Lettera aperta a Paolo Longo
Un addio senza rimpianti per un disinformatore che se ne va
Testata:
Data: 19/08/2003
Pagina: 1
Autore: Paolo Longo
Titolo: servizi da Israele
Gentile Signor Longo,

Ho avuto la sventura di ascoltare questa mattina, 19 agosto, il suo collegamento con RAI 1 Mattina e mi sono resa conto che nemmeno il suo prossimo, per fortuna, trasferimento in Cina la induce a mettere da parte il veleno e l'odio per Israele.
Israele ha sopportato, in periodo di hudna, attentati terroristici, sparatorie contro civili, accoltellamenti e minacce da parte dei palestinesi; Abu Mazen ha fatto capire a tutti che lui obbedisce solo agli ordini di Arafat; le organizzazioni del terrore hanno dichiarato piu' e piu' volte che continueranno a colpire Israele, eppure, dopo tutto questo, lei, signor Longo, ha avuto il coraggio di dichiarare agli italiani in ascolto che "Israele non aiuta molto i palestinesi". Per fortuna Di Mare, piu' intelligente di lei, la ha interrotta e cosi' siamo rimasti tutti con la curiosita'.
Ci dica, signor Longo, cosa dovrebbe fare Israele per "aiutare" i palestinesi? Sparire? Ringraziarli sentitamente di continuare il terrorismo e di non avere l'intenzione di smantellare le organizzazioni? Non le sembra che sarebbe ora che i palestinesi crescessero e si prendessero delle responsabilita'?
E' vero, capisco che non deve essere facile smantellare i terroristi poiche', grazie al vostro amato Arafat, sono ormai parte dell'apparato sociale del popolo arabo-palestinese.
E' vero, i palestinesi sono stati educati a odiare e ad ammazzare da anni di lavaggio del cervello da parte dei loro media e del loro sistema scolastico e, ancora oggi, nonostante la prigionia, dal loro boss, mr.Arafat.
E' vero, i palestinesi non hanno rinunciato alla pretesa di far entrare in Israele i discendenti dei loro "profughi" (fino a quale generazione avranno questo diritto? Unico popolo al MONDO!).
E' anche vero che i palestinesi non hanno rinunciato a chiamare Israele col nome di Palestina.
E allora, signor Longo, cosa dovrebbe fare Israele per aiutarli? Accontentarli? Farli entrare nel Paese? Naturalmente come si presenta oggi non come era 60 anni fa perche' sennò cosa potrebbero distruggere! Oltre a questo, ci dica signor Longo, cos'altro potrebbe fare Israele? Invitare i suoi cittadini ebrei a fare i bagagli e andarsene?
Un'altra delle sue perle di questa mattina e' stata una frase in cui lei affermava che Abu Mazen e' persona non coinvolta col terrorismo. Questa affermazione dovrebbe essere messa in cornice, signor Longo.
Non le dice niente la "Strage di Monaco"? Abu Mazen ne e' stato il finanziatore.
Non le dice niente la parola "OLP", di cui Abu Mazen ha sempre fatto parte, molto vicino ad Arafat, quindi coinvolto negli assassini di cui questa organizzazione si e' macchiata in Israele e in Europa e in Africa e in USA?
E infine non le dice niente la tesi di laurea in cui il signor Abu Mazen nega la Shoa'?
Mentre prego che settembre arrivi presto e che lei se ne vada, la informo che staro' molto attenta che i suoi servizi dalla Repubblica Popolare Cinese parlino dell'occupazione e annessione del Tibet con relative torture e assassini dei tibetani che si sono ribellati alla perdita del loro paese.
E con questo la saluto, signor Longo, (le assicuro che nessuno la rimpiangera' se non i palestinesi) trattenendo a stento la felicita' perche' finalmente finirà il peggior periodo di informazione da Israele a memoria d'uomo.

Deborah Fait

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