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La Repubblica Rassegna Stampa
13.06.2022 Baerbel Bas (presidente Bundestag): 'Ucraina e Balcani subito nell'Ue'
Intervista di Tonia Mastrobuoni

Testata: La Repubblica
Data: 13 giugno 2022
Pagina: 15
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: «Bas: 'Per Kiev e i Balcani adesione rapida alla Ue. L’Italia partner importante'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/06/2022, a pag. 15, con il titolo "Bas: 'Per Kiev e i Balcani adesione rapida alla Ue. L’Italia partner importante' ", l'intervista di Tonia Mastrobuoni.

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Tonia Mastrobuoni

Bärbel Bas Biography: Politician, Wiki, Age, Career, Family
Baerbel Bas

Support for implementation of the Ukraine–European Union Association  Agreement

Baerbel Bas è stata a Kiev, Bucha e Irpin l’8 maggio scorso, tra le prime alte cariche dello Stato tedesco a visitare l’Ucraina. La presidente del Bundestag sarà oggi e domani a Roma per incontrare, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Prima di partire per la sua prima visita ufficiale in Italia, la politicasocialdemocratica ha voluto affidare a Repubblica alcune considerazioni sulla guerra di Putin.

Presidente, l’Europa si è spaccata sulla richiesta di Kiev nell’Ue. «L’Ucraina e gli Stati dei Balcani occidentali hanno bisogno di una chiara prospettiva di adesione. Dovremmo fare del nostro meglio per sostenere questo processo. L’incertezza fa il gioco di Putin. Un’adesione rapida rafforzerebbe inoltre la nostra sicurezza. L’Ue è un progetto di pace. E quindi anche la migliore rispostaall’espansionismo violento della Russia. L’adesione all’Ue è anche un enorme motore di riforme . L’indispensabile - e lunga ricostruzione dell’Ucraina la modernizzerà. Non sarà facile. Ma gli ucraini combattono per la loro libertà e per i valori europei. È ovvio che accogliere partner dell’Est cambierà l’ Ue. Ma sarà uno sprone per riformarla».

Mario Draghi è impegnato nel tentativo di costruire un percorso di pace in Ucraina. «Accolgo con favore ogni iniziativa che porti alla fine della sofferenza e della morte, anche se diventa sempre più difficile con ogni giorno che passa. Non dobbiamo rinunciare a pensare che ci possa essere una soluzione negoziata. Alla fine, resta sempre la speranza di una vera pace degna di questo nome. Che però non può essere un ‘diktatfrieden’, una pace imposta dalla Russia».

Perché questa visita in Italia? «È un partner europeo estremamente importante. Ecco perché una delle mie prime visite è Roma. Dobbiamo rafforzare il nostro partenariato, sull’onda del piano d’azione congiunto. Alla luce della guerra, abbiamo più che mai bisogno di un’Europa più unita».

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