Otto turisti ebrei cubani in visita in Israele
è la prima volta dal 1959
Testata: Libero
Data: 12/08/2003
Pagina: 13
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: La prima volta degli ebrei cubani in Israele. Con spie al seguito
Riportiamo l'articolo di Dimitri Buffa pubblicato su Libero martedì 12 agosto 2003.
Dal 1959 non avevano mai potuto lasciare Cuba per recarsi in Israele, dal
1973 poi ogni rapporto diplomatico tra i due paesi era stato interrotto.
Negli scorsi giorni invece una delegazione di ebrei cubani ha potuto recarsi
per la prima volta in Israele in maniera autorizzata.
Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Israel National news che ieri ha dato
ampio risalto alla notizia. Si tratterebbe di otto turisti ebrei cubani mandati in prova in Israele dopo oltre un anno di negoziati sotterranei tra la diplomazia di Gerusalemme quella di Washington e i cubani.
Naturalmente il regime di Castro, che tra i suoi altri crimini annovera
anche quello dell'antisemitismo, opportunamente mascherato da disaccordo
contro la politica israeliana (così come conviene al politically correct di
sinistra), ha mandato al seguito degli "otto turisti in prova" una nutrita
schiera di sbirri della sicurezza de L'Avana. E questo per evitare che qualcuno possa cedere all'ovvia tentazione di non fare più ritorno a Cuba chiedendo asilo politico al governo di Gerusalemme.
Ciò nonostante, secondo Israele national news quasi tutti gli otto turisti
ebrei cubani avrebbero chiesto di potere parlare con rappresentanti diplomatici israeliani per esternare il proprio disagio e le rispettive
lamentele in materia di diritti umani per la loro condizione di ebrei a
Cuba. Pare che con l'occasione abbiano anche fatto scivolare dei biglietti
nelle mani dei funzionari israeliani con cui chiedevano l'asilo politico in
loco. Ma il governo Sharon, che ha a lungo lavorato per il ritorno di questi ebrei cubani in Israele (in passato c'erano state solo due o tre fughe ma nessuna visita autorizzata) sarebbe restio a mettere Cuba davanti al fatto compiuto, tranne che in qualche caso di eccezionale gravità, per paura che poi le frontiere vengano chiuse per quelle altre poche migliaia di ebrei cubani
desiderosi di visitare Israele.
Casomai l'orientamento sarebbe nel trattare per un esodo di massa verso
Israele di tutte le famiglie di ebrei cubani che ne facessero richiesta, sul
modello di quelle migrazioni amiche o "aliya'" che hanno sempre
caratterizzato l'immigrazione ebraica verso Gerusalemme.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.


redazione@libero-news.it