Morire mentre vai all'asilo
una non notizia per i media italiani
Testata:
Data: 29/06/2004
Pagina: 19
Autore: Alberto Stabile
Titolo: Razzi di Hamas contro un asilo - Gaza, razzo sull’asilo uccide un bambino
Tra le notizie che giungono quotidianamente da Israele, è passata quasi sotto silenzio quella del bambino israeliano di 4 anni colpito a morte da un razzo Qassam (ne abbiamo dato l'annuncio su Informazione Corretta di ieri). L'episodio è avvenuto ieri mattina nella cittadina di Sderot, non lontana dal confine con Gaza. Il bimbo, Afik Ohavun, stava recandosi all'asilo accompagnato dalla madre, quando, all'improvviso, è stato centrato dal missile che ha ucciso anche un altro uomo, Mordechai Yossipof, il quale aveva appena accompagnato il nipote al medesimo asilo. Un fatto, di per sè è molto grave, e che inoltre costituisce un attacco contro civili fuori da "territori contesi" condotto con modalità (l'impiego dei razzi) che possono far temere una pericolosa escalation del conflitto. Stupisce che, eccetto Repubblica, nessun giornale abbia dedicato alla vicenda lo spazio che avrebbe meritato. Di seguito pubblichiamo l'articolo di Alberto Stabile che appare corretto e esauriente. Essendo un'eccezione, lo registriamo volentieri.
(a cura della redazione di IC)

GERUSALEMME - Un bambino di quattro anni e un uomo di cinquanta sono stati uccisi ieri mattina in un bombardamento di missili Kassam lanciato dalla guerriglia palestinese contro la cittadina israeliana di Sderot a una decina di chilometri dalla striscia di Gaza. Si tratta del secondo attacco compiuto in meno di dodici ore contro un obbiettivo israeliano da gruppi armati palestinesi che si nascondono nella striscia. Ma, a differenza dell´attentato portato a termine la sera prima contro un avamposto dell´esercito, attentato che ha provocato la morte di un soldato e il ferimento d´altri cinque, stavolta i terroristi hanno preso di mira una comunità civile, per giunta al di là della cosiddetta linea verde. Già nel pomeriggio il governo israeliano s´è riunito per decidere quale sarà la risposta.
Da quando sono apparsi sulla scena della nuova intifada, i missili Kassam, un arma artigianale e imperfetta, con un raggio di sei chilometri e una testata capace di portare sei o sette chili d´esplosivo, non avevano mai provocato danni rilevanti. Per i piccoli centri del Neghev come Sderot, che fanno corona alla striscia di Gaza, i missili palestinesi erano quasi diventati una sgradevole abitudine, senza costituire un pericolo reale.
Dal settembre del 2000, data d´inizio della rivolta armata, di Kassam ne sono stati lanciati 347, quasi sempre in partenza da Gaza, la stragrande maggioranza dei quali, 265, diretti contro obbiettivi situati in territorio israeliano. A causa del loro alto grado di imprecisione, tuttavia, quest´imponente massa di fuoco terminava la sua corsa in aperta campagna.
Ieri non è stato così. Poco dopo le otto del mattino, una salve di quattro kassam s´è abbattuta su Sderot. Il primo missile ha centrato un centro commerciale, danneggiando gravemente un caffè. Ma il secondo ha mietuto vittime, cadendo sulla centralissima via Gerusalemme, dopo aver sfiorato un asilo nido.
In quel momento, Afik Ohavun, di quattro anni, camminava mano nella mano con la sua mamma, Ruth, di 36, diretto all´asilo. Sullo stesso tratto di marciapiede, poco più in là, si trovava anche Mordechai Yossipof, di 50 anni, che aveva appena lasciato il nipote nel giardino d´infanzia.
Prima un fischio terrorizzante, poi il boato, la fiammata, il fumo e la polvere che oscurano il cielo. Quando la nube s´è dissolta, Yossipof giaceva per terra dilaniato, probabilmente colpito in pieno dal missile. Pochi metri più in la, immersi in una pozza di sangue, la madre svenuta, stringeva al petto il piccolo Afik gravemente ferito. Una altra decina di persone, tra cui alcuni bambini, sono stati più o meno gravemente feriti da schegge. Afik è morto prima di raggiungere l´ospedale dove la madre lotta in condizioni "estremamente critiche".
Per Sderot, 35 mila abitanti, in maggioranza immigrati dalla Russia, con un tasso di disoccupazione oltre il 12 per cento, è stato come piombare in un incubo finora soltanto vagheggiato.
Dal punto di vista del premier Sharon, ce n´è abbastanza per decidere di dare una risposta forte. Che tipo di risposta, è quanto Sharon ha discusso ieri con i ministri e gli ufficiali responsabili della sicurezza. Quello che sembra delinearsi è il peggiore degli scenari. Da un lato, la guerriglia palestinese che intensifica i suoi attacchi per far apparire il ritiro israeliano da Gaza, deciso dal Primo ministro, come una vittoria conquistata sul campo. Dall´altro l´inevitabile, durissima, ritorsione israeliana.
Tra i tanti giornali che hanno relegato la vicenda a trafiletti appena visibile,scegliamo il pezzo del Mattino. Quando a morire non sono palestinesi bensì israeliani, e non importa se bambini, di colpo scompaiono i titoloni sensazionalistici e a tutta pagina. La notizia dell'uccisione, ieri, di un bimbo di soli 4 anni e di un altro civile, viene relegata in una angolino di pagina 10. Sembra superfluo sottolineare l'assoluta mancanza di immagini, che invece sono sempre ben in vista quando si tratta del "Muro dell'apartheid", delle "terribili truppe di Sharon" e delle "indicibili sofferenze palestinesi". Anche il titolo è di un ambiguità vergognosa: si parla di Gaza quando Sderot è una cittadina israeliana; come al solito nell'articolo non viene mai usata la parola "terroristi".
Insomma un articolo esemplare per il suo "rifiuto del sensazionalismo". Potrebbe essere questo il nuovo nome dell'ipocrisia e di questa forma di censura "morbida", che consiste nello sparare le notizie utili a tutta pagina e nel dare sì quelle scomode, ma rendendole quasi invisibili.

Tel Aviv. A Sderot, la cittadina israeliana nel deserto del Neghev più vicina al confine con la striscia di Gaza, il «miracolo» è finito: per la prima volta i razzi artigianali Qassam che i gruppi armati palestinesi lanciano da mesi contro il vicino territorio israeliano ieri hanno ucciso. Dei quattro razzi caduti a Sderot uno ha colpito le immediate vicinanze di un asilo, nell'ora dell'arrivo dei bambini. Due i morti, un bimbo di 4 anni, Afik Zahavi, spirato nelle braccia della mamma che lo stava portando a scuola, e Mordechai Yosopov, 50 anni, un nonno che tornava a casa dopo avere accompagnato all'asilo «Gan Lilach» il nipotino. Avrebbe potuto essere una strage: pochi metri più in là era riunito un gruppo di una quindicina di bambini che aspettavano di entrare. «Ho sentito un’esplosione fortissima, sono corsa fuori e ho visto la mamma di Afik stesa per terra, ferita, che stringeva a sè il bambino cui era stato strappato via un braccio» ha raccontato una maestra, Mimi Sushan. L'attacco contro Sderot, che ha provocato anche il ferimento di altre 14 persone fra cui altri bambini, è stato rivendicato da Hamas.
Dall'inizio della seconda Intifada, quella degli attentati, nel settembre 2000, 347 razzi Qassam di corta gittata sono stati sparati da Gaza verso il territorio israeliano dai gruppi armati palestinesi. Ma finora non avevano provocato nessuna vittima: solo danni materiali, qualche auto distrutta, qualche ferito leggero, un paio di fienili bruciati. Il territorio israeliano nelle immediate vicinanze di Gaza, soprattutto nel deserto del Neghev, è poco abitato, e offre bersagli difficili da colpire, soprattutto con razzi imprecisi come i Qassam.
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