Hamas arriva tardi
Editoriale de Il Foglio
Testata: Il Foglio
Data: 19/08/2025
Pagina: 1
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: Hamas arriva tardi

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/08/2025, a pag. 1, il redazionale dal titolo "Hamas arriva tardi".

Hamas propone ora le condizioni per una tregua che un mese fa aveva respinto. Israele ora non si accontenterà della liberazione di 10 ostaggi vivi. Hamas è arrivata tardi

Hamas osserva Israele, lo studia e gli usa contro le sue stesse emozioni. E’ difficile non trovare una consequenzialità tra il grande sciopero iniziato in Israele domenica per chiedere la fine della guerra a Gaza e la notizia diffusa dall’emittente qatarina Al Jazeera, secondo la quale Hamas avrebbe accettato un’ultima proposta presentata dal Cairo e da Doha per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco. La proposta che il gruppo di terroristi avrebbe accettato è simile a quella avanzata dall’inviato americano Steve Witkoff il mese scorso e prevede la liberazione di dieci ostaggi vivi e diciotto morti per sessanta giorni di cessate il fuoco, durante i quali negoziare la fine della guerra. Per liberare gli ostaggi rapiti il 7 ottobre, Hamas pretende la scarcerazione di 140 palestinesi condannati all’ergastolo, di 60 detenuti con una pena di oltre quindici anni, e di tutti i minorenni. Per la restituzione dei cadaveri degli ostaggi, vuole i corpi dei terroristi tenuti dagli israeliani, non è chiaro quanti né se nella lista vogliano Yahya Sinwar. Israele aveva già accettato la proposta di Witkoff, Hamas aveva rifiutato e da parte del governo israeliano era arrivato un ultimatum:

o un accordo globale per la liberazione di tutti gli ostaggi insieme o l’invasione di Gaza City. Ieri, il presidente americano Donald Trump aveva scritto sulla sua piattaforma Truth che i terroristi avrebbero liberato gli ostaggi soltanto una volta sconfitti, lasciando intendere di concordare con il piano di Israele di entrare nelle roccaforti di Hamas. Il gruppo nella Striscia non ha la forza che aveva il 7 ottobre, non sarebbe in grado di compiere un attacco tanto pianificato e coordinato, ma le intenzioni rimangono. Ha perso i miliziani migliori, i comandanti più carismatici, ma rimane in grado di gestire tutto quello che accade nella Striscia. Giovedì in alcune città, inclusa Gaza City, sono state convocate delle proteste contro i terroristi, un segnale che per parte dei palestinesi il destino di Gaza non può più essere legato a Hamas.

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