Il volto del male 09/10/2023
Analisi di Michelle Mazel
Autore: Zvi Mazel/Michelle Mazel
Il volto del male
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)

https://israelmagazine.co.il/le-visage-du-mal-michele-mazel/

Civilians and soldiers held hostage in Gaza, says Israel – as it happened |  Israel | The Guardian

Le immagini scorrono sugli schermi di tutto il mondo, insopportabili. Alcune che la televisione israeliana sceglie di non mostrare, sono fin troppo presenti sui social network.

Per una volta diamo la parola al quotidiano britannico The Telegraph, solitamente poco tenero nei confronti di Israele. “I terroristi di Hamas massacrano dei civili… Almeno 250 uomini, donne e bambini massacrati in un attacco a sorpresa…. Degli uomini armati di Hamas hanno trascinato dozzine di ostaggi civili e militari israeliani, alcuni dei quali sfilavano per le strade di Gaza davanti a una folla di palestinesi esultanti. Notiamo il corpo nudo di una donna nel retro di un furgone.

In filmati troppo espliciti per essere pubblicati, si vedono degli uomini e dei ragazzi sputare sul suo corpo. Almeno due donne anziane sono state anch’esse sequestrate e portate a Gaza. Israele ha affermato che il numero degli ostaggi presi è "sostanziale", ma non ha fornito cifre precise. Tra le persone prese in ostaggio c'erano anche dei bambini”.

Il mondo sta finalmente scoprendo la realtà: questi cosiddetti “coraggiosi combattenti della resistenza”, questi “combattenti per la libertà” non sono altro che assassini assetati di sangue spinti dalla volontà di distruggere lo Stato ebraico e di costruire un califfato islamico sulle sue rovine. Non ne fanno neppure mistero, e questo obiettivo è espressamente riportato nello statuto di questa organizzazione terroristica che è Hamas.

Non molto tempo fa, tuttavia, la stampa francese acclamava “la grande marcia della libertà” e le decine di migliaia di “valorosi combattenti” che si accalcavano al confine pronti a irrompere sui kibbutz intorno a Gaza. Vedendo ieri i terroristi andare di casa in casa in pacifici kibbutz, uccidendo, ferendo, prendendo in ostaggio uomini e donne, bambini e anziani, siamo rabbrividiti per quello che sarebbe potuto accadere se avessero raggiunto i loro scopi. A chi ancora si ostina a vederli come dei “resistenti” consiglio di rileggere l’inno nazionale francese: “Sentite, nelle campagne, urlare questi soldati feroci? Vengono fino alle tue braccia, sgozzano i tuoi figli, i tuoi compagni”. Purtroppo la lotta sarà lunga e il Paese vivrà ancora giorni difficili. Certamente l’Unione Europea ha condannato vigorosamente Hamas. Le maggiori cancellerie fanno lo stesso e riaffermano il diritto dello Stato ebraico a difendersi. Il presidente Biden ha chiamato il “suo amico” Bibi per offrirgli tutto l’aiuto di cui potrebbe aver bisogno. Resta il fatto che per affrontare questo attacco e data l’entità del disastro, le centinaia di morti, le migliaia di feriti, le famiglie traumatizzate, unirsi è l’imperativo del momento.

Le grida dell’opposizione e della coalizione hanno reso per troppo tempo i sostenitori di entrambe le parti sordi, muti e ciechi di fronte al pericolo. Quando la Patria è in pericolo non c’è più né destra né sinistra ma un Paese unito a difenderla.

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Michelle Mazel