Tutta colpa di un certo Paolo
la storia poteva andare diversamente
Testata:
Data: 23/03/2004
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: I Vangeli, una storia castrata. E gli zeloti ?
Sul Velino di sabato 20 marzo 2004 è uscito l'articolo di Giulio Meotti che pubblichiamo. Riflessioni su un Israele di qualche millennio fa, ma utili per capire quel che avviene intorno a noi oggi.
Quali ebrei volevano la morte di Cristo? E quale fu il suo ruolo nella politica antiromana dell’epoca? Mel Gibson è riuscito a riaccendere il dibattito intorno ad una polemica niente male, quella tra cristianità e giudaismo, che dall’ebreo ellenizzato Giovanni a Savonarola, da Kierkegaard a Karl Barth, è sempre stata molto accesa. Luciano Pellicani, professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma, ritiene che "quella dei Vangeli sia una storia castrata. La cosa strana è che non si fa mai riferimento agli zeloti". Gli zeloti erano il partito fondato da Giuda il Galileo e che voleva ridare piena indipendenza alla Palestina ripristinando il Grande Israele, cacciare gli eredi di Erode collaborazionisti e basarsi sullo zelo nell'osservanza della legge, l’halakha. L’ultima guarnigione di resistenza zelota ai Romani scomparve nel suicidio di massa di Masada, la fortezza sul Mar Morto dove nel 70 d.C. decine di seguaci si tolsero la vita pur di non cadere nelle mani nemiche.

L’opinione di Pellicani si basa sul fatto che il Gesù di Luca non è lo stesso di Marco, né entrambi corrispondono in alcuni punti al Vangelo di Giovanni, nel quale ad esempio non c’è accenno alcuno all’eucarestia (forse perché Giovanni aveva in orrore il cannibalismo della pratica). Pellicani ricorda che "i due ladroni che vennero scelti per morire insieme a Gesù sulla croce erano, e lo conferma anche lo storico romano Giuseppe Flavio, definiti proprio zeloti. Gesù è morto insieme a due zeloti".

L’affascinante analisi di Pellicani riprende da vicino quella che uno storico inglese, Samuel Brandon, docente di religione comparata e preside all’Università di Manchester, ha elaborato in un saggio pubblicato nel 1983 da Rizzoli, "Gesù e gli zeloti", purtroppo oggi fuori commercio. C’è un giallo secondo Pellicani persino sulla morte di Barabba, il brigante e capo zelota che la folla sceglie al posto di Gesù su richiesta di Ponzio Pilato. "Nei tre manoscritti di Marco risulta che Barabba si chiamava Gesù. Ma Barabba in aramaico significa "figlio del Padre". Ci troviamo dunque di fronte a un perfetto caso di omonimia". Alcuni storici israeliani ritengono infatti, come Pellicani, che Barabba sia un personaggio inventato e in realtà non fosse altri che Gesù. "Marco stesso dice che Barabba era un capo zelota arrestato". E cosa fu Gesù, si chiede Pellicani, se non "un capo zelota che tentò un golpe contro la dominazione romana e la connivenza degli erodiani con Pilato"?

Il nodo gordiano secondo Pellicani è il fatto che "la figura di Gesù è stata trasfigurata da San Paolo, che lo ha modellato sulle sue idee", che considerava decaduta la Torah, e con essa il sacro vincolo della circoncisione, e giunse per questo motivo ad una "radicale rottura con chi, come Pietro, Giacomo o Giovanni voleva rimanere dentro il giudaismo". Pietro stesso era un membro del partito armato: la notte dell'arresto nell'Orto degli ulivi estrasse una spada e ferì un servo del sommo sacerdote mozzandogli un orecchio. Infine, Pellicani ritiene che quella che grida crocifiggetelo sia una "folla generica, molto probabilmente aizzata contro Gesù dai sacerdoti", terrorizzati, a quanto racconta sempre Marco, dalla minaccia di Gesù di far distruggere il Tempio.

"Perché Ponzio Pilato decise di giustiziare Gesù sotto l’accusa di sedizione? Una setta estremistico- religiosa, gli Zeloti, protesse e strumentalizzò Gesù per destabilizzare il potere romano in Palestina? Gesù fu un pacifista o parteggiò per gli Zeloti?". Le affascinanti connessioni di Pellicani e le domande di Brandon aspettano ancora una risposta. E con loro gli ebrei. Nel frattempo cautela, perché come diceva il cardinale Newman, il misticismo inizia con "mist" (nebbia) e finisce con "schism" (scisma). Ma perché tra tutti i discepoli di Cristo fu scelto proprio Giuda, il padre di Iago nell’Otello e di Shlyock nel Mercante di Venezia, quello con il nome più tipicamente ebraico, per tradire Gesù e mangiare il boccone intinto nel Dolore della Notte? Il nome di Giuda risuonerà, cupo, nel secolo della colpa collettiva. E le trenta monete d’argento per cui tradì l’amato maestro gli rimarranno per sempre addosso, dal judaisare di Bernando di Clairvaux con cui indicava l’usura medievale, al crollo della moneta tedesca che Elias Canetti ha inserito tra le possibili cause dell’antisemitismo in Germania. E’ su questo, forse, che la cristianità ha poco riflettuto. (Giulio Meotti, da Il Velino)