Succede nelle università italiane
durante le lezioni di arabo - 3a puntata
Testata:
Data: 27/01/2004
Pagina: 1
Autore: Andrea Gilli
Titolo: Lezioni di arabo
Continua il diario di Andrea Gilli, studente di arabo in un corso organizzato da una università italiana. E' la terza puntata. Altre ne seguiranno.
*Appunti della quarta lezione* -prima parte-

Il corso è sempre più interessante, soprattutto perchè, signori qui si fa la storia (!). La scorsa volta il Docente mi aveva quasi convinto con le sue tesi. L'unico problema sono i fatti: neppure uno che gli dia ragione. Forse potrebbe scrivere un romanzo. Per fare il romanziere ci vuole tanta fantasia e, da come mi descrive il Medio Oriente, mi sembra che ne abbia parecchia. Credo che ne sentirà delle belle, e difatti a fine lezione ne avrà sentite. Di balle, però.
Quest'oggi la lezione di cultura riguarda la Palestina. Il docente inizia: "Innanzitutto non ci sono prove certe che in Egitto ci siano state popolazioni di origine ebraica, e comunque, se mai vi sono state, la loro religione è incerta". Quindi: gli ebrei non sono mai stati in Egitto, se per qualche motivo fosse vero il contrario, la loro religione non era comunque l'ebraismo. Si parte bene. Ma perchè questa spiegazione? Semplice: con il solo inizio il Docente ha già confutato del tutto la "terra promessa", l' "Heretz Israel", eccetera... Allora continua ricordandoci, "come sapremo", che in Egitto non vi erano schiavi: "lo dimostrano le ultime scoperte archeologiche". Stupore generale. Allora mi chiedo, se non erano schiavi, cosa facessero. Il
Docente non ce lo dice, ma ci dice perché scapparono: "poco prima della fuga dall'Egitto gli ebrei ebbero dei dissapori con il faraone: questo diede loro in
deposito il suo oro, che però scomparì". Il Docente specifica meglio: "mi sembra chiaro che un faraone non dà il suo oro a degli schiavi, quindi gli ebrei non potevano essere schiavi" (forse neppure lui ne è così sicuro, quindi si ripete tale versione per convincersi) e inoltre, "scompare l'oro del faraone e egli ebrei scappano. Provate un po' voi ad immaginare perchè il faraone li inseguì". Lui non continua, ma sembra chiaro dove vuole arrivare: gli ebrei erano dei ladri. Lui non lo ha detto. Ma 2 + 2 non porta da molte parti. Non riesco però a capire quale sia l'attinenza con la questione palestinese. A meno che il Docente non sia assertore della trasmissione genetica della devianza sociale: gli ebrei erano malvagi allora e lo sono ancora oggi. Allora il posto del docente è sì in una aula, ma di un manicomio. Ma dato che, come ci ha detto, nell'Antico Egitto non vi sono mai stati ebrei, noi siamo tranquilli (!).
Continuiamo: "gli ebrei si instaurano in quella che i romani chiameranno Palestina, etc, etc. E proprio i romani nel 70 d.C. distrussero il Tempio di Salomone". Il Docente però ci avvisa: "Ma di questo non ci sono tracce. Nessuno sa dire se questo sia mai esistito e dove si trovasse". Ovvio. Ci dice poi che il Muro del Pianto è il luogo in cui "gli ebrei vanno a pregare e a piangere, a lamentarsi, e va bene". Il "va bene" era un po' dissacrante. "Ma solo per gli ebrei il Muro è parte del Tempio di Salomone, per tutti gli archeologi del mondo non è così". Tradotto meglio: chi si attiene all'archeologia sa che il Muro del Pianto non è un muro del Tempio, chi invece lo crede è in malafede.
Poi va avanti, raccontandoci aneddoti e particolari, tessendo lentamente la storia. La sua, quella che si è inventato lui, però. Allora ci spiega che nel mondo arabo non ci sono mai state le persecuzioni contro gli ebrei. Questo sito conferma. Ma l'esatto contrario. Ma ciò non conta: per il Docente gli ebrei non hanno mai subito persecuzioni nel mondo arabo, e quindi è così. D'altronde ve l'avevo detto: "signori, qui si fa la storia!". (continua)

*Appunti della quarta lezione* -seconda parte-
Il Docente ci parla del Sionismo, dei pogrom e di Teodor Hertzs. Poi ci spiega che questi, Hertz, non sapeva però dove collocare il nascente stato ebraico.
Essendo solo uno studente universitario, non so se tale affermazione sia corretta, né tanto meno come verificarla. Mi colpisce però come il Docente si
soffermi su particolari del tutto insignificanti, come questo, e ne tralasci altri molto più rilevanti. Ma andiamo avanti.
Siamo solo all'inizio, l'obiettivo sembra però già raggiunto: chiunque frequenti il corso ha davanti a sè una popolazione araba sempre vittima, e gli ebrei ladri, mentitori, capaci solo di far vittimismo per viscidi interessi materiali: sappiamo già chi sono i buoni e chi i cattivi. Il Docente ci dice che Hertz tentò di convincere anche gli arabi di questo progetto, da cui, secondo Hertz, avrebbero potuto trarne notevoli benefici. Questi però rifiutarono. Perché? "Perché la Palestina allora era abitata e quasi del tutto coltivata". Anche questo, ovviamente, non è vero, ma procediamo. Velocemente ci
spiega che i coloni degli anni '30 provenivano per lo più dalla Russia. Questa, in quel periodo, era in guerra con l'Impero Ottomano, il quale si trovava così
a dover fronteggiare contemporaneamente due difficoltà, e finì per essere messo in crisi. L'Impero Ottomano è stato per tutta la sua storia in crisi, e la Russia ha sempre cercato di espandersi a sud. Meglio continuare. Arriviamo dunque alla dichiarazione Balfour che per il docente sanciva la volontà di
"insediare un focolare nazionale ebraico in Palestina". E' vero, ma dice anche "senza pregiudicare i legittimi diritti di coloro che vi hanno fin'ora
abitato". Questa parte è meglio tralasciarla per evitare che a qualcuno possa sorgere qualche dubbio. Arriviamo poi al 1929, quando "seimila ebrei si recano
sotto il Monte del Tempio". "A ciò seguì.". No. Scusate. Per il Docente nel 1929 seimila ebrei andarono sotto il Monte del Tempio. Punto e basta. E basta? E le violenze che ne seguirono? Gli arabi che strapparono i fogli delle preghiere messi nel Muro? Niente. Dimenticavo che prima si era fatta la storia:
gli arabi non hanno mai perseguitato gli ebrei. Poi arriviamo al 1939, quando "salì al potere Hitler, e con esso l'antisemitismo". Sì, avete capito bene. A questo corso si arabo si riscrive la storia (io vi avevo avvertiti). Hitler sarebbe salito al potere nel 1939, non nel '33. Ma non importa. Lui va avanti e non potendo nascondere l'incontro tra il leader nazista e il muftì di Gerusalemme, al Husseini, sceglie un approccio soft, molto soft: "al-Husseini incontrò Hitler solo per la logica il nemico del mio nemico (gli inglesi) è mio amico. Dopo aver insegnato l'arabo, forse, vuole andare ad insegnare al circo: è
un vero maestro di acrobazie. Arriviamo dunque ad "una risoluzione dell'ONU che
stabilisce la nascita di Israele, votata da tutti i paesi occidentali". E' vero? No. L'Inghilterra difatti si astenne. Ma a parte questo dettaglio, è strano che parli di "una dichiarazione", quando tra l'opinione pubblica araba quel numero ha lo stesso effetto che ha su di noi il numero 666. Credevo di averne già sentite, ma arriva un doppio colpo finale. Ecco il primo: "nel 1948 si ha la prima guerra arabo-israeliana. Questa viene vinta da Israele
e porta al colpo di stato in Egitto, mentre i palestinesi venivano spinti ad emigrare in Egitto, Libano e Giordania." Ecco spiegato perchè i palestinesi lasciarono la loro terra. Peccato che l'emigrazione avvenne su invito degli stessi leader arabi.
Tenetevi, ecco il secondo: "Gli ebrei che risiedono in Israele sono circa 12 milioni, mentre i palestinesi totali, ovvero quelli residenti in Israele, nei
territori occupati, e nei campi profughi di tutti i paesi confinanti sono circa altri 12 milioni. Capite perchè Israele non vuole uno stato binazionale. Perchè
così non avrebbe la maggioranza della popolazione". Solo una considerazione: mentre il Docente ci insegna l'arabo, noi potremmo insegnarli a contare. E la lezione sulla Palestina non è ancora finita. The show must go on. (continua)