A pagina 4 METRO di mercoledì 30 novembre 2005 la redazione riporta tre trafiletti AdnKronos su Israele e ANP. Da elogiare il primo che in pochissime righe descrive chiaramente il caos, la violenza e la corruzione nella Striscia di Gaza e il conseguente rinvio delle primarie.
Il secondo è una semplice cronaca non commentata sul simbolo che Israele è costretto ad adottare sui propri mezzi di soccorso al posto della stella rossa, si sarebbe più corretamente scrivere che il simbiolo della stella rossa è "rifiutato dai Paesi arabi" in luogo di "non è riconosciuto"
Nel terzo si legge che alla conferenza di Barcellona non si è "trovato un accordo comune per via del dissidio tra israeliani e Paesi arabi sulla menzione dei Territori occupati e il diritto alla lotta contro l'occupante". Una formulazione scorretta:non c'è un dissidio, ma il rifiuto dei Paesi arabi di riconoscere, per dirla con le parole di Magdi Allam, il diritto alla vita di Israele e dei suoi cittadini.

Il primo trafiletto dal titolo: "Sospese primarie per le violenze"
ANP A causa di violenze e denucne di irregolarità, sono state sospese le primarie di Fatah nella Striscia di Gaza. Episodi di violenza si sono registrati quando uomini armati hanno fatto irruzione in diversi seggi a Deer al-Balah, Khan Younis e Beit Hanoun, cacciando gli elettori e dando fuoco alle schede.
Il secondo trafiletto dal titolo: "Cristallo rosso per israeliani e palestinesi"


La strada per l'adozione di un emblema addizionale per Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è aperta. Un accordo è stato firmato a Ginevra dai rappresentanti israeliani e palestinesi. Riconosciuta la sovranità della Mezzaluna Rossa nei Territori, i suoi veicoli potranno entrare in Israele e disporranno di una corsia di emergenza ai valichi. La Stella Rossa di Davide israeliana, il simbolo non è riconosciuto, potrà lavorare nei Territori sotto la protezione del nuovo simbolo
Il terzo trafiletto dal titolo: "Sul terrore nessun accordo"


Una dichiarazione della presidenza e due documenti finali approvati da tutti i leader: sono questi i magri risultati raggiunti dal vertice Euromed di Barcellona. In pratica, con il documento della presidenza si è preso atto dell'impossibilità di raggiungere un'intesa sulla definizione di terrorismo. E dopo lunghi negoziati al summit per trovare un compromesso sul codice di condotta sul terrorismo, i 25 Paesi Ue e i 10 Stati partner del Mediterraneo non hanno potuto trovare un accordo comune per via del dissidio tra israeliani e Paesi arabi sulla menzione dei Territori occupati e il diritto alla lotta contro l'occupazione. L'altro documento è il piano di azione di 5 anni sull'immigrazione clandestina.
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