Scandalo per gli insulti ai caduti di Nassirya, ma non per gli onori ad Arafat
voluti dal sindaco di Marano
Testata: Corriere della Sera
Data: 22/11/2005
Pagina: 11
Autore: Virginia Piccolillo
Titolo: Bufera sul sindaco anti-Nassirya Ma diliberto: attacchi ingiusti - Russo Spena: errore dedichi una strada ai caduti
Il CORRIERE DELLA SERA di martedì 22 settembre pubblica a pagina 11 un nuovo articolo sullla vicenda del sindaco di Marano, del suo rifiuto di dedicare una via ai caduti di Nassirya e della sua scelta di dedicarne una la terrorista Arafat.

Ecco il testo:

ROMA — «Mi scuso con le famiglie dei ragazzi di Nassiriya. Non ce l'avevo con loro, ma con il governo che li ha mandati a morire». Mauro Bertini, sindaco del Pdci di Marano di Napoli, tenta di ridimensionare le polemiche seguite alla sua decisione di dedicare una via a Yasser Arafat, dopo aver cancellato l'intitolazione di un'altra strada ai «martiri di Nassiriya». Raffica di contestazioni dal centrodestra: «C'è chi è contro il terrore e chi ai terroristi intitola piazze», accusa il ministro leghista Roberto Calderoli. Ma anche dall'Unione: il ds Luciano Violante definisce «un crimine cancellare la strada intitolata a Nassiriya». Il segretario del Pdci Oliviero Diliberto però difende il sindaco Bertini e parla di «attacchi ingiustificati».
LA GAFFE — Sabato mattina, nella cerimonia di inaugurazione di via Arafat, il sindaco spiega perché la dedica «all'uomo simbolo dell'unità e della resistenza palestinese». Poi il parallelo con le vittime dell'attentato del 12 novembre 2003: «Non esistono martiri a pagamento. Martire per me è Arafat che si è sacrificato per il popolo palestinese».
Due giorni dopo Bertini parla di equivoco. «Qui si dice hanno preso le p... del ciuccio per lampadine scariche». «La via che il commissario straordinario voleva intitolare "Martiri di Nassiriya" è un'altra: via Mario Mosella». Ma perché non ha voluto via Martiri di Nassiriya? «Martire è chi muore per una
CERIMONIA
Il sindaco di Marano Mauro Bertini con il vescovo ausiliare di Antiochia Capucci in via Arafat
scelta che ha fatto, come Che Guevara. Non dico che sono mercenari. Ma loro sono stati mandati a morire in questa guerra ributtante. Ora il governo non si può lavare la coscienza chiamandoli martiri».
LE CRITICHE — Le famiglie delle vittime protestano per la «memoria infangata» . «Sono caduti per un ideale, sognavano di portare la pace in Iraq» ricorda Tiziana Montalto, vedova del maresciallo Alfio Ragazzi. «Il sindaco oltraggia la memoria nazionale», accusa Maurizio Gasparri (An). E Ignazio La Russa chiosa: «Se avessi l'età sarei orgoglioso di essere a fianco dei nostri ragazzi a Nassiriya e che fanno davvero qualcosa per la pace e non dei girotondi». Forza Italia, con Antonio Leone, si chiede «dove sono Prodi, Rutelli e Fassino?». Anche l'opposizione insorge. Rosa Russo Iervolino (Dl) annuncia che dedicherà lei ai caduti una strada di Napoli. Per il verde Pecoraro Scanio Bertini confonde i «militari con i mercenari» e Violante auspica che i dirigenti del Pdci facciano «cambiare idea immediatamente: cancellare le vittime di Nassiriya credo sia una cosa inconcepibile».
DILIBERTO — «La scelta di dedicare una via a Arafat - dice il segretario del Pdci Diliberto - è un atto giusto e importante per la causa della pace. Invito, anzi, le amministrazioni locali italiane a seguire l'esempio di Marano perché l'Italia deve essere vicina alla Palestina e ad Israele e può farlo solo riconoscendo il valore di quei leader che si sono spesi per la pace».
Virginia Piccolillo, autrice dell'articolo, intervista sulla vicenda anche Giovanni Russo Spena, entusiasta della via dedicata ad Arafat e "membro onorario della resistenza palestinese". Se ne vanta anche, di far parte, a titolo "onorario", della "resistenza" palestinese.


Ecco il testo:

ROMA — «Sarà stato l'entusiasmo: era una giornata bellissima, i palestinesi erano felici. Ma Mauro ha sbagliato». Giovanni Russo Spena, senatore di Rifondazione comunista di Acerra, era a Marano di Napoli sabato, quando il sindaco, Mauro Bertini, ha pronunciato il discorso contro i «martiri a pagamento» di Nassiriya che ha dato scandalo. E ora gli invia un suggerimento a distanza: «Trovi una strada da intitolare a quei ragazzi».
Qual è stato l'errore del sindaco?
«Si deve scindere il giudizio politico su una guerra sbagliata dal rispetto della memoria».
Invece?
«Invece dicendo che quelli non sono dei martiri ma dei semplici lavoratori si rischia di offenderli. Anche se penso, anzi sono sicuro, che non fosse stata sua intenzione».
Secondo Bertini riconoscendo loro il ruolo di martiri si assolve il governo dalla responsabilità di averli mandati a morire. È d'accordo?
«No. Che c'entra? Noi siamo sempre stati e rimaniamo contrari alla guerra in Iraq. Siamo fortemente critici
con il governo che si è unito alle forze di occupazione e ha portato questi ragazzi a morire. Vogliamo anche che le truppe vengano ritirate al più presto dall'Iraq. Ma questo è il piano politico. In questo caso invece non bisogna perdere di vista il piano umano».
E dunque?
«Occorre avere toni più sommessi. Sul piano umano resta il cordoglio per questi ragazzi uccisi. Per le loro famiglie. Li sentiamo come caduti e rispettiamo la loro memoria».
Quando lo ha sentito dire quelle parole cosa ha pensato?
«Sono arrivato che la cerimonia era già iniziata. Ho perso una parte del suo discorso. Ho visto che c'era un grande entusiasmo. Ma mi è sembrato che i toni troppo alti fossero tali da far fraintendere un'umanità che invece lui ha».
Pensa che abbia fatto bene il sindaco a dedicare quella via ad Arafat?
«Molto bene. Sono membro onorario della resistenza palestinese e un vecchio amico di Arafat. Penso che sia importante ricordare che ha iniziato il percorso per la costruzione di uno Stato palestinese che dovrà convivere in pace con lo Stato di Israele. Contro di lui c'è una campagna di odio. La destra è riuscita, perfino in Parlamento, a definirlo assassino il giorno dopo la sua morte».
Calderoli dice che da una parte c'è chi muore per la democrazia e dall'altra chi intitola piazze ai terroristi.
«Mi sembrano toni strumentali, esasperati, da guerra di civiltà. Mentre occorre dire parole di pacificazione e di condivisione fra i popoli» . Che suggerimento darebbe al sindaco Bertini?
«Intitoli a fianco a via Arafat una strada ai caduti di Nassiriya per far prevalere la pace di fronte alla spirale guerra-terrorismo».
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