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Il declino della cristianità sotto l’Islam 05/10/2009 -

Bat Ye’or
Il declino della cristianità sotto l’Islam.
Dalla Jihad alla dhimmitudine
Lindau

La conquista islamica è avvenuta all'insegna del jihad e della sharfa, la guerra santa contro i non musulmani e il diritto fondato sul Corano. Quando le popolazioni di religione cristiana, ebraica e zoroastriana che abitavano lungo le rive del Mediterraneo e nei territori dell'antica Persia vennero sottomesse dagli arabi e dai turchi, divennero, nei loro stessi territori, dhimmi, cioè privi di diritti. Ma quali forze, secolo dopo secolo, prepararono e imposero la dhimmitudine, modellandosi su un progetto politico di lungo termine teso a sconfiggere le altre religioni? Come è possibile spiegare un'espansione dell'islam così rapida e una sua penetrazione così profonda in paesi tanto diversi tra di loro e spesso sede di culture antiche e profondamente radicate? Sulla scorta di una documentazione storica cospicua, Bat Ye'or dimostra che se la dhimmitudine è stata certamente la conseguenza delle conquiste militari, è però stata soprattutto il frutto della cooperazione di élite civili e religiose altamente civilizzate e di maggioranze poco coese e per questo motivo incapaci di reagire.


Bat Ye’or
Verso il califfato universale.
Come l'Europa è diventata complice dell'espansionismo musulmano
Lindau

Dedicatasi allo studio dello status delle comunità etnico-religiose nei paesi islamici, a cui ha dato un nome, «dhimmitudine», l’autrice nata in Egitto e di nazionalità britannica torna tre anni dopo il successo di "Eurabia", a occuparsi della resa dell'Europa all'islam sotto l'abile regia dell'Organizzazione della Conferenza Islamica, che riunisce 57 paesi e oltre un miliardo di persone. La strategia dell'OCI è sottile e insinuante: controlla la politica del Vecchio Continente con la minaccia del terrorismo e l'arma dell'immigrazione, lo ricatta economicamente grazie al petrolio, lo insidia sul piano religioso, incoraggiando il proselitismo e le conversioni, mentre la predicazione (e anche la semplice pratica) cristiana resta un tabù in molti paesi musulmani. L'OCI agisce anche sul piano legislativo e giuridico per veder sancito in tutto il mondo il principio in forza del quale i musulmani sono soggetti solo alla legge islamica, la sharì'a, ovunque risiedano. Questo principio, uno dei cardini della dhimmitudine, ha trovato la sua prima applicazione europea nel 2007, in Gran Bretagna, quando la sharì'a è stata ufficialmente riconosciuta come fonte di diritto - in materia di divorzio, eredità e violenze interne alla famiglia. L’Europa sta diventando parte della ummah, la «comunità dei fedeli»? Diventeremo, nei nostri stessi paesi, cittadini di seconda classe? I segnali in questa direzione si moltiplicano. Europa/Eurabia ha abiurato la propria storia e i propri valori attraverso alcune scelte fondamentali quali il ripudio delle radici cristiane, l’apertura della scuola pubblica all’insegnamento del Corano, l’abbandono di Israele e la scelta pregiudiziale a favore dei palestinesi di Hamas. Basterà un amalgama di paure e interessi nazionali che ha fatto della laicità una bandiera a salvarci dal «Califfato universale»? Una domanda complessa alla quale il libro di Bat Ye’or cerca di rispondere con competenza e rigore storico.

Bat Ye’or
Eurabia.
Come l'Europa è diventata anticristiana, antioccidentale, antiamericana, antisemita
Lindau

Da oltre trent'anni l'Europa 'pianifica' con i paesi della Lega Araba la fusione delle due sponde del Mediterraneo in un nuovo agglomerato che Bat Ye'or ha denominato "Eurabia" . Questo progetto, perseguito con coerenza attraverso il cosiddetto "Dialogo Euro-Arabo", ha portato alla graduale e inesorabile trasformazione del continente europeo in un ibrido asservito alle esigenze politiche e agli standard culturali del mondo arabo. Il punto di partenza è da individuarsi nella crisi petrolifera del 1973 e nell'ambizioso progetto, soprattutto francese, di costruire un asse geopolitico e ideologico alternativo a quello americano e atlantico. In un arco di tempo relativamente breve l'Europa ha sacrificato la sua indipendenza politica, oltre che i suoi valori culturali e spirituali, in cambio di garanzie (rivelatesi illusorie) contro il terrorismo e di qualche vantaggio economico. Sulla base di una documentazione ampia e minuziosa, l'autrice ricostruisce le attività e gli strumenti che hanno prodotto questa folle deriva, dagli anni del pieno funzionamento del Dialogo Euro-Arabo alle perverse scelte sul piano della politica estera (adozione di un'ideologia antisemita e antisionista, demonizzazione di Israele e degli USA, sdoganamento del terrorismo islamico e di Arafat), fino ai recenti tentativi di occultamento della verità seguiti all'attentato dell'11 settembre e a quelli sul suolo europeo di Madrid e Londra. Una politica che ha condotto alla mancata integrazione degli immigrati musulmani, al proliferare di cellule terroriste islamiche in tutto il continente, al ripudio da parte dell'Europa delle sue radici ebraico-cristiane. Forse per gli europei è giunto il momento di riappropriarsi della loro autentica eredità spirituale, di "quei sacri valori di umanità che l'Europa, anche nei momenti più bui della sua storia, ha sempre cercato di preservare". Ma – avverte Bat Ye’or - occorre fare in fretta.

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Israele, 50 anni di speranza 16/06/2009 -

Fausto Coen Israele
50 anni di speranza
Marietti editore

Il libro di storia su Israele essenziale, scritto da un famoso storico-giornalista. capitoli brevi, tutte le analisi e i dati indispensabili per sapere quanto è accaduto. da leggere e da consultare.

Mossad 18/01/2013 -

BENNY MORRIS E BLACK IAN
MOSSAD. Le guerre segrete di Israele
Rizzoli

Il libro di Morris e Black è la storia completa dei tre servizi segreti d'Israele: il Mossad (internazionale), lo Shin Bet (nazionale) e l'Aman (militare). Sulla base di un'estesa documentazione incrociata - relazioni, memorandum, rapporti interni a lungo tenuti segreti, diari privati – il saggio analizza i trionfi e gli errori dello spionaggio israeliano, dagli anni Trenta (il periodo che precede la fondazione dello Stato) alla Guerra del Golfo.

A Gerusalemme 30/01/2012 -

Fiamma Nirenstein
A Gerusalemme
Rizzoli

Gerusalemme, capitale simbolica del mondo,  si può capire solo con una guida che abbia dedicato la vita a capirne gli spazi e la storia. Fiamma Nirenstein, parlamentare e giornalista esperta di problemi mediorientali, dedica un libro-reportage imperdibile alla Città Santa e ci accompagna nei quartieri della Città Vecchia e oltre le mura, tra i nuovi edifici simbolo della ricostruzione, illuminando i contrasti della moderna e cosmopolita capitale d’Israele. Alla storia di distruzione e rinascita della città si intreccia quella della famiglia dell’autrice, oltre alle riflessioni sulla storia e sul suo mestiere di inviata: le conseguenze della Guerra dei Sei Giorni, l’incubo dell’Intifada, l’attacco a Israele durante la Guerra del Golfo. Il suo affascinante racconto testimonia l’amore per la città in cui ha vissuto, ma anche la forza e la coerenza di chi comunque non ha mai smesso di camminare per la città, in pace e in guerra.

Ayatollah atomici 24/05/2010 -

Carlo Panella
Ayatollah atomici
Mursia


“Tutto quello che non ho capito della rivoluzione iraniana” è il provocatorio sottotitolo di questo saggio che ripropone le cronache della rivoluzione iraniana pubblicate da Lotta Continua tra il  novembre 1978, quando cominciarono le prime manifestazioni nelle vie di Teheran, fino al marzo del 1979 quando, a rivoluzione compiuta, «già circolavano notizie di tutti i tipi: fustigazioni di adulteri, pene corporali dispensate a destra e a manca» . Rilette oggi, aiutano a comprendere le radici del fondamentalismo islamico, le sue implicazioni negli equilibri mondiali, a fronte del pericolo di un Iran dotato di bomba atomica e il perché i rivoluzionari di allora soffocano oggi nel sangue le manifestazioni dell’Onda Verde. E anche le valutazioni errate di molti nei confronti della rivoluzione iraniana.

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