Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - la traduzione di vari commenti pubblicati sulle testate israeliane Times of Israel e Jerusalem Post, dal titolo: "Il 'dettaglio' taciuto dagli organi di stampa: la 20enne di Gaza morta a Pisa era malata di cancro, ed è proprio perché affetta da questa malattia che Israele aveva facilitato il suo trasporto in Italia".
A proposito della notizia del decesso della 20enne palestinese della Striscia di Gaza Marah Abu Zuhri, arrivata in un ospedale italiano in uno “stato di grave deterioramento fisico”, il Coordinatore delle attività governative israeliane nei territori (COGAT) precisa che la giovane era malata di cancro, condizione nota alle autorità sanitarie e che tuttavia è stata omessa dai titoli degli organi di stampa.
Il COGAT ha pubblicato su X un documento dell’ospedale Nasser di Khan Younis (striscia di Gaza meridionale) in cui si afferma che il quadro patologico di Marah Abu Zuhri portava alla diagnosi di leucemia acuta.
“Le autorità italiane hanno contattato Israele chiedendo l’evacuazione di Marah [attraverso un aeroporto israeliano] proprio a causa della sua malattia, e Israele l’ha approvata” spiega il COGAT, l’organismo del Ministero della Difesa israeliano che coordina le questioni umanitarie nella Striscia di Gaza.
Abu Zuhri è stata ricoverata mercoledì sera all’Ospedale Universitario di Pisa, dove è deceduta venerdì nell’unità di ematologia.
L’ospedale l’ha descritta come arrivata in uno “stato di grave deterioramento fisico”: un quadro compatibile con una severa forma patologica in una paziente in arrivo da una zona di guerra.
Tuttavia i resoconti dei media italiani, citati da organi internazionali come BBC, Guardian e AFP, hanno affermato che soffriva di grave denutrizione, lasciando intendere che in pratica la giovane sia morta di fame.
Il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha dichiarato: “Marah non è morta di malattia; è stata uccisa dalla fame, una fame inflitta come arma di guerra”. Anche il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury, ha dichiarato che “una ragazza palestinese è morta di fame qui, nel nostro Paese”.
I famigliari della giovane non hanno autorizzato l’autopsia.
Il COGAT afferma inoltre che l’evacuazione della palestinese verso l’Italia “avrebbe potuto avvenire prima, poiché Israele aveva proposto diverse possibili date per il trasferimento”.
“Israele – conclude il post del COGAT – facilita il trasferimento sanitario di pazienti, con particolare attenzione ai bambini, e incoraggia i Paesi di tutto il mondo a presentare richieste di questo tipo, mentre Hamas continua cinicamente a sfruttarli per i suoi piani distorti”.
(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 17.8.25)
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