Fascino palestinese
un inganno che è durato troppo a lungo
Testata:
Data: 05/12/2005
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Fascino palestinese
Fino a quando Arafat era in vita il mondo era ai suoi piedi pronto ad obbedire ai suoi ordini e a tremare per i suoi capricci da tiranno.
Il mondo ha dato tutto ad Arafat, gli ha dato onore, rispetto, soldi, tanti soldi, gli ha dato soprattutto un aiuto spirituale senza limiti nella sua determinazione di arrivare alla distruzione di Israele.
Il mondo ha fatto di Arafat, grande ladro, assassino seriale e campione di tutti i terroristi , un eroe e per farne un eroe ha dovuto, senza troppe recriminazioni in verita', prendere Israele a calci nei denti.
Oggi pero' , checche' ne dica Igor Man, a parte i suoi figli spirituali nei media e nella politica, nessuno lo nomina piu', quasi per vergogna. Non lo ammettono ma credo proprio che il sentimento dei tanti che fingono di non averlo mai conosciuto e sostenuto, sia la vergogna. Una vergogna cocente, una vergogna marcia.
Ieri il successore di Arafat e' stato ricevuto al Quirinale e il presidente Ciampi, affettuoso come sempre, lo ha assicurato che "Gerusalemme deve restare una città aperta a tutti i fedeli".
Ha anche aggiunto, per compiacere meglio il suo ospite, che la pace puo' trovare un ostacolo nelle pretese di Israele su Gerusalemme e...udite...udite...persino , ma in modo molto secondario per carita' che non si offenda Abu Mazen, ....nel terrorismo.
Ascoltava, interessato, Monsignor Capucci, prete terrorista arrestato con il bagagliaio della sua Mercedes, bianca come l'innocenza, pieno di armi. Ormai questo prete terrorista appare in ogni occasione ufficiale, dalle manifestazioni inneggianti alla distruzione di Israele agli incontri ad alto livello tra i teneri politici italiani e esponenti del mondo palestinese. Come il prezzemolo, Monsignor Capucci e' dappertutto anche se, per essere liberato di galera, aveva promesso, garante il Vaticano, che non si sarebbe mai piu' occupato di politica.
Promesse da marinaio o meglio promesse da terrorista.

"Gerusalemme deve restare una città aperta a tutti i fedeli"
Signor Ciampi, ma signor Ciampi, ma cosa dice!
Guardi Presidente, con tutto il rispetto per la sua alta carica, devo dire che lei ha esternato una grandissima bufala segno che la memoria le fa cilecca o che non e' molto ferrato nella storia mediorientale.
Capita nelle migliori famiglie, non si preoccupi.
Signor Ciampi, suvvia, come fa a non sapere che Gerusalemme e' libera per tutti i fedeli da 38 anni, da quel lontano 1967 anno in cui La Capitale di Israele fu liberata dal giogo giordano che impediva non solo agli ebrei di tutto il mondo ma anche ai cristiani di pregare nei loro luoghi piu' sacri.
Gerusalemme e' libera per tutti, signor Ciampi, prenda appunti per la prossima volta.
Mi permetto anche, signor Ciampi, di contestare le sue incaute affermazioni sulle pretese di Israele su Gerusalemme.
Non sono pretese, Presidente, e' un diritto, senza se e senza ma.
Mai nella loro breve storia i palestinesi hanno avuto dei diritti su Gerusalemme e che vi abitino, insieme alla maggioranza ebraica, non li rende padroni della citta'.
L'invenzione di fare di Gerusalemme la capitale della Palestina e' una delle tante provocazioni di Arafat ma solo di provocazione si tratta , signor Ciampi, nulla piu'.
Capisco che ogni desiderio del defunto raiss e' stato, per il mondo occidentale, un ordine ma , se permette, chi decide dalla propria Capitale e' Israele, non l'Italia, non Ciampi, nessuno al di fuori di Israele.
Lei puo' decidere di dare Roma ai palestinesi , se vuole, ma Gerusalemme non ha nessun diritto di toccarla, nemmeno di nominarla se lo fa senza rispetto per il Popolo di Israele.

Abu Mazen ha risposto ''quando la volonta' popolare s'incontra con la volonta' del leader eletto, molto puo' essere fatto''. E qui c'e' qualcosa che non quadra perche' mi risulta che i palestinesi continuino a fare la guerra, continuino a sparare, continuino a annullare le elezioni quindi le cose sono due stando alle parole del capo dell'ANP, o e' la volonta' del popolo palestinese a non volere la pace oppure la volonta' del leader eletto.....Come la mettiamo Abu mazen? Sia gentile, ci dica cosa non funziona nella formula vincente da lei esternata? Chi e' , la da voi, a non volere che molto sia fatto....lei o il suo popolo? Siccome penso che lei voglia arrivare a quel "molto che puo' essere fatto" se non altro per poter sopravvivere come capo dell'ANP, devo pensare che sia il popolo palestinese a non aver ancora capito che l'epoca del "distruggiamo israele" e' finita.
Cerchi di educarli allora, Signor Abu Mazen!
Cambi i programmi TV che mi risulta stiano ancora parlando di paradisi per gli assassini-suicidi, cambi i libri di testo che mi risulta stiano ancora scrivendo di grande Palestina comprensiva di Israele. Aiuti quel suo popolo avvelenato a morte dal suo criminale predecessore. Lo aiuti, trovi un antidoto, e' urgente.
Lei, Abu Mazen, ha anche invitato il Papa a Gerusalemme.
Ehhh, ma allora non e' solo il popolo a dover essere trattato con l'antidoto ma anche lei. Come si permette , Abu Mazen, di invitare il Papa nella Capitale di un Paese che non e' il suo?
Non si sa cosa abbia risposto il Santo Padre ma io spero che le abbia fatto notare di aver gia' accettato l'invito fattogli da Moshe' Kazav, Presidente di Israele, alcuni giorni fa.
Lei e' arrivato, come sempre, secondo e, come sempre, senza alcun diritto.

Devono avere un fascino da paura questi palestinesi perche' niente di quello che fanno viene commentato in senso negativo, niente mai gli viene rimproverato, di niente mai vengono accusati.
Hanno distrutto tutto nella striscia di Gaza, lo stesso governo ANP ha ammesso di aver fallito alla grande nel prendere possesso dei territori abbandonati a forza dagli ebrei, di non poter controllare la violenza e la distruzione da parte di bande di palestinesi e di non saper come si fa a rendere produttivi quei territori ridotti ormai, da paradiso, a un misero panorama di sabbia, serre bruciate, case distrutte, sinagoghe sventrate e deserto in cui la fanno da padroni gli scorpioni e i serpenti ....di tutti i tipi.
Il mondo tace.
Hanno impedito le primarie a Gaza entrando nei seggi con i mitra che sparavano a ventaglio e distruggendo i seggi.
Il mondo tace.
Hanno impedito le primarie a Qalqilia bruciando le urne contenenti le schede.
Il mondo tace.
Il ministro delle finanze Fayyad ha appena chiesto al G7 200 milioni di dollari da aggiungere a tutto quello che stanno gia' ricevendo da mesi, da anni, da decenni, perche' , dice lui, gli manca la liquidita'. Ma dove vanno a finire tutti i soldi?
Ripeto la domanda: dove sono i miliardi sganciati ai palestinesi? Qualcuno ne ha notizia?
Il mondo tace e non se lo chiede.
Pantalone paga e Pantalone sono i cittadini italiani, francesi, tedeschi, americani. olandesi, spagnoli..... tanti poveri pantaloni che con le loro tasse mantengono i nullafacenti palestinesi.
Signor Berlusconi, lo ricordi anche lei col suo Piano Marshall e prima di sganciare altra grana magari si informi dove andra' a finire e dove e' andata a finire quella precedente.
Sa com'e', i palestinesi saranno anche fascinosi, cosi' machi con i loro giubbotti pieni di esplosivo e le loro manifestazioni, personalizzate, per la pace, incappucciati di nero con i mitra rivolti e sparanti al cielo. I palestinesi avranno anche , per alcuni deviati dal comune senso del pudore, un fascino romantico, cosi' violenti e tenebrosi, ma forse, prima o poi, il Pantalone italiano e quello europeo potrebbero risvegliarsi dal limbo della propaganda che ha sempre raffigurato i palestinesi poveri , buoni, pacifici e miserelli per colpa del demonio Israele.
Se italiani e europei , da tanti Pantalone, si trasformassero in cittadini colla C maiuscola, potrebbero anche infuriarsi e allora sarebbero cavoli amari per i politici troppo larghi di manica.
In realta' ne dubito pero'...potrebbe accadere ...i gusti cambiano e il fascino palestinese, appurato trattarsi del piu' grande bluff della storia recente, potrebbe miseramente crollare su se stesso e mostrare la sua vera faccia.
E la sua vera faccia fa paura.

Deborah Fait