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Le scuole possono partecipare alle manifestazioni d’odio?
Le agitazioni di lunedì scorso, 22 settembre, erano indette da alcune sigle sindacali (CUB, USB, SGB, ADL) “contro il Genocidio in Palestina”, “per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele”, “per il sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla”, per “rompere con lo stato terrorista di Israele”, e così via. Al contrario di quel che abbiamo letto su qualche quotidiano a grande tiratura, nessun adulto coinvolto poteva veramente credere di partecipare a “una manifestazione di piazza per nobili motivi”. Tanto meno a una ingenua languida e parziale manifestazione per i “bambini palestinesi”. Si è trattato di una dimostrazione finalizzata alla demonizzazione dello stato di Israele. Tra le immagini del corteo di Milano, in particolare, alcune ritraggono un gruppo di attivisti che reggono uno striscione con su scritto “PROGETTO PACE Liceo Tito Livio”. Sono dei ragazzi, accompagnati da alcuni adulti, che sembrerebbero guidarli. In un filmato intonano tutti orgogliosamente a gran voce lo slogan: “Docenti e studenti del Tito Livio dicono no al genocidio”. Appare dunque doveroso porsi alcune domande: i ragazzi sono studenti attualmente iscritti al Liceo “Tito Livio” di Milano? Ecco il video (clicca sulla foto): |
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