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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
04.11.2021 Abu Mazen da Mario Draghi e l'irrealistica 'soluzione a due Stati'
Cronaca di Gerardo Pelosi

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 04 novembre 2021
Pagina: 14
Autore: Gerardo Pelosi
Titolo: «Draghi: sostegno alla soluzione dei due Stati»
Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 04/11/2021, a pag.14, l'articolo di Gerardo Pelosi dal titolo "Draghi: sostegno alla soluzione dei due Stati".

L'ipotesi dei due Stati, riesumata da Mario Draghi, è in realtà alla prova dei fatti completamente superata. Qualcuno ci spieghi chi informa il Presidente del Consiglio sul Medio Oriente. Se si tratta della Farnesina non stupisce che promuova un'ipotesi irrealistica a cui nessuno più - tra israeliani e arabi palestinesi - crede.

Ecco l'articolo:

Draghi ad Abu Mazen: soluzione due Stati chiave stabilizzazione
Abu Mazen con Mario Draghi

Sceglie l'Italia come suo primo viaggio all'estero dopo il Covid il presidente dell'Autorità palestinese, Abu Mazen che vede proprio nel Governo Draghi l'interlocutore privilegiato tra i Paesi europei per la ripresa del processo di pace in Medio Oriente. Dopo un incontro martedì con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e in vista dell'incontro di oggi con Papa Francesco, Abu Mazen ha avuto ieri un colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Dopo un giro di orizzonte sui nuovi scenari che si stanno aprendo in Medio Oriente e in Nord Africa anche a seguito del cambio al vertice dell'amministrazione americana, Mario Draghi (che ha avuto due giorni fa a Glasgow un incontro con il primo Ministro di Israele, Naftali Bennett), ha «auspicato una pronta ripresa del dialogo, sottolineando che una soluzione a due Stati, giusta, sostenibile e negoziata tra le parti, resta la chiave per una durevole stabilizzazione regionale». Il colloquio tra Draghi e Abu Mazen si è incentrato sugli ultimi sviluppi nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, approfondendo in particolare le prospettive del processo di pace israelopalestinese. Approfonditi i temi dell'agenda bilaterale «con particolare riferimento all'impegno dell'Italia per il rafforzamento delle istituzione il sostegno alla popolazione palestinese». Il presidente del Consiglio e quello dell'Autorità palestinese hanno concordato di continuare a tenersi in contatto. Non è previsto al momento (anche se non viene escluso) un prossimo viaggio di Draghi in Medio Oriente con le tradizionali tappe aTel Aviv e Gerusalemme. Analoghi i temi toccati da Abu Ma zen nel colloquio di martedì con il Capo dello Stato al Quirinale. Mattarella e Abu Mazen hanno discusso della necessità di rimettere la questione israeliano-palestinese al centro della politica internazionale seguendo l'unica soluzione che può garantire la pace, cioè quella dei due popoli, due Stati. Abu Mazen è la quarta volta che vede Mattarella. Per oggi è prevista la visita in Vaticano del presidente dell'Autorità palestinese. La delegazione che accompagna Abu Mazen ha concordato con le autorità vaticane l'attivazione dell'Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina firmato 1126 giugno 2015. Al tempo stesso, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, le parti desiderano approfondire il dialogo tra lo Stato di Palestina e la Sede Apostolica in conformità con l'Appello alla Fratellanza umana firmato negli EmiratiArabi Unititra Papa Francesco e il Grande Imam di AIAzhar, Ahmad alayyeb. In Vaticano, la Delegazione palestinese ha avuto incontri con il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, e con il segretario del Pontificio Comitato per le relazioni religiose coni musulmani, monsignor Khaled Okasha. Il gruppo della Palestina era guidato per l'occasione dal consigliere del presidente Abbas per gli Affari religiosi e le relazioni islamiche, il giudice capo Mahmoud Al-Habbash. All'incontro hanno preso parte inoltre il direttore generale del Fondo nazionale palestinese, Ramzi Khoury, e l'ambasciatore della Palestina presso la Santa Sede, Issa Kassissieh. Le due parti hanno concordato una nuova riunione del comitato congiunto in Palestina, nella prima metà del prossimo anno.

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