Su Televideo di oggi è stata riportata la seguente notizia:
Raid israeliano a Gaza, 8 morti

Otto palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un'incursione nella striscia di Gaza dell'esercito israeliano, impegnato in un'operazione di ricerca e cattura di gruppi armati palestinesi. Per i militari israeliani, il raid è la risposta a un attacco contro un insediamento ebraico. Tra i feriti, ci sarebbe anche un paramedico, la cui ambulanza è stata colpita dal fuoco israeliano durante i soccorsi.
Se i palestinesi non fermano il terrorismo, gli israeliani devono cercare di arginarlo da soli. Le operazioni di ricerca, come quella di Gaza, sono quindi necessarie anche se dolorose. Criticare queste operazioni è legittimo, ma bisogna proporre qualcosa in alternativa di concreto ed efficace, altrimenti si rischia di avallare i "militanti". Questi ultimi, detto per inciso, non si peritano di compiere azioni contro i civili: "gli insediamenti ebraici" altro non sono che agglomerati umani, composti da famiglie con bambini, donne e anziani. Inutile usare il termine in accezione dispregiativa, come traspare da questo breve trafiletto. Inoltre gli insediamenti, sono israeliani, non ebraici: fare confusione tra questi termini è estremamente scorretto e fuorviante. E meno male che ieri, giorno della Memoria, sono stati fatti tanti bei discorsi a questo proposito.
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