Riportare le fonti israeliane purchè vengano manomesse
è una prerogativa del quotidiano di Furio Colombo
Testata:
Data: 22/03/2004
Pagina: 11
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Ancora un raid israeliano contro Hamas: sei vittime palestinesi
Nel raccontare la dinamica degli eventi dell’ultimo azione militare israeliana volta a neutralizzare importanti e spietati leader terroristi, Udg si trova a dover gestire il problema della inconciliabilità delle fonti delle due parti in causa.


Supportati da carri armati, jeep ed elicotteri da combattimento "Apache", i soldati danno inizio alla loro missione che è quella di catturare un militante di spicco di Hamas e di neutralizzarne il laboratorio.


Laboratorio di che? Udg lascia l’attività di quest’uomo sul vago (ma più tardi ci informerà solertemente che egli aveva una bella e giovane moglie, Sana Abdel Hadi, poiché Udg sa che cosa al lettore de L’Unità interessa e su che cosa invece si può glissare): in ogni caso nel "laboratorio" di costui si trovavano armi ed esplosivi, elemento che difficilmente ci porta a classificare quest’uomo come un semplice "militante".
Ma l’uomo Bassam Kadah, 38 anni, fiuta il pericolo e tenta la fuga. I soldati -è la ricostruzione fornita da un portavoce di Tsahal- gli hanno intimato l’alt e poi hanno sparato nella sua direzione.


E’ abitudine de L’Unità, quella di riportare le fonti israeliane per poi manometterle, magari anche solo con una piccola sfumatura sintattica. I soldati hanno intimato l’alt ma il terrorista non l’ha rispettato: poiché il terrorista (che tra l’altro si scorazzava dietro la bella e giovane moglie nonostante fosse braccato) era carico di esplosivo, i soldati si sono visti costretti ad aprire il fuoco, cercando disperatamente di coinvolgere il numero minore possibile di civili palestinesi.

Dire che i soldati "hanno intimato l’alt e poi hanno sparato nella sua direzione" non rende giustizia alla realtà, anzi, la manomette sottilmente.

Hanno così colpito una borsa che il fuggiasco aveva con sè, che presumibilmente conteneva- secondo Israele- esplosivi.
Nella deflagrazione, Kadah è rimasto ucciso con la moglie
Fonti locali sostengono invece che Kadah si è immolato, lanciandosi contro un veicolo dell’esercito israeliano.
Udg scrive che la borsa che Kadah portava con sè conteneva "presumibilmente esplosivo": lo dice Israele, mica deve essere vero per forza.

Poiché prima il giornalista ha detto che Kadah aveva un "laboratorio" ma non ci ha specificato di cosa si tratta, davanti a noi si staglia la soluzione: forse Kadah possedeva un laboratorio da fornaio e quella che aveva in mano era la borsa della spesa che aveva solertemente riempito di qualche pezzo di pane qualora a lui e alla giovane moglie che portava con sè venisse fame durante la fuga (poiché Israele da’ la caccia a persone a caso, anche ai panettieri se sono palestinesi).

Affrancandoci da questa tragica ironia però ci chiediamo le seguenti cose: primo, Udg cita una fonte "locale" palestinese ma non ci da’ coordinate precise; secondo, ammettendo che Kadah si sia effettivamente lanciato contro il veicolo israeliano perchè allora si parla di "deflagrazione"? E sempre se si è immolato contro il veicolo, come ha fatto la moglie a rimanere coinvolta?

Kadah si avvicina, i soldati sparano: nessuna deflagrazione, nessun coinvolgimento di altre persone. Ma poiché la deflagrazione c’è stata è ovvio che il terrorista era stracarico di esplosivo, si faceva scudo umano dei familiari nonché di tutti i civili palestinesi presenti: niente di nuovo sotto il sole, insomma.

Notiamo, en passant, che nemmeno oggi L’Unità fornisce la notizia del giovane cittadino israeliano ucciso a bruciapelo mentre faceva jogging: ucciso, si può dire, per sbaglio poichè non solo era un arabo-israeliano ma era pure figlio di un avvocato famoso per la sua attività di difesa legale di questo o di quel terrorista. Resi conto dell’errore i responsabili dell’agguato hanno allora "promosso" il giovane al grado di "shaid": come nel caso di Kadah il concetto di "martire" diventa una sorta di "tappabuchi" strumentale: per fortuna che in Europa c’è qualcuno che gli da’ credito…

Leggeremo domani cosa scriverà Udg sulla eliminazione dello sceicco Yassin.

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