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Deborah Fait
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Le stragi di marzo che non hanno commosso il mondo 14/03/2021
Le stragi di marzo che non hanno commosso il mondo
Analisi di Deborah Fait

Era l'11 marzo del 2011. Due ragazzi arabo-palestinesi penetrarono la sera nel villaggio di Itamar, vicino a Nablus,  entrarono in una casa con le finestre illuminate dove sgozzarono in silenzio tre bambini addormentati, il padre e la madre. Due giorni dopo il Piccolo di Trieste pubblicava un articolo di Paola Caridi che iniziava così: "Le autorità di Tel Aviv (chissà perché non sanno mai scrivere Gerusalemme) hanno immediatamente sposato l'ipotesi di un attentato compiuto da palestinesi (e da chi se no?)…  Itamar è uno degli insediamenti israeliani nel cuore della Cisgiordania occupata (?) più protetti, soprattutto perché uno dei più radicali. Nel 2002 vi era stato un attentato, in cui era stata uccisa una madre e tre dei suoi figli (da chi furono uccisi? Da marziani?). Le tensioni con i villaggi palestinesi nel sudest di Nablus sono pressoché quotidiane, così come gli attacchi da parte degli abitanti di Itamar (che non hanno mai ucciso nessuno) ". http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=38864


La famiglia Vogel assassinata a Itamar

Incominciamo col dire che le "autorità di Tel Aviv" non hanno fatto un bel niente dal momento che la capitale di Israele è Gerusalemme, cosa che ancora non è entrata nella testa dura di molti giornalisti. Lo schifo però non è stato solo l'articolo ignobile della Caridi, vi fu anche chi osò insinuare che "i coloni" ( 11 e 4 anni e tre mesi) e i loro genitori, fossero stati ammazzati dagli ebrei del luogo per incolpare gli arabi. Io ricordo perfettamente la rabbia mista a dolore che provavo, una rabbia impotente dinnanzi a tante perfide menzogne, una rabbia da urlare. Sembrava impossibile che anche di fronte ad una barbarie simile la maggior parte dell'informazione e dell'opinione pubblica addossassero a Israele la colpa di una strage compiuta, come sempre, dai palestinesi. La Caridi, nel suo articolo, lasciava in sospeso anche l'identità di una madre con tre bambini ammazzati nel 2002, sempre a Itamar, troppo vicina a un villaggio arabo, senza precisare che erano ebrei, che vivevano a casa loro e non facevano niente a nessuno e l'assassino era il solito terrorista arabo palestinese . I tre bambini furono ammazzati a fucilate nei loro lettini e poi toccò alla mamma mentre al telefono urlava per avere aiuto. Anche in quell'occasione i media non diedero grande rilevanza al massacro, forse non ne accennarono nemmeno. Erano solo ebrei, anzi coloni, un termine scorretto, scandaloso e irreale che si usa soltanto in Italia, a mo' di spregio.    Ritornando alla strage dell'11 marzo tutti i media che io ricordi( molti, Repubblica in testa, non diedero nemmeno la notizia se non in un secondo momento) hanno usato quella parola iniqua, coloni, per far sembrare l'assassinio meno barbaro. Certo, scrivere "famiglia massacrata, genitori e tre bambini sgozzati" poteva provocare forse un senso di pietà nei lettori, scrivere coloni fa tutto un altro effetto…se lo sono meritati…cosa facevano là…perché occupavano terre palestinesi? Diciamo che i territori che l'occidente chiama Cisgiordania o West Bank altro non sono che Giudea a Samaria, terre ebraiche da sempre che gli arabi vogliono occupare e chiamare Palestina insieme al resto di Israele. Gli assassini palestinesi hanno sempre preso di mira i più deboli e i più indifesi e anche quella sera i due terroristi Awad e Majad Awad, cugini di 17 e 19 anni, sono entrati di soppiatto nella casa della famiglia Fogel, hanno sgozzato prima i bambini che dormivano, poi il padre colto di sorpresa e infine la mamma che stava rassettando la cucina e non si era accorta di nulla, fino all'ultimo momento della sua vita. I bambini si chiamavano Yoav, 11 anni; Elad di 4 anni e Hadas, la piccolina di tre mesi.  

Sono stata a Itamar alcune settimane dopo la strage, ho visto la casa vuota della famiglia massacrata con la bandiera di Israele in giardino e mi sono inchinata perché non potevo fare altro se non piangere pensando ai poveri morti e all'unica sopravvissuta, la bambina più grande che si era salvata perché in gita scolastica. Cosa fanno oggi gli assassini condannati a vari ergastoli? Sono ricchi. Dal giorno del loro arresto hanno ricevuto mensilmente il salario dovuto a chi fa più di 20 anni di galera, 1.500 $ a testa pagati dall'AP per un totale di più di 100.000 $ fino ad oggi.  Esiste una tabella dei salari pagati ai terroristi, se i due di Itamar fossero stati sposati avrebbero ricevuto mensilmente a testa fino a 2.500 $ cadauno. Questa porcheria è vissuta con orgoglio dai palestinesi il che fa supporre che la volontà di pace sia molto esigua, direi inesistente. La seconda strage di bambini è avvenuta l'19 marzo 2012 a Tolosa in Francia dove la comunità ebraica proprio in questi giorni commemora le vittime: il rav Jonathan Sandler, insegnante alla scuola ebraica Ozat Hatorah, i suoi due figli Aryeh di 6 anni e Gabriel di tre. Miriam Monsonego di 8 anni, figlia del preside della scuola, tentò di fuggire,  fu rincorsa dall'assassino che la prese per i capelli e le sparò in testa. Il terrorista si chiamava Mohamed Merah che una settimana prima aveva già ammazzato quattro soldati dell'esercito francese. Anche questo massacro ebbe poca eco sui media, l'assassinio dei militari fece più impressione del massacro dei bambini e del loro papà. Quelli erano affari di ebrei.   Ho voluto ricordare queste barbarie, tra le tante stragi provocate dai palestinesi,  perché so che la maggior parte della gente non le ricorda. A giorni il popolo ebraico di tutto il mondo festeggerà Pesach, ricorderà l'uscita dall'Egitto che metaforicamente significa il desiderio di uscire dalla schiavitù che il male provoca nell'essere umano. Purtroppo non è finita, abbiamo liberato Israele, quel grido "L'anno prossimo a Gerusalemme" si è avverato e abbiamo la nostra capitale eterna ma raggiungeremo la vera "Iziàt Mizraim – uscita dall'Egitto" solo quando i palestinesi, l'islam e quella parte di mondo che ci odia ci lasceranno in pace a vivere finalmente la nostra vita.  

Immagine correlata
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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