Shimon Peres lascia il Labour e si allea con Sharon
una cronaca
Testata: La Repubblica
Data: 30/11/2005
Pagina: 1
Autore: Renato Caprile
Titolo: Israele, anche Peres sceglie Sharon
Shimon Peres, leader storico del partito laburista israeliano, sceglie di lasciare il Labour e unirsi a Sharon e al nuovo partito Kadima.
LA REPUBBLICA di mercoledì 30 novembre 2005 pubblica a pagina 19 una cronaca di Renato Caprile che riportiamo:

GERUSALEMME - Non sono serviti né gli appelli dei vecchi compagni di tante battaglie e nemmeno la mozione degli affetti dei più giovani del partito, che nei giorni scorsi sono addirittura andati sotto casa sua con striscioni strappalacrime: «Non andare via, Shimon, ti vogliamo bene, abbiamo ancora bisogno di te». Tutto inutile, Peres lascia il Labour e si unisce alla squadra di Sharon. Da esterno però, non aderirà a "Kadima" anche se dice di condividerne appieno il programma. La notizia arriva dalla Spagna, dove Peres durante una partita di calcio tra il Barcellona di Ronaldinho e una selezione mista israelo-palestinese ha confidato a un giornalista sportivo di aver chiuso con il partito del quale è stato il simbolo per tanti anni. Oggi al ritorno in patria l´ottantaduenne premio Nobel spiegherà le ragioni di un gesto annunciato quanto si vuole, ma che certo sconvolge i piani della sinistra israeliana, fino a ieri vincente nei sondaggi per il voto del 28 marzo prossimo.
E dire che appena qualche ora prima in un´intervista alla radio militare israeliana, lo stesso Peres aveva confessato di aver bisogno ancora di due giorni di tempo per decidere se abbandonare o meno la formazione nella quale è nato politicamente. Forse l´aver confidato ai reporter sportivi che «il vero cambiamento non è avvenuto nel partito laburista, bensì nel Likud e che Sharon ha intrapreso la giusta direzione per la nascita di uno Stato palestinese», deve essere stato interpretato come un´implicita adesione al neonato Kadima.
Forse. Resta comunque il dubbio che a convincerlo al gran passo più che il programma di Sharon siano state ragioni assolutamente personali. L´amarezza della sconfitta alle primarie laburiste da un lato e l´offerta tentatrice, dall´altro, di un ruolo da protagonista nel prossimo processo di pace. La stampa israeliana queste cose gliele ha ieri sbattute in faccia senza troppi giri di parole. Su Haaretz la giornalista di sinistra Orit Shohat lo ha accusato di puro opportunismo. Di aver inferto cioè un colpo mortale alla credibilità della politica «perché Peres non lascia il Labour per fondare una lista che meglio realizzi la sua visione o perché il nuovo leader non rappresenti ideali in cui lui non si riconosce, ma semplicemente - sottolinea la Shohat - perché gli è stato promesso un posto di lavoro».
Ancora più graffiante sulle colonne di Yediot Ahronot, un altro noto commentatore di sinistra, Yaron London: «Basta, Shimon, hai fatto il tuo tempo, a 82 anni è giunto il momento che tu ti faccia da parte. Leggi libri, medita, prendi magari il caffè con Amos Oz, scrivi le tue memorie, partecipa a conferenze internazionali organizzate da benevoli miliardari in località esotiche. Ci sono moltissime cose che una persona anziana, saggia e sana come te può fare per impiegare il resto della propria esistenza. Molla la presa, il tuo tempo è passato». Shimon Peres non è d´accordo: lui non molla.
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