Disinformazione: la pagliuzza negli occhi degli altri...
e la trave nei propri, ignorata dal quotidiano gratuito
Testata:
Data: 21/01/2005
Pagina: 17
Autore: la redazione
Titolo: A Roma Tre il tribunale mondiale sull'Iraq Sotto accusa la disinformazione dei media
A pag. 17 di City di giovedì 20 gennaio 2005 la redazione firma un articolo dal titolo "A Roma Tre il tribunale mondiale sull'Iraq. Sotto accusa la disinformazione dei media"


Il WTI - Tribunale Mondiale sull'Iraq è un'iniziativa internazionale, promossa da semplici cittadini e da associazioni della società civile, che si propone di esaminare i fatti relativi alla guerra e all'occupazione dell'Iraq. Altre sessioni si sono già svolte a Bruxelles, Londra, Mumbai, New York, Hiroshima-Tokyo, Copenaghen, Stoccolma, Lisbona. Una sessione finale si terrà ad Istambul a giugno.
Sarà l'Università di Roma Tre ad ospitare la sessione italiana del Tribunale Mondiale sull'Iraq, presso l'Aula Magna del Rettorato (via Ostiense 159) 10-13 febbraio, dedicata alle "politiche di disinformazione nella guerra all'Iraq. Come i mass-media hanno violato la verità e il diritto all'informazione". Nonostante il parere contrario dell'Onu e una mobilitazione internazionale senza precedenti, l'amministrazione americana ha sempre sostenuto e dichiarato la necessità della guerra per il bene internazionale e in particolare del popolo iraqueno. Ma soprattutto negli ultimi mesi si è fatta strada nell'opinione pubblica la consapevolezza che la guerra in Iraq è stata accompagnata da un numero sempre crescente di mistificazioni e omissioni da parte dell'informazione tese a giustificare la brutalità dell'azioni militare e la necessità della politica di transizione. Anche il New York Times ha pubblicamente chiesto scusa ai lettori, ammettendo di non aver sempre accertato adeguatamente la veridicità delle informazioni sul conflitto in Iraq.
A differenza di molti giornali che invece sul conflitto arabo-israeliano hanno abusato delle esagerazioni e mistificazioni senza mai chiedere scusa. Anzi, quando qualche lettore ha fatto notare alla direzione la faziosità, i giornalisti si sono arrampicati sugli specchi, eludendo a volte perfino le critiche stesse, pur di difendere le proprie posizioni ideologiche.
La sessione italiana del WTI nasce proprio dalla convinzione che i cittadini devono reclamare il loro diritto ad essere informati correttamente e a giudicare l'operato dei media. L'obiettivo della sessione non è quello di "giudicare" il loro comportamento, ma di indagare in un confronto pubblico le cause che hanno spinto il circuito mediatico a venire meno al dovere etico primario di accertare la verità dei fatti. Per info: www.wti-italia.org , www.worldtribunal.org (Foto Reuters)


Non sappiamo ancora cosa verrà fuori da questo "tribunale", che per altro ha presentato i suoi lavori come se avesse già emesso la sua sentenza antiamericana, né siamo pregiudizialmente a favore dei media che hanno in qualche modo espresso il loro appoggio alla guerra in Iraq, ma conoscendo City (che di disinformazione su Israele ne ha fatta parecchia e spesso continua a farla) troviamo al quanto singolare che arrivi quasi ad accusare l'atteggiamento che alcuni giornali avrebbero avuto nei confronti degli USA ). Non parla affatto della disinformazione che invece avviene sistematicamente nei confronti degli Stati Uniti e di Israele.
E' proprio il caso di dire che la redazione di City cerca la pagliuzza negli occhi altrui, senza vedere le travi che offuscano la sua vista?

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il loro parere alla redazione di City. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
cityroma@rcs.it