Quattrocento coloni trasformano in un "inferno" la vita di migliaia di arabi, il terrorismo palestinese non esiste
i "buoni" e i "cattivi" secondo il quotidiano comunista
Testata: Il Manifesto
Data: 01/12/2005
Pagina: 8
Autore: la redazione
Titolo: Scolari palestinesi contro i check point
Il MANIFESTO di giovedì 1 dicembre 2005 pubblica a pagina 8 un breve articolo intitolato "Scolari palestinesi contro i check point".
Check point resi necessari dal terrorismo, ma dal MANIFESTO giudicati senz'altro inutili come le perquisizioni (che poi ogni tanto un ragazzino palestinese nasconda corpetti esplosivi è un particolare irrilevante).
Le violenze terribili compiute dal terrorismo palestinese contro gli israeliani di Hebron scompaiono dagli articoli, per IL MANIFESTO la verità è che "nella città vecchia 400 coloni costringono a una vita d'inferno migliaia di arabi, vessati dalle violenze quotidiane dei settler".

Ecco l'articolo:

SCOLARI PALESTINESI CONTRO I CHECK POINT
Gli scolari palestinesi di Hebron per seguire le lezioni devono passare ogni giorno attraverso i check point dell'esercito israeliano. A causa delle frequenti chiusure dei posti di blocco da parte dei militari occupanti spesso perdono ore di lezione o non riescono affatto a raggiungere le classi. I ragazzini (nella foto ap uno di loro si confronta con un soldato) hanno protestato anche contro quelle che hanno denunciato come inutili e intrusive perquisizioni personali da parte delle autorità israeliane. Nella città vecchia 400 coloni costringono a una vita d'inferno migliaia di arabi, vessati dalle violenze quotidiane dei settler.
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