9/5/02 Chi è il profanatore?
del giornalista con una donna palestinese
Testata: Avvenire
Data: 08/05/2002
Pagina: 1
Autore: ELIO MARAONE
Titolo: IL PIANTO DI DINAH: SONO DISPERATA NON LI RIVEDRO' MAI PIU'
Accorato, appassionato, dolente, partecipe colloquio del giornalista con una donna palestinese, parente di quattro persone che
figurano sulla lista dei 13 sospettati di terrorismo che Israele considera pericolosi.
Non avremmo, dopotutto, moltissimo da ridire su questo articolo se in tutti questi mesi avessimo sentito una parola, una sola, da parte di Maraone, di umana pietà nei confronti degli israeliani, civili inermi, assassinati dai palestinesi, nei confronti dei loro parenti sopravvissuti che, pure loro, non rivedranno più i loro cari, e non perché siano in un altro posto. Ma non l'abbiamo mai sentita. E a proposito della basilica la donna dice - e Maraone non replica:
Nemmeno nei secoli passati, al tempo dei crociati e degli ottomani, nessuno aveva osato tanto. La chiesa è diventata un campo di battaglia.
Vero: nessuno aveva osato entrare armato fino ai denti. Nessuno aveva osato prendere in ostaggio i monaci. Nessuno aveva osato derubarli delle loro croci e del cibo. Nessuno aveva osato profanare le ostie. Nessuno aveva osato trasformare la chiesa in un campo di battaglia. Solo i palestinesi hanno osato tanto. Ma a Maraone va bene così.
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