25/3/02 SHARON "IL PROVOCATORE"
L'intervista che Abu Ziad, ministro dell'ANP di Gerusalemme,
Testata:
Data: 25/03/2002
Pagina: 11
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: un articolo
E' l'ennesima demonizzazione di Sharon.
L'intervista che Abu Ziad, ministro dell'ANP di Gerusalemme, ha rilasciato all'Unità del 25 marzo a pagina 11,si apre con parole durissime che, in maniera spregevole, richiamano l'attenzione dei lettori sull'immagine di un "uomo che ha legato la sua persona ad una delle pagine più terribili della storia del Medio Oriente: il massacro di migliaia di civili palestinesi a Sabra e Chatila".
Non è più possibile accettare questo atteggiamento di condanna!
Per quanto Sharon si prodighi per cercare uno spiraglio che aiuti l'inviato Zinni nella sua difficilissima mediazione, per quanto si dimostri disponibile anche a "rinunce difficili" pur di riportare la pace nel suo paese, per l'opinione pubblica (adeguatamente orientata dalla stampa) rimane sempre l'uomo di Sabra e Chatila ed ogni suo gesto viene etichettato come "provocazione": dalla visita alla Spianata del Tempio, alla sua intenzione, del tutto pacifica, di recarsi al summit arabo.
Perchè il giornalista non sottolinea che la Commissione d'inchiesta, all'uopo predisposta dopo i fatti citati da Abu Ziad, ha dimostrato che Sharon non è responsabile di quella strage?
Dice il Ministro palestinese: " Se c'è qualcuno che sta giocando sporco questo è Sharon. L'ANP ha condannato decisamente l'attentato di Gerusalemme".
Una domanda si impone e che avremmo voluto leggere fra quelle del giornalista:
In concreto, dopo aver "condannato" l'attentato (che peraltro viene sempre condannato) cosa sta facendo l'ANP per prevenire queste stragi? E perchè il terrorista che ha compiuto la strage in King George, Muhammed Husheike, membro delle Brigate Al Aqsa, era stato rilasciato a Ramallah dalla polizia palestinese, a seguito delle pressioni di Barghuti?

"Arafat deve fare i conti con ciò che Israele ha seminato in un anno e mezzo di guerra totale"
Pronta giunge la domanda di De Giovannangeli.
"E cosa ha seminato"? Rabbia, sofferenza, frustrazione, perdita di speranza.

E loro, i palestinesi, cosa hanno seminato?
Stragi, terrorismo, famiglie distrutte, giovani mutilati e un rifiuto reiterato di riprendere i colloqui di pace!
Questa domanda non viene posta: evidentemente per il giornalista ricordare le atrocità commesse dai palestinesi non è altrettanto significativo!!


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