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Deborah Fait
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La Taqijah (arte del mentire) è entrata nella cultura dei media internazionali 05/06/2025

La Taqijah (arte del mentire) è entrata nella cultura dei media internazionali
Commento di Deborah Fait

Le ordinarie menzogne di Al Jazeera (TV di riferimento dei Fratelli Musulmani) sono replicate da tutti i maggiori media occidentali. L'ultimo scandalo è l'invenzione di una strage israeliana fra i palestinesi in coda per il cibo, circostanza completamente smentita dalla Ong GHF che stava distribuendo i viveri.

I maggiori media internazionali, CNN, BBC, Washington Post, quasi tutti i media italiani, sono dediti a un massacro mediatico di Israele. Tutti prendono per oro colato le veline di un supposto “Ministero della Salute palestinese” o di un eufemistico “Ministero della Salute di Gaza” o, peggio del peggio, di un ridicolo ufficio della “Difesa Civile di Gaza”. Ve la immaginate questa “Difesa Civile di Gaza” con impiegati vestiti di nero, mascherati, che corrono tra la folla sparando all’impazzata, spaventando, terrorizzando, ammazzando la gente per poi mandare ai vari inviati internazionali la notizia che Israele sta facendo un massacro tra la popolazione della Striscia che sta “morendo di fame”. Tutto questo ha un nome: Hamas! La verità è che la GHF, l’organizzazione che ha distribuito finora 6 milioni di pasti in una settimana, nega che gli spari siano venuti dall’esercito israeliano: “ Le notizie di spari sulla folla sono false e inventate.” Eppure, in modo del tutto folle, tutti, irresponsabilmente, credono a Hamas. Ieri ho sentito la voce gracchiante di Bianca Berlinguer che, a decibel altissimi,  interrompeva in continuazione Gianfranco Fini che tentava di difendere la verità di Israele. Un video che circola mostra Giuseppi (Conte) che sbraita che a Gaza stanno morendo di fame 8 milioni di bambini. Nessuno gli ha detto che a Gaza vi sono 2 milioni di abitanti? L’irresponsabilità dei media e dei politici falsi, bugiardi e schierati con i terroristi per arrivare alla cancellazione di Israele, sta rendendo invivibile l’esistenza degli ebrei. Siamo arrivati al massimo della perfidia quando, durante i funerali dei due fidanzati israeliani, ammazzati a Washington, la gente gridava “Palestina libera”. Ieri il Washington Post ha ammesso pubblicamente di non aver rispettato gli “standard di equità” e di non aver dato il giusto peso alle affermazioni di Israele che negava il massacro per sua mano. Israele è quotidianamente condannato, qualsiasi cosa faccia o non faccia, e il Jerusalem Post fa un elenco, un triste elenco, dei Paesi che hanno già ufficialmente condannato Israele riducendolo a Nazione paria del mondo, grazie alla propaganda palestinese. L’elenco (attenzione è un elenco parziale) è questo : Vaticano, Indonesia, Bolivia, Cile, Spagna, Algeria, Irlanda, Svezia, Norvegia, Turchia, Pakistan, Yemen, Oman, Malesia, Islanda, Egitto, Unione Africana, Belize, Brasile, Colombia, Cuba, Iraq, Iran, Marocco, Maldive, Qatar, Russia, Siria, Sudafrica, Venezuela, Lussemburgo, Francia, Inghilterra e Slovenia. L’Italia per fortuna ancora non risulta nell’elenco. Questi paesi, inginocchiati a Hamas, all’URNWA e all’ONU di Guterres, come anni fa si prostravano dinnanzi a Arafat, sono i belanti vigliacchi ammiratori dei terroristi più feroci al mondo. Non appena finiscono di belare la loro sottomissione, mostrano i denti a Israele urlando il loro odio. Ma finalmente ecco arrivare una protesta ufficiale per Israele! Anche il giornale israeliano Israel Hayom, poi ripreso dal Jerusalem Post,  ha pubblicato la notizia dell’ iniziativa lanciata da Fiamma Nirenstein “A sostegno di Israele e contro la caccia agli ebrei” cui ha aderito subito Claudio Velardi, direttore del Riformista, motivando il suo impegno con un senso di “onestà intellettuale”. Si legge nella petizione: ” Gli smartphone e le telecamere che hanno trasmesso immagini di decapitazioni e bambini bruciati vivi hanno rivelato che lo sterminio degli ebrei è di nuovo una possibilità praticabile, se qualcuno è disposto a compierlo e nessuno è disposto a fermarlo. Questo è stato l'inizio di una nuova era di persecuzione contro gli ebrei, un'era che non è iniziata con quei massacri, ma con la diffusione della vergognosa idea che queste atrocità 'non siano venute dal nulla', come ha spudoratamente affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite". I firmatari sottolineano: "In effetti, non sono venuti dal nulla. Sono venuti dalle ambizioni omicide e antisemite dell'Iran, che per decenni ha armato e finanziato Hamas, Hezbollah e gli Houthi in una campagna per accerchiare e annientare lo 'Stato sionista'".

La petizione prosegue: "Chiunque manifesti 'per Gaza' oggi avrebbe potuto intervenire immediatamente per costringere Hamas a rilasciare gli ostaggi, ma non l'ha fatto. Avrebbe potuto fare pressione su Hamas affinché deponesse le armi, ma non l'ha fatto. Al contrario: ha applaudito i mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale contro Netanyahu e Gallant". E aggiungono i firmatari

"Se Hamas si arrende, i palestinesi saranno al sicuro. Se Israele si arrende, allora gli ebrei dovranno essere sterminati, in quanto ebrei".

Tra i più di 2000 firmatari spiccano i nomi di Giuliano Ferrara, fondatore e direttore de Il Foglio; Pierluigi Battista, giornalista di spicco ed ex vicedirettore del Corriere della Sera; la popolare conduttrice televisiva Barbara Palombelli; l'ex ministra dell'Istruzione sotto Silvio Berlusconi, Maria Stella Gelmini; l'ex parlamentare del Partito Democratico e attivista per i diritti civili Anna Paola Concia; e il filosofo Angelo Bolaffi, Giulio Meotti, giornalista, grande difensore di Israele e molti altri. Nelle prossime ore il numero aumenterà significativamente perché le adesioni per Israele continuano ad arrivare. Non sarei campanilista se non citassi informazionecorretta con Angelo Pezzana, Stefano Magni e Deborah Fait. Firmate, amici, firmate! “Israele non è solo”.

https://www.ilriformista.it/per-israele-e-contro-la-caccia-allebreo-la-nostra-firma-incisa-sul-manifesto-lelenco-completo-469479/#google_vignette

Deborah Fait
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