alla realtà di un'ideologia e di un movimento nazionale sostanzialmente atipico, il rifiuto risponde con il marchio d'infamia, ma non ci dice che cosa esso sia e, ancora meno, che cosa sia stato. Il sionismo è a tal punto sepolto sotto strati e strati di riprovazione che oggi è difficile determinare serenamente che cosa fu, in quali condizioni nacque, l'humus che lo nutrì e la pluralità dei suoi significati. Posto di fronte ai problemi della modernità politica, imboccando in particolare la strada della nazione, della laicità, dell'utopia sociale e della cultura come nuova forma della dimensione religiosa in società secolarizzate, il sionismo, lungi dal rivolgersi solo agli ebrei, contribuisce a porre le domande capitali del XX secolo. Il libro che riporta nel dettaglio i fatti, le parole e il vasto dibattito che ha condotto all’evoluzione del concetto di “sionismo” si ferma al 1940, quando le fondamenta dello Stato ebraico sono di fatto posate.

Georges Bensoussan
L'EREDITA' DI AUSCHWITZ COME RICORDARE?
Einaudi

 In questo saggio l’autore analizza con sguardo acuto e lucido non tanto la dinamica della shoah come fatto storico, quanto il modo in cui la civiltà occidentale ha gestito e gestisce la memoria dell'evento: una memoria spesso mistificante e conciliatrice, che tende ad attenuare il portato traumatico dell'accaduto, piuttosto che farsi responsabilità bruciante. E porta ad una domanda: la shoah è stata un'aberrazione improvvisa e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione? Per Bensoussan è necessario iniziare a prendere in considerazione le questioni politiche che questa storia solleva, a cominciare dal problema del suo insegnamento alle generazioni presenti e future, e ad adottare un approccio critico che potrebbe anche apparire impopolare ma necessario per cercare di capire le radici che stanno alla base della più grande catastrofe umana del XX secolo.

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Il declino della cristianità sotto l’Islam 05/10/2009 -

Bat Ye’or
Il declino della cristianità sotto l’Islam.
Dalla Jihad alla dhimmitudine
Lindau

La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e nei territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi e dai turchi, divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, cioè privi di diritti. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire.

Israele, 50 anni di speranza 16/06/2009 -

Fausto Coen Israele
50 anni di speranza
Marietti editore

Il libro di storia su Israele essenziale, scritto da un famoso storico-giornalista. capitoli brevi, tutte le analisi e i dati indispensabili per sapere quanto è accaduto. da leggere e da consultare.

Mossad 18/01/2013 -

BENNY MORRIS E BLACK IAN
MOSSAD. Le guerre segrete di Israele
Rizzoli

Il libro di Morris e Black è la storia completa dei tre servizi segreti d'Israele: il Mossad (internazionale), lo Shin Bet (nazionale) e l'Aman (militare). Sulla base di un'estesa documentazione incrociata - relazioni, memorandum, rapporti interni a lungo tenuti segreti, diari privati – il saggio analizza i trionfi e gli errori dello spionaggio israeliano, dagli anni Trenta (il periodo che precede la fondazione dello Stato) alla Guerra del Golfo.

Di fronte alla storia 06/07/2009 -

George Mosse
Di fronte alla storia
Laterza

Storico ebreo contemporaneo nato a Berlino nel 1918, George L. Mosse si è occupato prevalentemente di nazismo ma ha approfondito anche altri temi di storia contemporanea, unendo alla prospettiva storica quella sociologica e antropologica. E’ stato professore all’ Università di Madison (Wisconsin) e all'Università ebraica di Gerusalemme. Questo saggio è un racconto affascinante e scorrevole di una vita fuori del comune che attraversò tre continenti ed è anche la storia di molti dei maggiori eventi del secolo scorso. L'autore lo scrisse negli ultimi mesi della sua vita. Vi descrive la sua infanzia nella Berlino di Weimar, il suo esilio a Parigi e in Inghilterra, la vita di collegio e di studio a Cambridge, il secondo esilio negli Stati Uniti, i lunghi soggiorni a Londra e Gerusalemme e affronta questioni di identità personale, come l'essere ebreo e sionista. Un libro importante per conoscere uno spaccato della nostra Storia attraverso le vicende di chi le ha vissute in prima persona.

A Gerusalemme 30/01/2012 -

Fiamma Nirenstein
A Gerusalemme
Rizzoli

Gerusalemme, capitale simbolica del mondo,  si può capire solo con una guida che abbia dedicato la vita a capirne gli spazi e la storia. Fiamma Nirenstein, parlamentare e giornalista esperta di problemi mediorientali, dedica un libro-reportage imperdibile alla Città Santa e ci accompagna nei quartieri della Città Vecchia e oltre le mura, tra i nuovi edifici simbolo della ricostruzione, illuminando i contrasti della moderna e cosmopolita capitale d’Israele. Alla storia di distruzione e rinascita della città si intreccia quella della famiglia dell’autrice, oltre alle riflessioni sulla storia e sul suo mestiere di inviata: le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni, l’incubo dell’Intifada, l’attacco a Israele durante la Guerra del Golfo. Il suo affascinante racconto testimonia l’amore per la città in cui ha vissuto, ma anche la forza e la coerenza di chi comunque non ha mai smesso di camminare per la città, in pace e in guerra.

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