Soldati costretti a reagire
Come trasformare una reazione normale di un esercito quando viene attaccato in un atto di pura crudeltà
Testata: Televideo
Data: 21/02/2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Gaza, ucciso palestinese armato a Erez
Televideo scrive:
"Un palestinese è stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani a un posto di blocco vicino a Erez (striscia di Gaza) Secondo la radio israeliana, l'uomo aveva lanciato in direzione dei militari una bomba a mano. Un altro palestinese era invece stato ucciso nella notte dai soldati israeliani mentre tentava d'infiltrarsi nella colonia di Dugit, sempre nella striscia di Gaza"
Se qualcuno lancia una bomba a mano nei confronti dei soldati, deve attendersi una reazione. Questo vale non solo per Israele, ma per tutti gli stati del mondo.

Il titolo poteva essere: soldati costretti a reagire, perchè attaccati da uomo armato. E' evidente la volontà, pur dicendo che il palestinese era armato, di voler sottolineare la cattiveria dei soldati israeliani.

L'altro palestinese, tentava di entrare in un luogo abitato da israeliani e, se non fosse stato fermato, avrebbe di sicuro compiuto un attentato. Sottolineare che a Dugit abitano dei "coloni", è un tentativo maldestro di giustificare l'opera del potenziale attentatore. Bisognerebbe sottolineare che Dugit è un luogo dove vivono civili, e anche se le idee e i programmi politici di costoro non sono giudicati condivisibili da chi scrive, resta sempre il fatto che si tratta di gruppi familiari che non è consentito uccidere alla cieca.

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