Scatenato il giornale diretto da Furio Colombo
foto e titolo puntati contro Israele.
Testata:
Data: 29/01/2004
Pagina: 14
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Blitz israeliano a Gaza: otto morti
Segnaliamo innanzitutto che l’articolo è corredato da una fotografia (dalle dimensioni considerevoli) che ritrae una donna in lacrime (la quale guarda dritto in camera alzando il pugno e sfoggiando la fascetta verde di Hamas) per l’uccisione del presunto marito nel cosiddetto "blitz": questo, almeno, è quello che recita la didascalia.

Ricordando che non meno tardi di ieri Udg si lamentava che il conflitto mediorientale fosse anche "una guerra mediatica, condotta senza esclusione di foto" ci sinceriamo di come si possa predicare bene e razzolare male nel giro di sole 24 ore.

Detto questo, passiamo al sottotitolo. Esso recita "Uccisi 4 miliziani della Jihad. Gerusalemme temeva un attacco alla colonia di Netzarim".

Soprassedendo sul fatto che persone armate di mitraglie, missili anticarro ed RPG vengono definiti "miliziani", manco fossero i membri di un’associazione di casalinghe, stupisce la frase "Gerusalemme temeva un attacco alla colonia di Netzarim".

Un profano potrebbe pensare: ma che esagerati e sanguinari questi israeliani che solo perchè "temono" un attacco (che sembra non essere mai accaduto da quanto scrive il titolone, se l’italiano non è un’opinione) vanno a seminare morte a Gaza.

La redazione de L’Unità coscientemente mente nel sottotitolo sensazionalistico poiché in realtà sa benissimo che gli attacchi a Netzarim ultimamente sono stati frequenti, numerosi e sanguinosi e che l’operazione militare israeliana è motivata proprio da ciò: l’Unità lo sa bene, infatti è lo stesso Udg a sconfessare nell’articolo ciò che si dice nel titolone.

Ma si sa che il distratto lettore sarà più propenso a leggere i titoloni e a scandalizzarsi sulla foto della donna piuttosto che leggersi l’interno articolo.

Un’unità israeliana che da’ la caccia a gruppi terroristi responsabili di numerosi attacchi nell’area dell’insediamento di Netzarim


Tranne questa botta di sincerità sopraccitata, Udg nell’articolo da’ fiato alle trombe ed inizia con la disinformazione




Un’unità israeliana –che da’ la caccia a gruppi terroristi responsabili di numerosi attacchi nell’area dell’insediamento di Netzarim- vede avvicinarsi un gruppo di una decina di palestinesi in armi.
Manco si trattasse di un gruppetto formato dal sindaco e dai notabili del paese che vanno zompettando incontro allo straniero con le coroncine di fiori, ricordiamo che il cosiddetto "gruppo di una decina di palestinesi" erano una falange di terroristi armati fino ai denti pronti a combattere senza esclusione di colpi per il semplice fatto che sapevano per quale motivo l’esercito era lì, cioè per prenderli. Se attacchi più volte i cittadini inermi di uno stato nemico, quanto meno ti aspetti che l’esercito di questo stato arrivi a prelevarti per impedirti di fare ancora del male.
E se sei un terrorista palestinese fino in punto di morte continui a fare quello che hai sempre fatto: tentare di ammazzare il maggior numero di israeliani, costi quel che costi.

Comincia una sparatoria nel corso della quale diversi palestinesi vengono colpiti.


Vengono colpiti non "diversi palestinesi" presi a caso: terroristi armati con tanto di missili anticarro fronteggiano un esercito che ovviamente si difende colpendoli. O forse i soldati israeliani dovrebbero lasciare qualche caduto sul campo per sentirsi più a posto con la coscienza?


E’ il momento più cruento della battaglia. Alle forze di Tsahal si contrappongo altri gruppi armati.


Ah, allora non erano solo una decina di poveri diavoli! C’erano "altri gruppi armati" a minacciare l’esercito che, ricordiamolo, andava lì a stanare chi per giorni ha commesso violenze contro persone inermi (mentre l’esercito israeliano se la prende con i terroristi, non certo con la povera gente).


Un razzo anticarro colpisce un tank




Sì, ma non + importante: i razzi palestinesi non fanno male, c’è scritto sull’etichetta. Invece si segnala con enfasi che:


le pallottole volano in tutte le direzioni mentre i passanti cercano di rifugiarsi nelle case.
Ma poi si dice:
Un medico dell’ospedale Al Shifa di Gaza, dichiara che a conclusione degli scontri sono stati uccisi 8 palestinesi, 5 dei quali risultavano colpiti alla testa con una sola pallottola
Nonostante gli israeliani sparino pallottole che addirittura "volano in tutte le direzioni" (pallottole di nuova tecnologia, si vede) pare abbiano veramente una buona mira...

Passiamo infine alla parte più dolorosa della vicenda:

Tra gli uccisi ci sono tre civili e un ragazzo di undici anni che a quanto pare si sono trovati per caso nel mezzo della battaglia.
Su un fatto così tragico è difficile fare ironia ma viene da dire una cosa: i bambini palestinesi sono veramente i più sfortunati al mondo poichè non si sa come, non si sa il perchè ma si ritrovano sempre, per caso eh, nel mezzo di scontri armati.

I terroristi palestinesi sapevano dell’imminente attacco israeliano (quando fai del male lo sai che ti verranno a cercare, questa purtroppo è la punizione per chi sparge sangue innocente), lo sapevano così bene che si erano attrezzati con tanto di razzi e mitraglie: se non hanno pensato di mettere prima al sicuro i propri bambini, la colpa non è certo dell’esercito israeliano che comunque continua a fare miracoli per evitare di spargere sangue civile palestinese.

Concludiamo annotando che il variopinto e falso resoconto dei fatti di Gaza è posto vicino ad un’ intervista che Udg fa a Saeb Erekat, il quale denuncia

Un raid contro il negoziato
Chissà a quale negoziato l’esimio ministro palestinese si riferisce. Ma non importa, basti che sia chiaro che è Israele a mandarlo in fumo con la sua violenza.



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