Israele si difende
Un articolo teso ad evidenziare la "forza "e la "brutalità" dell’esercito israeliano
Testata:
Data: 04/03/2003
Pagina: 8
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Raid sui campi profughi di Gaza: 9 palestinesi uccisi.
A pagina 8 dell’Unità del 4 marzo proprio al centro campeggia una fotografia emblematica che anticipa il contenuto dell’articolo a firma Umberto De Giovannangeli intitolato: Raid sui campi profughi di Gaza: 9 palestinesi uccisi.

L’immagine ritrae un giovanissimo soldato israeliano con l’elmetto che, recita la didascalia:

"Spara da una finestra durante l’occupazione di Gaza".

Molto probabilmente si sta solo difendendo ma il messaggio che viene lanciato è completamente diverso; in aggiunta la fotografia è pubblicata sotto un altro titolo

"Il papa pronto a invocare la pace all’ONU".
Messaggio: ecco come rispondono gli israeliani alle "invocazioni" del papa.

La faziosità è talmente evidente che non ha bisogno di commenti.

L’articolo di De Giovannangeli si apre con un resoconto poco obiettivo e teso, come al solito, ad evidenziare la forza e la "brutalità" dell’esercito israeliano che non risparmia donne e bambini.

L’accento inoltre è posto sia nel sottotitolo che all’interno dell’articolo sul fatto che una donna incinta ed un adolescente hanno perso la vita.

Pur rammaricandoci per queste morti che non sono state certamente volute dall’esercito israeliano, non bisogna dimenticare, come accade spesso, tutte le donne incinte israeliane e tutti i lattanti che sono stati falciati in agguati terroristici e per i quali non si è mai speso più di due parole.

In quei casi, ribadiamo con forza, c’era la precisa volontà di uccidere e gli assassini palestinesi non si sono fermati nemmeno dinanzi a quel piccino che nella culla guardava esterrefatto il suo carnefice che gli puntava contro un’arma e sparava a sangue freddo.

"I carri armati israeliani appaiono alle due di notte ai margini di Al-Burej e Nusseirat, nella Striscia di Gaza. Appoggiati da forze di fanteria e da elicotteri da combattimento "Apache" irrompono nei campi profughi da tre diverse posizioni. Decine di palestinesi armati aprono il fuoco nel tentativo di respingere l’avanzata dei mezzi corazzati. La battaglia è aspra, prolungata. I palestinesi, riferisce un portavoce israeliano, hanno fatto esplodere sette ordigni, uno dei quali di circa 100 chilogrammi e hanno sparato da distanza ravvicinata rudimentali razzi anticarro.

Il bilancio dell’incursione è di nove palestinesi uccisi e di una quarantina di feriti. Fra i morti ci sono anche civili, tra cui una donna di 33 anni incinta e un bambino di 13.

Israele giustifica l’incursione con la necessità di catturare esponenti di Ezzedine Al-Qassam il braccio armato di Hamas.

Formazione terroristica e non associazione di beneficenza.
Ma l’incursione ha colpito direttamente anche civili innocenti.
Quando è in corso una battaglia può capitare che alcuni civili vengano uccisi per una tragica fatalità ma non è corretto affermare "direttamente" perché non era negli intenti dei soldati uccidere quei civili.
Una donna, Suha Swidan, al nono mese di gravidanza, è stata uccisa dal crollo di una delle tre abitazioni demolite dai bulldozer israeliani. Tra i morti figura anche un ragazzino di tredici anni.

La ritorsione di Hamas non si è fatta attendere. Alcuni razzi "Qassam" sparati da Gaza, sono caduti sulla cittadina israeliana di Sderot già ripetutamente colpita nelle ultime settimane.

Dunque non c’è bisogno che l’esercito israeliano compia un’azione militare nei campi profughi perché le cittadine israeliane siano sottoposte ad attacchi terroristici !

La "ritorsione" di Hamas è solo un pretesto per colpire ancora e sempre più duramente i cittadini israeliani: quanti civili inermi vengono feriti o uccisi in questi casi?

Israele non può stare a guardare e intervenire per difendere i suoi figli è, oltre che suo legittimo diritto, un preciso dovere di ogni democrazia.

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