Quando i diritti umani si trasformano in antisemitismo
La Corte Suprema del Belgio decide di processare Sharon per Sabra e Shatila anche se è già stato giudicato in Israele. Ma perchè non ha mai accusato Assad per la strage di Hama o Arafat per l'attacco a Damour?
Testata: Panorama
Data: 06/03/2003
Pagina: 127
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: Doppio standard
Riportiamo un articolo di Fiamma Nirenstein pubblicato su Panorama il 6 marzo 2003.La decisione della Corte Suprema del Belgio di processare Ariel Sharon per crimini di guerra non appena avra’ fine l’immunita’ che gli conferisce il suo mandato, nel clima corrente non appare un fatto eccezionale: e’ un frutto del nuovo antisemitismo del tempo dei diritti umani, una viariante di un fenomeno millenario che prende di mira gli ebrei a partire dal conflitto israelo palestinese, che pretende di trattare Israele non come un membro noirmale delle comunita’ delle Nazioni (come e’ del tutto legittimo) ma come un paria. La religione dei diritti umani e’ l’idoleogia prevalente nel nostro tempo: la grande esaltazione che circonda le Nazioni Unite e’ legata proprio all’immenso credito che hanno guadagnato dopo le guerre nazi fasciste i diritti dei popoli e della persona. Ma guardiamo alla decisione del Belgio: questa nazione ha deciso di mettere sotto processo un personaggio israeliano importante come Sharon con l’accusa di avere perpetrato la strage di Sabra e Chatila: al tempo, venti anni fa , Sharon fu gia’ giudicato nel suo Paese e punito con l’ esclusione dal servizio come ministro della difesa per negligenza. Egli e’ poi tuttavia risultato vincente in un processo contro Time Magazine negli USA. Il Libano era sotto controllo israeliano, ma la strage fu perpetrata da miliziani cristiani. Le grandi colpe, quelle dei perpetratori della strage, i miliziani maroniti, che agirono di propria iniziativa, non sono stati messi in discussione, come si parlasse di una muta di cani rabbiosi e non di esseri umani. Sharon e’ accusato di tutto, anche se i vari gruppi presenti in Libano negli ani 70 e 80 non hanno fatto che combattresi l’uno l’altro, senza nessun nesso con la presenza israliana che peraltro non esiste piu’, causando 95mila morti. Senza contare che Arafat, che a quel tempo occupava il suolo libanese e ne faceva una roccaforte del terrorismo internazionale, nel 1976 attacco’ la citta’ cristiana di Damour e 582 persone furono uccise mentre 25mila residenti fuiggirono. Furono anni terrivbili, ma a nessuno e’ mai venuto in mente di accusare il regime di Assad di Siria con un processo per crimini di guerra per la strage di Hama, in cui 10mila persone circa furono uccise, o re Hussein per settembre nero, altre decine di migliaia di morti palestinesi...e la lista potrebbe essere molto lunga. Tantomeno, Arafat e’ stato messo sotto processo per la strage degli atleti di Monaco, o per quella dei bambini di Maalot, o per tanti attacchi stragisti, inclusi quelli degli ultimi due anni. Il doppio standard della religione dei diritti umani e’ diventato con questa iniziativa del Belgio davvero intollerabile, e specialmente da parte di un Paese che ha grandissime responsabilita’ nelle stragi di milioni del Rwanda, che ha i record negli eccidi colonialisti fino al 1960(dieci milioni di uccisi e fatti morire di fame e di mutilazioni nella jungla), che deporto’ volontariamente 35mila ebrei verso le camere da gas tedesche, e che, dispiace ricordarlo, ha nel suo paese ha una collezione speciale di crimini di pedofilia diffusa agli alti livelli del potere, di assassini seriali e violentatori che hanno corrotto publici ufficiali: questo la rende una nazione poco credibile quando si erge al di sopra di tutti autonominandosi faro mondiale di giustizia.
La verita’ che la religione dei diritti umani dalla riunione di Durban delle nazioni Unite sul razzismo, si e’ trasformata in una religione che promuove come suo comma una nuova forma di antisemitismo centrata su Israele, lo criminalizza e mente a suo riguardo senza considerazione per la storia di proffertedi pace o per i patimenti del terrorismo. D’altra parte la perversione del doppio standard e’ consustanziale all’organizzazione stessa del tempio dei diritti umani, l’ONU: la sua ispirazione iniziale sta colassando.La commissione per i diritti umani con sede a Ginevra in tutti questi anni ha condannato ufficialmente non la Cina, o la Cambogia di un tempo, ma solo e soltanti Israele. Il Belgio ha buoni compagni nel doppio standard che ne rivela il razzismo.
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