Titoli fuorvianti e acrobazie lessicali
a proposito della barriera difensiva e del terrorismo
Testata: Internazionale
Data: 06/07/2004
Pagina: 13
Autore: la redazione
Titolo: Varie da Israele - 06/07/04
A pag.13, dalla cronaca da Gerusalemme:
Politica - La corte suprema israeliana boccia il muro

Il 30 giugno la corte suprema israeliana ha ordinato al governo di
modificare 30 chilometri di tracciato del muro di separazione dalla
Cisgiordania, a nordovest di Gerusalemme, per ridurre il danno ai
palestinesi che abitano nella zona. Il giudice Aharon Barak stabilisce anche
lo smantellamento di una parte di barriera già costruita. La sentenza è la
risposta a un ricorso presentato dai consigli municipali di otto villaggi
palestinesi. Il ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz ha annunciato
che la decisione sarà rispettata. L'avvocato palestinese Mohamad Dahleh ha
definito la sentenza "molto coraggiosa". Il primo ministro palestinese Abu
Ala ha invece detto che il muro deve essere smantellato del tutto e che una
semplice modifica del tracciato è insufficiente. L'8 luglio la Corte
internazionale di giustizia dell'Aja è chiamata a un parere consultivo sulla
legittimità del muro, ma il governo israeliano ha fatto sapere di non
riconoscere l'autorità della corte.
Un titolo falso e fuorviante, perchè fa capire al lettore che la Corte Suprema israeliana avrebbe bocciato l'intero progetto della barriera di sicurezza (e non muro di separazione come continuano a chiamarlo, in modo propagandistico, i De Mauro's boys).
Invece la corte ha imposto la modifica di un tratto di 30 Km., accogliendo così i ricorsi presentati da cittadini palestinesi abitanti in alcune zone interessate dal passaggio della barriera.
La corte quindi ha riaffermato e messo il sigillo sulla legittimità della barriera di sicurezza, nonostante il titolo fuorviante di Internazionale.
Da sottolineare anche il fatto che in nessun paese arabo Eccetto forse nel nuovo Iraq) una corte giudiziaria avrebbe potuto emettere sentenze esecutive in totale indipendenza e sovranità, contro il parere del governo.
Tutto questo è possibile in Israele, unica democrazia in un mare di regimi dinastici autoritari.

Violenze - Ucciso un capo palestinese

Il leader delle Brigate dei martiri di al Aqsa in Cisgiordania, Nayef Abu
Sharekh, e sei militanti palestinesi sono stati uccisi in un raid
dell'esercito israeliano a Nablus. Un soldato israeliano è morto e
cinque sono rimasti feriti nell'esplosione di una bomba davanti a una base
israeliana nella Striscia di Gaza. Due israeliani, tra cui un bambino
di tre anni, sono stati uccisi in Israele da un missile artigianale lanciato
dalla Striscia di Gaza. L'attentato è stato rivendicato da Hamas.
Continuano le patetiche acrobazie lessicali della redazione di Internazionale compiute per non definire con l'esatto termine (terroristi) questi criminali: "capo", "leader", "militanti".
Strano perchè quando vuole, Internazionale è in grado di scrivere la parola "terrorista".
Ad esempio, a pag. 12 è pubblicata una foto del latitante italiano Cesare Battisti, in attesa di estradizione dalla Francia, con la seguente dicitura: "l'ex terrorista Cesare Battisti".
Allora? Che forse per De Mauro chi si fa esplodere falciando vite umane innocenti non è un terrorista, se quelle vite sono di israeliani?
E la bomba davanti ad una base isareliana da chi è stata messa De Mauro, è arrivata dal cielo?
Patetica e vergognosa anche l'omissione dei De Mauro's boys riguardante l'ultimo attentato: il missile di Hamas, era stato lanciato su un asilo israeliano, ecco perchè è morto un bambino.
Ma era troppo sconveniente scriverlo, sapete, per Giovanni De Mauro, Hamas è una organizzazione di beneficienza; compagni, che ogni tanto sbagliano.

Striscia di Gaza - Polemiche sul ritiro

Il quartetto sul Medio Oriente (Stati Uniti, Nazioni Unite, Unione europea e
Russia) si è riunito a Taba, in Egitto, per discutere del possibile ritiro
israeliano dalla Striscia di Gaza e del ruolo dell'Egitto. Alcuni
rabbini delle colonie ebraiche in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza
hanno approvato un decreto religioso che vieta all'esercito israeliano di
evacuare gli insediamenti.


Sondaggio - Arafat impopolare

La maggioranza dei palestinesi è insoddisfatta del presidente Yasser Arafat.
Secondo un sondaggio di un istituto di Gerusalemme, il 47 per cento degli
intervistati critica l'operato di Arafat, mentre il 45 per cento lo difende.
Il 90 per cento dei palestinesi ritiene che l'Autorità Palestinese sia
corrotta. Infine, il 70 per cento degli intervistati considera il piano
israeliano di ritiro dalla Striscia di Gaza una presa in giro.
Da sottolineare che, Internazionale pubblica ogni settimana, nella pagina dedicata alla cronaca da Gerusalemme, un box in basso a destra, dove viene riportato il numero delle vittime del conflitto.
Da questa lugubre classifica, sono esclusi come riporta la nota, le persone accusate di collaborazionismo e uccise da altri palestinesi.
Non sappiamo per quale motivo vengano esclusi, comunque settimana scorsa è stato giustiziato sulla pubblica piazza a Gaza, senza uno straccio di processo, un palestinese accusato di aver collaborato con Israele, portando a 30 il numero dei giustiziati.
Forse Internazionale farebbe bene a pubblicare anche questa lista, facendo notare l'alto grado di legalità, l'autorevolezza della giustizia palestinese; ovvero, la barbarie giuridica imposta da Al Fatah e dalle altre organizzazioni terroristiche.
Mentre in Israele una corte suprema obbliga il governo a modificare un tratto di un progetto concepito per la sicurezza nazionale, a Gaza si porta il mattatoio in piazza, con esecuzioni sommarie in base ad accuse basate sui "si dice".
Questa è la giustizia della società palestinese, ma non ditelo a De Mauro perchè si indignerebbe (con voi, non con i killer di Arafat, ovviamente).

A pag. 20 interessante articolo tratto da Ha'aretz dal titolo "Palestinesi in clandestinità", riguardante alcune vicende di palestinesi omosessuali costretti alla fuga in Israele per non essere torturati e trattati come rifiuti umani (se non uccisi) all'interno della società palestinese (Internazionale dedica la copertina ed altri articoli alle enormi difficoltà dell'essere gay nel mondo arabo).
Purtroppo a queste difficoltà si aggiungono le giustificate paure, i timori che inducono Israele, dall'inizio della seconda intifada voluta da Arafat, a concedere sempre meno permessi di soggiorno a palestinesi, nel timore che possano poi compiere barbari attentati nello stato ebraico.

A proposito di terrorismo, curioso ed inquietante articolo di Naomi Klein (la noglobal che alla faccia dei noglobal ha fatto milioni di dollari a palate), dal titolo "Senza vergogna".
Leggete come definisce i sicari tagliatori di teste di Al-Qaeda che mettono a ferro e fuoco l'Iraq:

Combattenti della resistenza.


Avete capito?
Per Naomi Klein, i tagliatori di teste di persone innocenti, i massacratori con autobombe di donne e bambini irakeni, coloro che hanno bombardato la Croce Rossa e la sede dell'Onu, uccidendo il suo più alto rappresentante nell'area, sono "combattenti della resistenza".
Troviamo molto azzeccato il titolo, "senza vergogna", perchè bisogna proprio essere senza vergogna per scrivere e pubblicare (vero De Mauro?), certa spazzatura!

A pag.56 è pubblicato un articolo tratto da New Scientist che, a dispetto del titolo propagandistico attribuitogli da Internazionale, "L'acqua occupata", spiega correttamente le difficili, le complicate trattative e le metodologie in atto per la fornitura di acqua potabile in Israele nei territori amministrati dall'Anp.
Le tecnologie israeliane nel trattamento delle acque a fini potabili sono all'avanguardia nel mondo, quindi anche i palestinesi ne trarranno beneficio, sempre che vi siano le basi politiche e soprattutto di sicurezza.


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