Israele malvagio
dove? Sul quotidiano diretto da Furio Colombo
Testata:
Data: 28/01/2004
Pagina: 13
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Palestinesi divisi sul video choc della mamma kamikaze con il figlio
Tutta la prima parte dell’articolo odierno di Udg è sorprendente quanto a correttezza ed obiettività



Piovono critiche ad Hamas per le immagini della ventunenne terrorista suicida immortalata con il figlio di tre anni in braccio che gioca con una granata
Quelle immagini fanno inorridire anche quanti, in passato, tra i palestinesi avevano avuto comprensione, se non addirittura parteggiato, per gli "shaid", le bombe umane palestinesi.
La sporca guerra che da oltre tre anni tiene in scacco due popoli, è anche una guerra mediatica. Condotta senza esclusione di foto. Una guerra di immagini che non risparmia i bambini. Cinque giorni prima di farsi esplodere tra i militari israeliani, Rim si mise in posa davanti a una telecamera. Stavolta però l’armamentario propagandistico non è quello tradizionale: il mitra, il Corano, le bandiere verdi di Hamas.
Stavolta di quell’armamentario di morte fanno parte anche i bambini innocenti, usati per esaltare ancora di più "l’eroismo" di una madre che ama i suoi figli ma ancora di più la sua terra, la Palestina, e Allah.
Quel bambino con una granata in mano ricorda, a chi scrive, altri bambini incontrati in n campo profughi della striscia di gaza, mentre marciavano, con un incerto passo militare, persi in tute militari più grandi di loro, in una scuola per martiri della jihad islamica.
Quei bambini non avevano più di sette-otto anni e i "grandi" avevano già rubato loro l’infanzia.
La nostra guida aveva recuperato un manuale di matematica per bambini palestinesi delle elementari. Quesito: ci sono cinque israeliani, ne hai uccisi tre, quanti israeliani devi ancora eliminare?"
La morte domina non solo la realtà ma anche i sogni di migliaia di adolescenti palestinesi.
Parole di Udg che lasciano realmente disorientati. Purtroppo però la fine dell’articolo ci riserva l’amaro scivolone finale che fa ripiombare tanta saggezza in quel baratro che purtroppo conosciamo molto bene.


Solo alcune domande che gli psichiatri rivolgono ai ragazzi. Il futuro sognato è un futuro di morte. Il 35 % dei maschi ed il 15% delle femmine dicono di ambire a diventare martiri della jihad.
In quel pronunciamento c’è una realtà quotidiana segnata dalla violenza: molti di quei ragazzi hanno avuto padri e fratelli maggiori uccisi o imprigionati da Israele.
Ma su quel vissuto impregnato di paura ed odio, qualcuno ha innestato una campagna di indottrinamento pianificato a tavolino, in ogni particolare
La magnanima equidistanza di Udg consiste nel seguente ragionamento.
I bambini palestinesi odiano gli Israeliani poiché Israele rende la loro vita un inferno, ammazzandogli padri e fratelli (senza motivo, pare, se seguiamo il ragionamento di Udg).
Quindi la colpa primigenia di tutto è la malvagità di Israele.
Se hamas ha qualche colpa è quella di "avere innestato su quel vissuto...una campagna di indottrinamento"
Quindi Hamas è solamente colpevole di strumentalizzare a proprio vantaggio il male, la morte, l’odio seminati da Israele contro i bambini palestinesi.
Ne consegue (sempre seguendo il sillogismo di Udg) che se Israele la smettesse una buona volta di rovinare la vita a questi bambini, Hamas non avrebbe più terreno di propaganda.
Quindi, ricapitoliamo insieme:
Se l’infanzia dei bambini palestinesi è segnata dalla violenza e dall’odio è colpa di Israele.
Se la madre kamikaze ha girato l’orrendo video con i suoi figli e se poi si è fatta esplodere sterminando coetanei israeliani è colpa di Israele.
Quando Israele terminerà l’odiosa occupazione, Hamas non avrà più motivo e possibilità di nuocere.
Certo, dispiace per gli israeliani morti nell’attentato ma... è colpa di Israele che porta all’esasperazione il popolo palestinese.
Dopo tante lacrime di coccodrillo versate durante il giorno della Memoria (anche oggi l’Unità offre un’intera pagine di strombazzamenti commossi contro l’orrore della Shoà), ecco che Udg intona con rinnovato vigore il suo rosario di ignoranza, pregiudizio e propaganda.

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