I danni al Weizmann
Analisi di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio
Data: 03/07/2025
Pagina: 1/I
Autore: Giulio Meotti
Titolo: Sociologi e mullah

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 03/07/2025, a pagina 1/I, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo: "Sociologi e mullah".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Alla distruzione fisica delle università e centri di ricerca israeliani durante la guerra con l'Iran, fra cui l'istituto Weizmann di Rehovot, segue la distruzione politica. L'Associazione sociologica internazionale, preceduta dall'Associazione antropologica internazionale, ha espulso i colleghi israeliani, definendo lo Stato ebraico un "regime di apartheid".

L’Associazione sociologica internazionale, fondata sotto gli auspici dell’Onu nel 1949, ha cacciato la Società sociologica israeliana. La decisione precede il Forum sociologico che si tiene a Rabat. Pochi giorni prima, l’Associazione sociologica internazionale aveva rilasciato una dichiarazione di solidarietà con gli studiosi iraniani in risposta a una “richiesta dell’Associazione sociologica iraniana”. I rettori delle università belghe hanno lanciato un “appello urgente” alla Ue affinché cacci Israele dal programma di ricerca Horizon.

L’iniziativa belga è sostenuta da 4.500 accademici europei, che a loro volta hanno firmato una petizione per cacciare Israele ed è stata presentata a Ursula von der Leyen.

Prima dei sociologi, l’American Anthropological Association ha votato in modo schiacciante per una risoluzione che chiede un boicottaggio accademico completo delle istituzioni universitarie israeliane (71 per cento di voti a favore). Nell’annunciare i risultati, l’organizzazione ha affermato che alle istituzioni israeliane sarà impedito di essere elencate nei materiali pubblicati, partecipare alle scuole di specializzazione e alle conferenze. La risoluzione definisce Israele un “regime di apartheid dal fiume Giordano al Mediterraneo”. Dunque se ne contesta l’esistenza pre e post 1967.

“Proteggere gli scienziati iraniani dagli attacchi”, titola la rivista Nature, compresi gli scienziati che lavorano alla bomba atomica del regime. Intanto Israele conta i danni dei missili iraniani sulle sue università.

Tutto è iniziato con un missile balistico diretto al Weizmann Institute of Science di Rehovot, a sud est di Tel Aviv, ed è proseguito con due attacchi all’Università Ben Gurion del Negev, a sud. Missili iraniani hanno danneggiato l’Università di Tel Aviv e Teheran ha fatto scattare un allarme al Technion.

Al Weizmann Institute, che prende il nome dal chimico la cui scoperta nel 1915 di un processo rivoluzionario per la produzione di acetone per la polvere da sparo contribuì allo sforzo bellico britannico nella Prima guerra mondiale e che diventerà primo presidente d’Israele, dove uno scienziato sperimentò per primo l’amniocentesi (l’ormai onnipresente metodo di diagnosi prenatale), i suoi colleghi scienziati hanno sviluppato il farmaco per la sclerosi multipla Copaxone, Ada Yonath ha condotto il lavoro sui ribosomi che le ha valso il premio Nobel per la Chimica del 2009 e tre scienziati hanno ricevuto il Turing Award per l’informatica, sono stati distrutti dai 40 ai 45 laboratori in diversi edifici e altri venti sono stati danneggiati. Le onde d’urto hanno danneggiato quaranta edifici in tutto il campus. L’istituto stima i danni fisici tra i 300 e i 500 milioni di dollari.

A Be’er Sheva, il missile che ha colpito il Centro medico Soroka ha gravemente danneggiato anche la vicina Università Ben Gurion. “L’intera Facoltà di medicina è stata danneggiata; non sappiamo come potremo tornare a insegnare lì e sei laboratori sono stati completamente distrutti”, afferma il presidente dell’Associazione dei rettori Daniel Chamovitz.

Oltre alla distruzione fisica, la guerra in cui Israele è impantanato dal 7 ottobre 2023 ha danneggiato anche la ricerca. Chamovitz suddivide il danno in due livelli. Il primo è la distruzione dei laboratori e dei materiali, a cui segue l’ostracismo accademico occidentale. “Un edificio adibito alla ricerca costa cinquanta milioni di dollari. A questi bisogna aggiungere dai cinquanta ai cento milioni di dollari per l’acquisto delle attrezzature. Si tratta di miliardi di shekel di danni totali”. In alcuni casi, sono andati persi decine di anni di ricerca. “Non so cosa farei se perdessi tutte le specie di semi che ho raccolto per la mia ricerca in botanica. Mi spaventa pensarci”.

Oren Schuldiner, titolare della cattedra di Biologia cellulare al Weizmann, ha perso migliaia di campioni di moscerini della frutta che usa per mappare i cambiamenti neurali che un giorno potrebbero aiutarci a comprendere meglio malattie come la schizofrenia e l’autismo. L’intera ala dell’edificio è crollata. Tutto il suo lavoro degli ultimi diciassette anni è andato distrutto. Con grande soddisfazione del boicottaggio.

 

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