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Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/12/2023, a pag. 15 con il titolo "I terroristi cominciano ad arrendersi" il commento di Mirko Molteni. A due mesi dall'inizio del conflitto scatenato da Hamas, le forze israeliane hanno documentato, come riportato dal giornale Haaretz, la resa di “dozzine” di terroristi palestinesi. Nel Nord della Striscia di Gaza, a Jabalia, vari nemici si sono fatti catturare vivi, evitando propositi da kamikaze. MISURE PREVENTIVE Che i prigionieri siano stati lasciati in mutande sembra mera umiliazione. In realtą č probabile che i soldati li abbiano obbligati a spogliarsi per verificare che non indossassero cinture esplosive o bombe a mano per farsi saltare insieme a chi li catturava. Stesso timore che avevano gli americani nel 1945, quando nelle isole di Iwo Jima e Okinawa perla prima volta i giapponesi iniziarono ad arrendersi a centinaia, rifiutando di immolarsi con fanatismo. Anche allora, i marines obbligarono i samurai a denudarsi per accertarsi che non nascondessero ordigni. Un'altra foto diffusa da Israele ieri, mostra 11 capi della Brigata Nord di Hamas, con cerchiate di rosso le facce dei 5 gią uccisi: Abu Rakba, Rafat Salman, Ahmed Al-Ghandour, Wael Rajab e Ibrahim Al-Biari. Č stata divulgata anche l'eliminazione di due pezzi grossi dei servizi segreti di Hamas, Abdel Aziz Rantisi e Ahmed Aiush. I caduti israeliani sono saliti a 89, con la morte, nelle ultime ore, dei sergenti Johnathan David Deitch, 34 anni, e Gal Meir Eisenkot, 25 anni. Quest'ultimo č figlio del ministro, ed ex-generale, Gadi Eisenkot, del partito di Benny Gantz. Hamas ha aggiornato il suo bilancio a 17.177 morti a Gaza. L'esercito israeliano denuncia il lancio di razzi di Hamas verso la cittą di Beer Sheba «a partire da una postazione vicina alle tende dei civili evacuati nel sud della Striscia e di strutture delle Nazioni Unite». E continua: «Hamas si radica nelle infrastrutture civili, nelle scuole, vicino a strutture ONU e nelle zone umanitarie». Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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