Le nuove promesse dei palestinesi
Dopo due anni di feroci attentati terroristici , il segretario del Comitato esecutivo dell’Olp "invita" i palestinesi a smilitarizzare l’Intifada. Perché non farlo prima? Ma ormai chi ci crede più?
Testata:
Data: 22/02/2003
Pagina: 6
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Fermiamo l’Intifada per un anno
Ogni due o tre mesi ci riprovano.

Ogni due o tre mesi qualcuno della leadership palestinese lancia l’ennesimo, inutile e ormai ridicolo appello: "Fermiamo l’Intifada"

Dopo due anni di feroci attentati terroristici che hanno provocato centinaia di morti, cosa spinge il segretario del Comitato esecutivo dell’Olp, Abu Mazen, ad "invitare" i palestinesi a smilitarizzare l’Intifada?

Non certo un autentico desiderio di pace altrimenti – con buona pace dei pacifisti nostrani – verrebbe da chiedersi: Perché non l’hanno fatto prima?

Il problema ormai è che nessuno, e men che meno gli israeliani, crede alle inutili e false promesse dei palestinesi.

Scrive De Giovannageli:

Per lanciare il suo appello a "smilitarizzare l’Intifada" Abu Mazen sceglie Mosca
era meglio se sceglieva Gerusalemme visto che è proprio lì che i kamikaze di Arafat si fanno saltare in aria!
Il dirigente palestinese non risparmia le accuse al premier israeliano Ariel Sharon che, dice, "non vuole né la sicurezza, né la pace".
Da quale pulpito viene la "predica"?
Ma proprio per questo non possiamo dargli l’opportunità di continuare con gli attacchi contro il popolo palestinese e invitiamo a smilitarizzare l’Intifada. Una decisione formale in tal senso potrebbe arrivare presto.

Una proposta che si scontra con la determinazione dei gruppi radicali palestinesi che escludono di poter accettare una sospensione delle attività militari e anzi minacciano di tornare a portare la guerra nelle strade di Israele, in ritorsione alle molte vittime avute dai palestinesi nella settimana passata.
Che quelle vittime fossero per la maggior parte palestinesi armati, terroristi di Hamas, alcuni dei quali morti nelle loro macchine piene di esplosivo è un dettaglio sul quale il giornalista preferisce "sorvolare".
Il degradarsi della situazione nei Territori è stato oggetto nei giorni scorsi di un passo compiuto dagli ambasciatori dell’Unione Europea al ministero degli Esteri di Gerusalemme. In particolare sono state severamente criticate le requisizioni di terre ai palestinesi,
così, senza alcuna motivazione, gli israeliani "requisiscono" la terra ai palestinesi ?
la chiusura di atenei nei territori
Covi di terroristi e di militanti dei gruppi fondamentalisti islamici
Ed un insieme di attività militari israeliane a Gaza e in Cisgiordania che hanno provocato il deterioramento delle condizioni umanitarie della popolazione palestinese.
Le attività militari dell’esercito israeliano mirano a colpire le fabbriche dove si producono armi ed esplosivi e dove spesso si nascondono pericolosi terroristi. A volte sono state demolite le case dei familiari di chi si è reso responsabile di stragi efferate ma solo quando è stato provato che avevano aiutato e nascosto quel terrorista.

Perché quegli illustri ambasciatori anziché colpire sempre e comunque Israele anche quando si difende dal terrorismo non punta il dito contro i veri responsabili del deterioramento delle condizioni umanitarie dei palestinesi? Per esempio Arafat e tutta la sua leadership corrotta e collusa con il terrore?

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