Speciale guerra, 20 marzo 2003
La liberazione dell'Iraq vista da Israele
Testata:
Data: 20/03/2003
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Speciale guerra 20 marzo 2003
Tutta Israele ascolta le notizie, le strade sono vuote, nessun passante, poche automobili , siamo tutti davanti alla televisione per sapere cosa dobbiamo fare e se dobbiamo incominciare ad avere paura.
Io ho appena finito di sigillare la finestra della camera scelta per rifugiarmici in caso di bombardamenti.
E' la cameretta piccola, quella dove dorme, a volte, Yonatan, e' una stanza chiara, coi muri allegramente gialli, libri e giocattoli alle pareti. C'e' anche un grande manifesto bianco e azzurro che dice in ebraico "Erez Israel le Am Israel" - La Terra di Israele al Popolo di Israele.
Un must per la camera sigillata e' il telefono cellulare poi un altro telefono di quelli senza fili e poi la radio a transistor. Non portero' la Tv e il computer se no dovrei uscire io ma spero di non dovermici rinchiudere per troppo tempo....come farei senza il computer!
L'unica finestra coperta con nylon fermato da nastro adesivo tutto intorno in modo che non entri un filo d'aria.
Un secchio d'acqua per mettere uno straccio bagnato sotto la porta.
Biscottini, cioccolata ( c'e' la guerra, al diavolo la dieta), crakers e naturalmente tante bottiglie di acqua.
Il telefono squilla in continuazione, amici dall'italia, amici in Israele, Aaron: "mamma hai preparato tutto?" , Tania " non so se posso mandare Yonatan all'asilo domani".
Ci diranno cosa fare, tranquilli.
Un portavoce dell'esercito ci dice infatti sorridendo in modo molto rassicurante che il pericolo per Israele e' minimo ma contemporaneamente ci raccomanda di preparare la maschere, non si sa mai cosa puo' succedere.
E allora ecco che io apro la scatola marrone, sono sola in casa e mi sento un po' comica, tiro fuori la maschera, prendo il filtro rotondo e grigio con una linguetta bianca. E' quella linguetta che bisogna strappare e poi avvitare il filtro alla maschera nera. Fatto. Tutto pronto.
Poi sullo schermo compare Limor Livnat, Ministro dell'Educazione e dice che, salvo novita', domani scuola regolare per tutti.
Israele continua a vivere e lo fa nel modo piu' normale che puo', da una parte la guerra crudele con i palestinesi , dall'altra il pericolo biologico delle armi dell'iracheno baffuto e in mezzo il popolo israeliano che vive queste tragedie con tutto il coraggio che ha ancora a disposizione.
Poi dicono che siamo nevrotici.

Questa mattina, a guerra scoppiata, siamo tutti, chissa' perche', piu' tranquilli. Esco colla mia maschera in mano, vado a fare la spesa, ci sorridiamo senza conoscerci, quasi tutti i bambini stanno andando a scuola colle loro brave maschere a tracolla, fanno meno casino degli altri giorni.
In queste occasioni si capisce cos'e' Israele, come si vive in questo paese e come sia forte la solidarieta' tra noi. Sono duemila anni che ci sorridiamo mentre qualcuno trama per la nostra distruzione.
La televisione della mattina trasmette le notizie e sentiamo i discorsi : quello tranquillo e fermo di Bush, quello cupo di un Saddam Hussein cogli occhiali molto meno marziale di sempre e del suo capo dell'esercito e entrambi parlano colla solita retorica araba : Jihad, vinceremo, usate la vostra spada....il libro della storia..... i criminali di guerra americani e....(naturalmente)... sionisti....Israele....Bush delinquente... la solita Palestina libera....l'Iraq vincera'.....
Bene, speriamo che l'Iraq vinca colla liberazione del suo popolo e la fine del suo dittatore.
Ha inizio il primo giorno di guerra, un po' in sordina, quasi un assaggio, il vero attacco in massa avverra' solo questa sera.