Rula e le interviste impossibili. Ora tocca al 'negoziatore' che dice: Netanyahu non rivuole gli ostaggi perché vuole la guerra
Intervista di Rula Jebreal a Gershon Baskin
Cosa ci tocca di leggere a ferragosto, quando tutti sono in vacanza. Il quotidiano La Stampa, il 15 agosto, pubblica la lunga intervista di Rula Jebreal (sempre lei) a Gershon Baskin, l'uomo che negoziò, nel 2011, la liberazione di Gilad Shalit. Attenzione, perché questa è la tattica tipica della stampa militante antisionista: prendere la testimonianza di un ebreo israeliano "informato dei fatti" e fargli sparare a zero contro Netanyahu. Baskin, che era negoziatore 14 anni fa, ora viene presentato dalla Jebreal come una persona a conoscenza anche del negoziato attuale. Ma nella sua intervista Baskin sfodera solo tutto l'armamentario ideologico della sinistra israeliana che odia Netanyahu. Accusa Israele di genocidio. Accusa Netanyahu di fare la guerra solo per restare al potere. E infine, cosa più grottesca ancora, attribuisce a Israele la colpa di aver fatto saltare la trattativa sugli ostaggi. Dimostra, in questo, di credere alle veline di Hamas (che cita: Hamas gli avrebbe "scritto, in arabo e in inglese") secondo cui il gruppo terrorista si sarebbe dichiarato addirittura pronto a cedere il potere e rilasciare tutti gli ostaggi, se solo quel cattivone di Netanyahu avesse accettato. Surreale. E incredibile che La Stampa dia così tanto spazio e importanza a un'intervista di pura propaganda palestinese.
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