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Vaticano: predica bene, razzola male Commento di Deborah Fait Ho letto vari articoli sulla vergogna vaticana, tutti giustamente molto rispettosi per la figura del Papa, alcuni favorevoli al riconoscimento di una cosa inesistente come quella chiamata Palestina, altri che, quasi supplichevoli, invitano il Santo Padre a non fare un passo così pericoloso e antidemocratico oltre che disumano, altri infine giustamente scandalizzati da questa decisione. Il Vaticano non perde mai l’occasione di sputare in faccia a Israele, lo fa dal giorno della sua fondazione esattamente come non ha mai perso, nel corso della storia, l’occasione di sputare in faccia agli ebrei, prima con le persecuzioni, poi con i roghi dell’Inquisizione, poi lasciandoli entrare nelle camere a gas senza muovere un dito per salvarli. L’ eterno conflitto che anima la Chiesa contro gli ebrei ha infine avuto la sua grande occasione schierandosi apertamente contro l’esistenza del loro Stato sovrano e i Papi che si sono susseguiti fino al 1993 hanno sempre rifiutato di riconoscere Israele e di avere con esso relazioni diplomatiche. Meglio, molto meglio, per loro avere rapporti con le teocratiche dittature arabe e inviare i Nunzi apostolici in Iran, Iraq, Pakistan ecc ecc ecc. Signor Papa, la prego, con tutto il rispetto per la sua figura, mi dica se sa cosa sia e dove si trovi questa Palestina che lei vuole riconoscere come stato! Non ha confini, non ha una capitale, non ha una moneta, non ha un’economia, non ha un popolo, non ha nemmeno un presidente dal momento che Abu Mazen è scaduto da ben 6 anni. Allora cosa riconosce il Vaticano, signor Papa? Il niente. L’unica cosa che uno può pensare è che questo sia un atto dovuto di leccaculismo nei confronti del mondo arabo islamico. La Chiesa che non ha nulla da temere da Israele, ha invece una paura maledetta dei musulmani e adesso che lo Stato islamico minaccia seriamente il Vaticano, ecco che gioca la sua carta più importante e mette in atto l’ultimo tradimento verso il Popolo che ha sempre perseguitato. Una coltellata in pieno petto, non c’è che dire, un’ennesima offesa alla democrazia e alla giustizia umana, questo è il riconoscimento di un territorio indefinito che si è autonominato Palestina, dove l’odio per gli ebrei è un pozzo senza fondo di sangue e propaganda che fa parte della vita quotidiana e dei programmi scolastici di ogni ordine e grado; dove i cristiani sono perseguitati e scacciati, dove la parola pace significa solo morte per Israele, dove è in atto la sharja come unica legge e la pena di morte contro dissidenti e omosessuali ne è parte importante e quotidiana.
Pensi che meraviglia di "stato" sta riconoscendo, Papa Francesco! Che disonore per il Vaticano, un disonore tanto più grande se pensiamo che proprio lei, Papa Francesco, aveva rifiutato di ricevere il Dalai lama, rappresentante in esilio di uno stato esistente, invaso e occupato dalla Cina. Il Vaticano che ha chiuso le porte in faccia a una persona pacifica come il Dalai Lama, le ha sempre aperte a terroristi e dittatori incominciando da Arafat, cui fu permesso di varcare le sacre soglie con tanto di pistola alla cintola, passando da Raul Castro e finendo con Abu Mazen le cui mani sono sporche del sangue di Monaco 72, di tutti gli attentati in Israele da 2005 in poi, grande negazionista della Shoàh e osannatore di assassini. Dopo uno scandaloso 25 aprile fuori legge vissuto con grande sofferenza da noi ebrei sionisti e da tutte le persone che amino verità e giustizia, , dopo aver permesso che la eroica Brigata ebraica fosse dileggiata, offesa e aggredita, l’Italia ha completato, con Abu Mazen, la propria vergogna. Deborah Fait |
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