Testata: Data: 07/09/2003 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: Abu Mazen si dimette dal governo palestinese
I giornali di domenica 7 settembre 2003 davano, come è ovvio, grande spazio alle dimissioni di Abu Mazen. Non potendoli affrontare tutti singolarmente, ne facciamo una breve rassegna critica.
L'UNITA'
diamo al giornale diretto da Furio Colombo l'onore dell'apertura. Se lo merita, perchè è l'unico giornale ad avere avuto il coraggio (la faccia tosta) di titolare: "ABU MAZEN LASCIA, ARAFAT NON LO FERMA". Ci vogliono barili di acqua per annacquare la lotta estrema che è avvenuta tra i due. Quell'ARAFAT NON LO FERMA è da antologia. Lo vediamo Arafat, indeciso mentre lo saluta con la manina tesa, lo fermo o non lo fermo? si sarà chiesto titubante, ma no, vada pure, ciao Abu Mazen, magari un lacrimuccia gli è pure scesa dall'occhio cisposo. Che campioni all'Unità. Nessuno ha avuto la loro fantasia. Altro che informazione, questo è un ricamo. Tralasciamo gli articoli, che da un po'di tempo stanno diventando cerchiobottisti. E'già un passo avanti, Portavoce del terrorismo palestinesi sì, sempre, ma a futura difesa anche interviste a Dore Gold, ad Avi Pazner. Vedete, gongola De Giovannangeli, amorevolmente guardato da Colombo, come siamo imparziali?
IL SOLE24ORE
Sempre in corsa per superare Manifesto-Liberazione-Linea, il quotidiano della Confindustria, attraverso i tasti di Ugo Tramballi commenta la notizia dando subito in prima pagina ad Ariel Sharon del "VECCHIO ARNESE". Di rado ci è capitato di leggere insulti così volgari diretti ad un capo di governo. Per il resto Tramballi le sbaglia tutte come suo solito. Vediamone qualcuna: "Le dimissioni di Abu Mazen non sono immediate: resterà in carica ancora per un po' per svolgere l'ordinaria amministrazione". Infatti è stato immediatamente sostituiti con Abu Ala come ordinato da Arafat: "Non è improbabile che dopo averne minato il potere, Arafat riaffidi ad Abu mazen l'incarico di formare un nuovo governo". Non imbrocca neanche questa! "Arafat sa bene che può vincere ma non deve strafare: se eliminasse politicamente Abu Mazen gli israeliani eliminerebbero fiscamente lui, come sognano". Abbiamo visto come è andata: Abu Mazen eliminato politicamente e Arafat sempre in piedi. Ah, questi israeliani, sognano, sognano e non danno nessuna soddisfazione alle previsioni di Tramballi. "Gli israeliani, con Abu Mazen o un Abu Mazen bis continueranno a uccidere veri o presunti terroristi e passanti ignari, a distruggere case, ad allargare gli insediamneti, a costruire strade per i coloni consolidando l'apartheid palestinese." E dalla parte palestinese, Tramballi? Tutto bene? Si direbbe di sì visto che non ne parla. Anzi, ne parla, ma in questi toni: "Tuttavia, poichè la cronaca dimostra che nessun muro, nessuna potenza di fuoco, nessuna repressione ha mai fermato i kamikaze, sarebbe logico provare una volta a lasciar fare ai palestinesi, a dar loro realmente tempo perchè si mettano alla prova". A ribravo Tramballi. Piò tempo per cosa? per organizzarsi meglio visto che il loro obiettivo è distruggere lo stato d'Israele? Piacerà a Tramballi, non certo agli isareliani.
LA REPUBBLICA
Bernardo Valli in prima pagina confessa che mentre scrive non gli è ancora chiaro quello che sta succedendo. Strano, perchè quello che è successo era sulle prime pagine di tutti gli altri giornali. Per il resto infilza una perla dopo l'altra. "Arafat, il temporeggiatore, non vuole precipitare le cose. Nè Abu Mazen ha fretta". Si è visto. "Presentando le dimissioni scritte al rivale Arafat, Abu Mazen non ha compiuto una rinuncia. Non ha gettato la spugna: Ha lanciato un ultimatum". Ma cosa dice Valli? "Lui, Abu Mazen, è al tempo stesso un avversario e un'assicurazione sulla vita per Arafat. E' qualcosa di simile a un riparo, che fa ombra e protegge. Se lo abbatte Arafat ottiene una vittoria effimera, perchè si troverebbe subito davanti a nemici assai più temibili, adesso trattenuti dal piano di pace. Del quale Abu Mazen è il pilastro palestinese" Niente male come analisi, se teniamo conto che Valli è uno dei "grandi esperti" della questione israelo-palestinese. Anche qui non ha imbroccata una.
CORRIERE DELLA SERA
Corretto il titolo di prima pagina: "ARAFAT AFFONDA ABU MAZEN" e egualmente corretto quello a pag.3: "ABU MAZEN SI DIMETTE,ARAFAT MI OSTACOLA". Sostanzialmente equilibrato anche il commento di Antonio Ferrari.
Sulla STAMPA informato come sempre il commento di Fiamma Nirenstein e su AVVENIRE ottimo l'editoriale di Vittorio E. Parsi. Li pubblichiamo entrambi integralmente nelle apposite sezioni.