Lettera aperta a"ebrei contro l'occupazione"
da Deborah Fait
Testata:
Data: 05/12/2005
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Lettera aperta a "ebrei contro l'occupazione"
Mentre Israele piange i suoi morti ammazzati questa mattina da un terrorista suicida palestinese, mi trovo a rispondere a una lettera pubblicata sul Manifesto giorni fa, una lettera colma di menzogne, una lettera grondante odio, una lettera piena di disgustose affermazioni su Israele.
A questa missiva scritta da sedicenti ebrei ,membri di un' associazione antiisraeliana dal nome "ebrei contro l'occupazione", volutamente tutto minuscolo, e' difficile rispondere proprio perche' chi si firma si fa passare per ebreo e difendere le ragioni di Israele dagli ebrei che lo odiano e' sempre molto doloroso.
Questi selfhatejews, gli ebrei che odiano se stessi e che non riescono a resistere alla necessita' di rendere pubblico il loro rancore isterico per farsi meggiormente benvolere dagli antisemiti non ebrei, sono il nostro dolore e la nostra vergogna oltre che la nostra rabbia. Nostra, di noi ebrei che amiamo il nostro popolo.
Io li paragono , ma con piu' vergogna, agli ebrei che hanno collaborato con i nazisti.
Piu' vergogna perche' quegli ebrei speravano di salvarsi la vita e nessuno nasce eroe, c'e' anche chi nasce vigliacco o semplicemente normale, con le sue paure e le sue debolezze. Questi ebrei non devono salvare niente se non la loro rabbia e il loro odio verso se stessi e il popolo cui, volenti o nolenti, appartengono.
Purtroppo , conoscendoli, so che la vergogna e' tutta nostra, vergogna di avere tra noi traditori non per necessita' ma per pura vigliaccheria. Loro non si vergognano, no, anzi, sono convinti di essere tanto bravi e democratici scagliandosi contro Israele, l'ebreo tra le nazioni, quindi da odiare e disprezzare per farsi belli con quelli, tra i Gentili, che sono come loro.
E adesso che si nota un leggero mutamento tra i politici, i media (tranne il Manifesto naturalmente) e l'opinione pubblica, adesso che il mondo sembra essere piu' comprensivo nei confronti di Israele, ecco che loro insorgono, pieni di rabbia malcontenuta, protestano, vogliono riportare tutti alle posizioni di prima, vogliono convincere che Israele deve, deve, deve essere odiato. Che caspita! Come si permette Fassino di farsi l' esame di coscienza, come puo' pensare che forse la sinistra ha sbagliato. Sbavano di rabbia .


Questi "ebrei contro l'occupazione" , rigorosamente minuscolo, incominciano il loro messaggio livoroso aggredendo Piero Fassino per aver accusato il Manifesto di essere un giornale "di parte".

"Il manifesto- dicono queste persone - è l'unico quotidiano italiano che abbia, costantemente, preso posizione per la pace in Palestina-Israele, sostenendo i diritti del popolo palestinese ad un suo Stato indipendente, così prendendo chiaramente posizione a favore della pace nella regione."

Si , come no! il Manifesto ha sempre sostenuto il popolo palestinese e ha sempre demonizzato Israele, alla faccia della pace. La vostra pace, la pace che chiede l'annientamento di Israele.
Le due ineffabili firmatarie della disgustosa missiva continuano il loro delirio informandoci che non esiste piu' una "questione ebraica", probabilmente intendendono dire che gli ebrei non corrono piu' il rischio di finire nei forni nazisti o nei gulag e manicomi criminali sovietici.
Verissimo, perbacco! Hanno ragione le nostre signore. Nessun rischio per gli ebrei in Europa ormai, possono stare tranquilli, nessuno piu' li strappera' dalle loro case per deportarli in campi della morte...tranquilli quindi.... finche' non si imbattono nel coltello di qualche musulmano accompagnato da qualche neonazi-comunista europeo.

Si, ogni tanto qualcuno viene malmenato, accoltellato, qualche cimitero violato, qualche scuola ebraica data alle fiamme. Niente di speciale, bazzeccole, niente se paragonato a quanto avveniva 60 anni fa nell'Europa fascista e , subito dopo, nell'URSS.
Hanno ragione le signore, come si osa parlare ancora di "questione ebraica' quando esiste invece una vera e propria "questione islamica", volta a perseguitare gli immigrati islamici cosi' bravi e buoni, cosi' rispettosi delle leggi e delle regole, cosi' democratici, cosi' antiterroristi.
C'e' persino qualcuno tra gli europei cattivacci che sbuffa e brotola e osa dire che "sti arabi hanno rotto le scatole".
Altro che "questione ebraica" , gli ebrei stanno benone...lavorano persino! Chi sta male sono gli arabi, sono gli islamici che quando c'e' un attentato in Europa, guarda un po', vengono sospettati di esserne gli autori.
Ma che sfacciati questi europei !

Poi le due signore incominciano a snocciolare le loro amorevoli opinioni su Israele e qui la cosa si fa difficile, soprattutto complicata perche' bisognerebbe contestare ogni parola, ogni virgola, ogni singola lettera dell'alfabeto. Le signore sono scatenate, senza freni, vanno alla grande, non salvano niente, neanche il clima, tutto da buttare di Israele , persino la democrazia, Vuoi mettere la democrazia dei palestinesi.
Ecco come le due ineffabili danno inizio alla loro disquisizione contro Israele, reo, per le scriventi, di essere nato e di tentare di rimanere ebraico:

"Lo Stato di Israele non è, come lei e molti a sinistra ed a destra sembrate pensare, uno stato democratico: Israele è e vuole essere uno Stato ebraico, cioè uno stato in cui solo i cittadini di una certa etnia e/o religione hanno pieni diritti"

Che dire?
In Israele vive un milione e duecentomila arabi i quali godono degli stessi diritti degli ebrei. Ne godono tanto che proprio ieri uno di essi ha tentato il suicidio per la paura che la sua casa finisca, una volta tracciate le linee di confine, in territorio palestinese.
Che dire?
Gli arabi israeliani stanno facendo carte false per riuscire a restare dentro la barriera salvavita e non fuori cioe' in quello che un giorno diventera' Stato Dittatoriale Palestinese.
Che dire?
Gli arabi israeliani possono acquistare case e terre visto che sono quasi tutti proprietari delle case in cui vivono.
Le due signore scrivono che agli arabi e' vietato "l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale ebraico (riservati agli ebrei che risiedano o no in Israele) " e qui dovrebbero spiegarsi meglio poiche' io sapevo che il "fondo nazionale ebraico ", il famoso KKL, Keren Kayemet LeIsrael, si occupa del rimboschimento, di alberi, non di persone ma forse loro, nella foga, si confondono.
Posso pero' dire che le banche che si occupano di prestiti a tassi bassissimi li danno a chiunque li richieda e dimostri di poterli restituire, sia esso ebreo, arabo o circasso purche' cittadino israeliano.
Gli Olim (nuovi immigrati ebrei) hanno alcune facilitazioni ma solo gli olim e solo per un periodo breve, non i cittadini ebrei nati in Israele o che vi vive da piu' di un anno.
Io che vivo qui da 10 anni non ho diritto a nessuna facilitazione esattamente da nove anni e mezzo!
Diro' di piu' : gli arabi pagano tasse minori, infinitamente minori.
Diro ancora di piu' . Vi sono famiglie di arabi con piu' mogli e ben una cinquantina di figli , TUTTI mantenuti dallo stato ...ehm...ebraico. Se facciamo un conto di 1000 shekel a capoccia ecco che ogni famiglia si becca piu' di 50.000 shekel pari a 25/30 milioni delle vecchie lire.


Andiamo avanti: " sono pesantemente sfavoriti (gli arabi) per quanto riguarda istruzione e assistenza sanitaria".
Naturalmente non e' vero perche' studiano come gli altri e quasi tutti studiano gratis perche' si fanno passare per nullatenenti, vanno senza pagare anche all'univerista' sempre per lo stesso motivo e hanno diritto all'assistenza sanitaria come tutti, basta entrare in un qualsiasi ospedale per rendersene conto.
Quindi le due ineffabili signore sono state male informate o mentono spudoratamente.

" Inoltre, lei dovrebbe sapere- scrivono le due a Fassino- che in molti casi cittadini israeliani arabi (sono circa il 20% della popolazione dello Stato) hanno avuto ed hanno limitazioni al trasferire il coniuge in Israele, e israeliani ebrei incontrano difficoltà a volte insormontabili a sposare un/a arabo/a."

Allora, signore mie! Allora! In Israele sono entrati 50.000 palestinesi in 5 anni, cioe' 10.000 all'anno, nonostante la guerra, per ricongiungersi con le famiglie e molti di essi sono stati poi scoperti essere collaboratori dei terroristi. Capito? il 25 % di questi palestinesi aiutano i terroristi a raggiungere le zone da colpire. Avete capito bene, signore?
Siamo antidemocratici dunque se facciamo attenzione a chi entra?
Gli israeliani ebrei hanno difficolta' a sposare arabi? O bella, vero, le donne ebree sposate a arabi palestinesi devono poi essere salvate da botte da orbi, figli rapiti, e schiavizzazione. In Israele esiste un'organizzazione che le/li va a salvare. Purtroppo e' un'organizzazione molto attiva a causa delle percosse e delle vessazioni che sopportano le donne ebree sposate ad arabi palestinesi.
L'organizzazione si chiama "Yad le Achim - una mano ai fratelli"

" Infine,- continuano instancabili le due gentili signore- la politica costante di tutti i governi israeliani da quello di Ben Gurion a quello odierno (con forse l'eccezione di Rabin, finita con il suo assassinio) è stata nei fatti (anche se non sempre a parole) di impedire la costituzione dello Stato palestinese."

Israele aveva accettato uno stato arabo palestinese gia' nel 1948. Gli arabi hanno impedito che nascesse per poi rinchiudere gli arabi di palestina in campi profughi dove sono costretti a vivere ancora oggi, dopo 60 anni. Ve li ha costretti per 40 anni, il criminale Arafat minacciando di morte chi ne volesse uscire.
Dal 1948 al 1993 nessuno stato arabo, a parte l'Egitto nel 1979, ha riconosciuto Israele rendendo impossibile ogni tipo di trattativa che non fosse la guerra, per l'annientamento da parte araba, per la sopravvivenza da parte israeliana e Israele, grazie a D-o e a Zahal , ha sempre vinto salvandosi dalla distruzione sicura, come promesso dai vari dittatori arabi.


"Il Muro dell'apartheid separa le case dei contadini dalle loro terre, ed i membri delle famiglie tra loro"

Cosa dire a queste signore se non che la barriera ha ridotto del 90% gli attentati terroristici? Cosa dire ? Lo so che a loro non interessa che muoiano ebrei ma a noi si e tanto anche!
La barriera restera' la' dov'e' fino a quando il terrorismo esistera' e il suo percorso viene di volta in volta cambiato per non creare disagio agli arabi pur nella necessita' primaria di difendere gli israeliani.
Che a lorsignore dia fastidio non ce ne potrebbe fregar di meno.

Infine le due snocciolano un elenco di organizzazioni filopalestinesi cui chiedere ....informazioni...., alcune , non tutte ma molte, di vero stampo nazista e nazicomunista...una faccia una razza....

Suvvia, singore degli "ebrei contro l'occupazione", siate gentili, risparmiateci il vostro odio, abbiate pieta'.
Attaccate al muro una cartina di Israele e la sera giocate a freccette su di essa ma lasciateci in pace.
Nessuno vi chiede di amare il vostro popolo e il paese che vi accoglierebbe se in Europa decidessero di ammazzarvi tutti un'altra volta.
Abbiate almeno la decenza di tenere per voi tutto questo veleno perche' i traditori , sempre che siate ebree, sono disprezzati da tutti.
E io , Fiamma Bianchi Bandinelli e Gianna Taverna, se siete ebree, vi disprezzo.


Deborah Fait
ISRAELE


Di seguito riportiamo integralmente la lettera aperta a Fassino e pubblicata dal MANIFESTO:

EBREI CONTRO L'OCCUPAZIONE

On. Fassino, possibile tanta disinformazione? On. Fassino, abbiamo seguito la sua azione per la costituzione di una «sinistra per Israele», ed abbiamo preso nota dei suoi ingiustificabili attacchi contro il giornale il manifesto. A nostro avviso, il manifesto è l'unico quotidiano italiano che abbia, costantemente, preso posizione per la pace in Palestina-Israele, sostenendo i diritti del popolo palestinese ad un suo Stato indipendente, così prendendo chiaramente posizione a favore della pace nella regione.

Purtroppo, nei suoi recentissimi interventi lei, on. Fassino, sembra fare una inammissibile confusione tra «questione ebraica» e Stato di Israele, due concetti assolutamente non coincidenti. Dopo la caduta del nazi- fascismo, nei Paesi liberi e democratici la «questione ebraica» come tale non esiste più, ed esiste invece il problema di estirpare il razzismo che si manifesta oggi soprattutto come anti-arabismo ed anti-islamismo, ed in genere con l'avversione al «diverso».

Lo Stato di Israele non è, come lei e molti a sinistra ed a destra sembrate pensare, uno stato democratico: Israele è e vuole essere uno Stato ebraico, cioè uno stato in cui solo i cittadini di una certa etnia e/o religione hanno pieni diritti. I cittadini israeliani di diversa «etnia», per l'enorme maggioranza arabi, non hanno fondamentali diritti: come l'acquistare case e terre in qualsiasi luogo dello Stato, l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale ebraico (riservati agli ebrei che risiedano o no in Israele); sono pesantemente sfavoriti per quanto riguarda istruzione e assistenza sanitaria. Inoltre, lei dovrebbe sapere che in molti casi cittadini israeliani arabi (sono circa il 20% della popolazione dello Stato) hanno avuto ed hanno limitazioni al trasferire il coniuge in Israele, e israeliani ebrei incontrano difficoltà a volte insormontabili a sposare un/a arabo/a. Infine la politica costante di tutti i governi israeliani da quello di Ben Gurion a quello odierno (con forse l'eccezione di Rabin, finita con il suo assassinio) è stata nei fatti (anche se non sempre a parole) di impedire la costituzione dello Stato palestinese. Oggi, oltre 400 mila coloni ebrei sono solidamente impiantati nei Territori destinati dall'Onu ad esser sede dello Stato palestinese (solo il 22% della Palestina), ma occupati da Israele. Essi sono protetti dal più potente esercito della regione, dotato anche di armi atomiche. Un durissimo regime di occupazione che usa le armi e pratica la rappresaglia contro i civili quando si verifichino atti di terrorismo e anche senza, impedisce i movimenti ai palestinesi, compresi quelli per raggiungere scuole, ospedali ed il luogo di lavoro. Il Muro dell'apartheid separa le case dei contadini dalle loro terre, ed i membri delle famiglie tra loro.

Il manifesto della «sinistra per Israele» sostiene di appoggiare «le legittime rivendicazioni nazionali palestinesi», ma nello stesso tempo chiede «alla dirigenza palestinese di superare definitivamente ogni diffidenza verso trattative di pace». Forse non vi siete accorti che le trattative, iniziate con Rabin più di 10 anni fa per far nascere uno Stato palestinese accanto a Israele (il popolo palestinese le ha approvate votando a grande maggioranza per Arafat nel 1996 e per Abu Mazen nel 2005), sono state svuotate dai continui rinvii israeliani, che hanno permesso di realizzare, nel frattempo, una massiccia costruzione di insediamenti nei territori palestinesi, tanto che oggi è quasi impossibile figurarsi dove potrebbe organizzarsi questo nuovo Stato. Già la «generosa offerta», di Barak era uno Stato su poco più della metà del territorio promesso da Rabin. Ora, con la costruzione del muro e l'annessione di molti territori intorno a / e in Gerusalemme est, con il conseguente spezzettamento della Cisgiordania in frammenti non comunicanti, lo stato si ridurrebbe a questi frammenti più Gaza. Pensate davvero che i palestinesi debbano «superare definitivamente ogni diffidenza» verso proposte di questo tipo?

Ci sorprendiamo della sua apparente disinformazione su questi fatti, che persone di buona fede di tutti i Paesi, Israele compreso, hanno abbondantemente documentato. Gli amici di Israele dovrebbero, invece che blandirlo, non risparmiargli critiche, per aiutarlo a fare il grande passo e diventare un Paese normale. Le consigliamo pertanto di leggere la continua informazione dei gruppi ed associazioni israeliane e palestinesi che si oppongono alla politica di sopraffazione del loro governo: Gush- Shalom, ICAHD, B'Tselem, Taayush, AIC, Rabbini per i diritti umani, Medici per i diritti umani, New Profile, Bat Shalom, i Refuseniks. Anche il centro palestinese Rapproachement potrebbe esserle utile per informarsi sullo stato delle cose, e per rendersi conto delle idee e propositi delle persone attive per la pace e la libertà democratica.

Noi, elettori dell'Unione, ci aspettiamo che lei ed i suoi colleghi prendiate una posizione allo stesso tempo umana, civile e democratica sui diritti palestinesi, contro l'arroganza razzista e quindi per la pace senza aggettivi.

Salutandola cordialmente,

Ebrei contro l'occupazione

Fiamma Bianchi Bandinelli

Gianna Taverna